A Bitonto musica davanti a pub e ristoranti rimasti chiusi per il Covid

Un avviso pubblico del Comune per programmare un calendario organico. Mangini: «Torniamo dove tutto ebbe inizio»

sabato 6 giugno 2020 6.57
«Dopo mesi di silenzio dovuto alla pandemia che ha cambiato il corso degli eventi, ritorniamo laddove tutto ebbe inizio». Con queste parole l'assessore al Marketing Territoriale del comune di Bitonto, Rino Mangini, ha annunciato l'avvio dell'edizione speciale di Bitonto Not(t)e di Musica per l'estate 2020, che porterà la musica davanti a bar, pub e ristoranti rimasti chiusi a causa della pandemia di coronavirus.
Il progetto, che prevede di programmare 90 concerti per le 3 piazze simbolo del centro antico nel periodo compreso fra fine giugno a fine settembre, ogni giovedì e domenica, è un modo per «scandire il tempo del ritorno alla vita, alla musica, alla riappropriazione socio-culturale del nostro attrattore culturale e turistico. Musica che si unisce alla buona tavola e all'offerta enogastronomica dei locali bitontini», ha spiegato Mangini.
«Forse – ha aggiunto l'assessore - siamo il primo Comune in Italia a pubblicare un avviso pubblico per musicisti, riconoscendo loro un compenso, ma soprattutto un ruolo importante nella ripresa socio-economica, anche e soprattutto dello spettacolo dal vivo. C'è tempo fino a lunedì 15 giugno per presentare la domanda».

«L'emergenza Covid – ha aggiunto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - ha spazzato via l'arte e gli operatori musicali e teatrali in particolare. Mentre in Italia si fa un gran parlare dell'industria culturale e delle sue grandi potenzialità senza chiare prospettive, il Comune di Bitonto prova a lanciare un segnale di speranza contro le tenebre della barbarie. Oggi è stato pubblicato un avviso, riservato agli artisti professionisti, per candidare le proprie performance quasi "in solitaria", a supporto della animazione delle attività commerciali in spazi occupati da tavolini all'aperto. Quindi non parliamo di feste, grandi eventi o di favorire rischi di assembramento con violazione delle misure di sicurezza».
«Un progetto sperimentale – conclude il primo cittadino - che guarda a operatori che non lavorano da mesi e alle attività commerciali rimaste chiuse durante il periodo indicato dalla legge. Proviamo a ripartire anche qui. Insieme, diventando Comunità».