A Bitonto cittadini, aziende e politici donano kit sanitari a medici e volontari
E con Open Source Mask la mascherina puoi fartela da solo
mercoledì 18 marzo 2020
12.36
Non proteggono dal virus Corona chi le indossa (a meno che non si tratti dei modelli dotati di filtri FFP2 o FFP3 che comunque non proteggono gli occhi), ma impediscono che le goccioline di saliva, il droplet, raggiunga le vie aree e gli occhi delle persone che si incrociano diminuendo così la diffusione del contagio. Si tratta delle tanto ricercate mascherine per bocca e naso, una vera e propria rarità nelle ultime settimane e per questo diventate uno dei maggiori problemi per chi è impegnato tutti i giorni sul territorio per aiutare la popolazione in questo complicato momento di isolamento forzato. Per questo a Bitonto in molti si sono mobilitati per realizzare delle mascherine "home made" che, seppure non del tutto aderenti ai criteri imposti, rappresentano in ogni caso un'utile barriera in attesa dei rifornimenti sugli scaffali dei rivenditori.
Così, mentre continua l'opera delle due sartine Beatrice Pica e Assunta Palladino che per prime avevano iniziato a realizzarne e a donarle alle associazioni di volontariato - come i Sass Puglia e il Nucleo di Protezione Civile che le ha ricevute anche da Michele Rossiello - e alla Polizia Municipale, in tanti hanno deciso di seguire il loro esempio. A partire dai titolari della Bellomo Snc, Lidia e Vincenzo, che, interrompendo la loro attività quotidiana di termoidraulica, hanno deciso di distribuire le mascherine realizzate dalla mamma, Anna Piperis, agli infermieri della Mater Dei, in piena crisi dopo le ultime notizie sui contagi. Allo stesso modo, anche la Gary azienda di produzione e ingrosso abbigliamento della zona artigianale, che consegnerà all'assessore Cosimo Bonasia decine di mascherine per la Polizia Municipale.
Ai volontari dei Servizi Ausiliari Sicurezza & Safety Puglia, che hanno sede a Bitonto, le mascherine sono arrivate anche dalla stilista molfettese Dalila Palumbo che le ha consegnate nei giorni scorsi nelle mani di Luigi Presicce, comandante e vicepresidente nazionale dell'associazione.
Anche la politica non è stata a guardare. A partire dagli esponenti del Movimento 5 Stelle pugliese che hanno donato kit di protezione alla postazione della guardia medica di Bitonto e degli altri comuni del tacco d'Italia. Un'iniziativa finanziata con 160 mila euro provenienti dal taglio degli stipendi dei consiglieri regionali del M5S.
I kit consegnati dal M5S Puglia fanno parte di una prima tranche di aiuti e comprendono mascherina ffp2, tute di protezione, gel igienizzante antibatterico per le mani e occhialini protettivi.
«In questo momento di grande emergenza – ha detto la parlamentare bitontina, Francesca Anna Ruggiero - è necessario che gli operatori sanitari, così come tutti i lavoratori, abbiano le opportune garanzie di sicurezza, per poter continuare a svolgere la propria missione senza mettere in pericolo la salute».
«Anche noi parlamentari del M5S – ha aggiunto la Ruggiero - abbiamo deciso di destinare, dopo una consultazione con i nostri iscritti, i 3 milioni di euro derivanti dal taglio dei nostri stipendi alla Protezione Civile, perché possa acquistare i macchinari di terapia intensiva e i dispositivi sanitari».
Le mascherine, però, è possibile produrle anche a casa, se si è in possesso di una stampante tridimensionale. In questo caso può venire in soccorso il progetto Open Soruce Mask, dei bitontini Vitantonio Vacca, Giuseppe Occhipinti, Ambrogio Occhipinti, Savino Carbone e Davide Saponieri che hanno ideato una piattaforma da cui poter liberamente scaricare file di prototipizzazione di mascherine a basso costo per stampanti 3D.
«Il progetto – spiegano gli ideatori - non ha fini di lucro. Nasce come risposta ai rincari speculativi e per ridurre le code createsi per l'acquisto di mascherine presso le farmacie. Siamo certi che non saremo sconfitti, ma è necessario fare la propria parte. Il progetto è presente sui social YouTube, Instagram, Facebook e a breve su opensourcemask.com e consente il download gratuito del modello di una maschera con filtro usa e getta. La maschera si compone di tre pezzi facilmente assemblabili e confezionabili con materiali di uso quotidiano».
Così, mentre continua l'opera delle due sartine Beatrice Pica e Assunta Palladino che per prime avevano iniziato a realizzarne e a donarle alle associazioni di volontariato - come i Sass Puglia e il Nucleo di Protezione Civile che le ha ricevute anche da Michele Rossiello - e alla Polizia Municipale, in tanti hanno deciso di seguire il loro esempio. A partire dai titolari della Bellomo Snc, Lidia e Vincenzo, che, interrompendo la loro attività quotidiana di termoidraulica, hanno deciso di distribuire le mascherine realizzate dalla mamma, Anna Piperis, agli infermieri della Mater Dei, in piena crisi dopo le ultime notizie sui contagi. Allo stesso modo, anche la Gary azienda di produzione e ingrosso abbigliamento della zona artigianale, che consegnerà all'assessore Cosimo Bonasia decine di mascherine per la Polizia Municipale.
Ai volontari dei Servizi Ausiliari Sicurezza & Safety Puglia, che hanno sede a Bitonto, le mascherine sono arrivate anche dalla stilista molfettese Dalila Palumbo che le ha consegnate nei giorni scorsi nelle mani di Luigi Presicce, comandante e vicepresidente nazionale dell'associazione.
Anche la politica non è stata a guardare. A partire dagli esponenti del Movimento 5 Stelle pugliese che hanno donato kit di protezione alla postazione della guardia medica di Bitonto e degli altri comuni del tacco d'Italia. Un'iniziativa finanziata con 160 mila euro provenienti dal taglio degli stipendi dei consiglieri regionali del M5S.
I kit consegnati dal M5S Puglia fanno parte di una prima tranche di aiuti e comprendono mascherina ffp2, tute di protezione, gel igienizzante antibatterico per le mani e occhialini protettivi.
«In questo momento di grande emergenza – ha detto la parlamentare bitontina, Francesca Anna Ruggiero - è necessario che gli operatori sanitari, così come tutti i lavoratori, abbiano le opportune garanzie di sicurezza, per poter continuare a svolgere la propria missione senza mettere in pericolo la salute».
«Anche noi parlamentari del M5S – ha aggiunto la Ruggiero - abbiamo deciso di destinare, dopo una consultazione con i nostri iscritti, i 3 milioni di euro derivanti dal taglio dei nostri stipendi alla Protezione Civile, perché possa acquistare i macchinari di terapia intensiva e i dispositivi sanitari».
Le mascherine, però, è possibile produrle anche a casa, se si è in possesso di una stampante tridimensionale. In questo caso può venire in soccorso il progetto Open Soruce Mask, dei bitontini Vitantonio Vacca, Giuseppe Occhipinti, Ambrogio Occhipinti, Savino Carbone e Davide Saponieri che hanno ideato una piattaforma da cui poter liberamente scaricare file di prototipizzazione di mascherine a basso costo per stampanti 3D.
«Il progetto – spiegano gli ideatori - non ha fini di lucro. Nasce come risposta ai rincari speculativi e per ridurre le code createsi per l'acquisto di mascherine presso le farmacie. Siamo certi che non saremo sconfitti, ma è necessario fare la propria parte. Il progetto è presente sui social YouTube, Instagram, Facebook e a breve su opensourcemask.com e consente il download gratuito del modello di una maschera con filtro usa e getta. La maschera si compone di tre pezzi facilmente assemblabili e confezionabili con materiali di uso quotidiano».