A Bitonto rischio chiusura per Punto di Primo Intervento e postazione del 118
La delibera di giunta regionale n.1083 prevede sia l'epilogo dei Punti di Primo Intervento territoriali, sia la riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza
domenica 14 agosto 2022
La postazione del 118 di Bitonto è a serio rischio chiusura. Con la delibera di giunta regionale n.1083 del 27.07.2022 si prevede sia l'epilogo dei Punti di Primo Intervento territoriali, sia la drastica riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza. Al momento tale provvedimento riguarda un periodo temporale limitato - dal 1 agosto al 31 ottobre 2022 -, ma il pericolo paventato da più fronti è che la disposizione possa trasformarsi in definitiva.
«A Bitonto, e non solo, viene eliminata l'ambulanza medicalizzata del 118. Ciò significa, ad esempio, che nel caso di infarto una ambulanza medicalizzata non potrà più somministrare sul posto una terapia trombolitica, riducendo i rischi di decesso e agevolando l'intervento all'ospedale di arrivo – ha denunciato il consigliere comunale Domenico Damascelli –. È inutile che la Regione ci prenda in giro scrivendo che è un provvedimento temporaneo fino ad ottobre, perché il rischio reale è il preludio di chiusure definitive. Tra l'altro, guarda caso, queste decisioni arrivano vigliaccamente ad agosto, quando è più difficile scoprire quello che accade».
«A Bitonto, e non solo, viene eliminata l'ambulanza medicalizzata del 118. Ciò significa, ad esempio, che nel caso di infarto una ambulanza medicalizzata non potrà più somministrare sul posto una terapia trombolitica, riducendo i rischi di decesso e agevolando l'intervento all'ospedale di arrivo – ha denunciato il consigliere comunale Domenico Damascelli –. È inutile che la Regione ci prenda in giro scrivendo che è un provvedimento temporaneo fino ad ottobre, perché il rischio reale è il preludio di chiusure definitive. Tra l'altro, guarda caso, queste decisioni arrivano vigliaccamente ad agosto, quando è più difficile scoprire quello che accade».
Secondo l'ex consigliere regionale di Forza Italia, il pericolo sarebbe molto grave poiché «il PPI di Bitonto è utile a smaltire codici bianchi e verdi, sempre in gran numero, coprendo un territorio vasto che include, oltre alla popolazione numerosa di Bitonto, anche le sue frazioni di Palombaio e Mariotto, e le città vicine di Palo del Colle, arrivando così ad un bacino di utenza di circa 80 mila persone».
«Con questa decisione del governo regionale, invece, si andranno ad intasare ulteriormente i Pronto Soccorso degli ospedali vicini (come il San Paolo, il Di Venere e il Policlinico), già oberati di lavoro e intasati da numerosi accessi, di cui la maggior parte di codici bianchi e verdi appunto – ha proseguito Damascelli –. Occorre garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Per questo combatteremo con tutte le nostre forze: occorre avere servizi sanitari funzionanti e funzionali per salvare vite umane e non va perso nemmeno un minuto».
Il neosindaco Francesco Paolo Ricci ritiene che sia necessario «scongiurare qualsiasi diminuzione di tutti i servizi a tutela della domanda di salute dei cittadini. Quanto deliberato dalla Regione Puglia nell'ottica di un riordino della rete territoriale non può attuarsi per nessuna ragione senza l'adozione di nuovi servizi che vadano a migliorare l'offerta sanitaria nel suo complesso e non certo a peggiorarla». Il primo cittadino di Bitonto si è già attivato confrontandosi con il sindaco di Palo del Colle, Tommaso Amendolara, per «concordare assieme un immediato intervento presso la Regione Puglia e la direzione dell'Azienda Sanitaria Locale Bari».
La deputata bitontina Francesca Anna Ruggiero, invece, ha definito il provvedimento inaccettabile. «Bisogna puntare sul potenziamento della sanità territoriale, non depotenziarla. Una richiesta più volte fatta dal M5S e dal capogruppo in Consiglio regionale Marco Galante, assieme a una riorganizzazione del sistema emergenza - urgenza, senza comprimere i servizi in favore dei cittadini – ha dichiarato la parlamentare pentastellata –. Fa rabbia leggere provvedimenti del genere perché, mentre a livello statale, grazie alle risorse del Pnrr ottenute dal presidente Conte, abbiamo messo a disposizione una quantità cospicua di fondi per potenziare l'assistenza sanitaria, la Regione Puglia prosegue nella direzione esattamente contraria. Il diritto alla salute ha un valore inestimabile e non può essere calpestato in questa maniera. La Regione rimedi a questo provvedimento sconsiderato».
«Con questa decisione del governo regionale, invece, si andranno ad intasare ulteriormente i Pronto Soccorso degli ospedali vicini (come il San Paolo, il Di Venere e il Policlinico), già oberati di lavoro e intasati da numerosi accessi, di cui la maggior parte di codici bianchi e verdi appunto – ha proseguito Damascelli –. Occorre garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Per questo combatteremo con tutte le nostre forze: occorre avere servizi sanitari funzionanti e funzionali per salvare vite umane e non va perso nemmeno un minuto».
Il neosindaco Francesco Paolo Ricci ritiene che sia necessario «scongiurare qualsiasi diminuzione di tutti i servizi a tutela della domanda di salute dei cittadini. Quanto deliberato dalla Regione Puglia nell'ottica di un riordino della rete territoriale non può attuarsi per nessuna ragione senza l'adozione di nuovi servizi che vadano a migliorare l'offerta sanitaria nel suo complesso e non certo a peggiorarla». Il primo cittadino di Bitonto si è già attivato confrontandosi con il sindaco di Palo del Colle, Tommaso Amendolara, per «concordare assieme un immediato intervento presso la Regione Puglia e la direzione dell'Azienda Sanitaria Locale Bari».
La deputata bitontina Francesca Anna Ruggiero, invece, ha definito il provvedimento inaccettabile. «Bisogna puntare sul potenziamento della sanità territoriale, non depotenziarla. Una richiesta più volte fatta dal M5S e dal capogruppo in Consiglio regionale Marco Galante, assieme a una riorganizzazione del sistema emergenza - urgenza, senza comprimere i servizi in favore dei cittadini – ha dichiarato la parlamentare pentastellata –. Fa rabbia leggere provvedimenti del genere perché, mentre a livello statale, grazie alle risorse del Pnrr ottenute dal presidente Conte, abbiamo messo a disposizione una quantità cospicua di fondi per potenziare l'assistenza sanitaria, la Regione Puglia prosegue nella direzione esattamente contraria. Il diritto alla salute ha un valore inestimabile e non può essere calpestato in questa maniera. La Regione rimedi a questo provvedimento sconsiderato».