A Bitonto sindaco contro il coprifuoco: «Consegna la città alla criminalità»
Abbaticchio preoccupato per le ricadute sulle attività serali: «A rischio il lavoro di dipendenti e piccoli imprenditori»
sabato 17 ottobre 2020
12.22
Le norme anti contagio sono importanti per ridurre la diffusione del Covid19, ma non possono azzerare un settore economico che oltre a creare occupazione ha restituito parti importanti della città alla sua comunità. Parte da questa riflessione la richiesta del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, di affrontare le nuove disposizioni in materia di contenimento in arrivo dal Governo in un Comitato di Sicurezza che valuti anche le ricadute dal punto di vista occupazionale e dell'ordine pubblico di certe scelte.
«Ora sono davvero preoccupato – ha commentato il primo cittadino - L'ombra del coprifuoco che il Governo sta pensando di applicare impone una riflessione sul contrasto alla criminalità e sulla riconversione, seppur temporanea, di tutte le attività commerciali legate indissolubilmente alla attività serale (pub, birrerie, discoteche, etc). E mi spiego meglio. All'indotto economico di cui sopra non è solo legata la ricaduta occupazionale di tutti i dipendenti e piccoli imprenditori, ma la tenuta di un patrimonio immobiliare che, valorizzato, porta animazione territoriale e sottrae il controllo alla criminalità, sia pur parzialmente. Cosi come accaduto a Bitonto in diverse parti del centro antico».
Insomma, secondo il sindaco di Bitonto, il coprifuoco «richiama echi di tempi lontani, in cui i territori più periferici e meno attenzionati da forze dell'ordine (perché ridotte numericamente) rischiano di diventare il cuscinetto per certi malaffari da condurre con una certa tranquillità. Esattamente come troppo spesso accade nelle aree rurali prive di abitazioni, lontane dai centri residenziali».
«Vedremo le disposizioni normative che ancora arriveranno – è il monito del primo cittadino - ma questa volta le conseguenze, a tutto tondo, dovremo affrontarle in un comitato di sicurezza con le Istituzioni preposte. Nessuno pensi che molleremo di un millimetro quanto con tanti giovani abbiamo conquistato».
«Ora sono davvero preoccupato – ha commentato il primo cittadino - L'ombra del coprifuoco che il Governo sta pensando di applicare impone una riflessione sul contrasto alla criminalità e sulla riconversione, seppur temporanea, di tutte le attività commerciali legate indissolubilmente alla attività serale (pub, birrerie, discoteche, etc). E mi spiego meglio. All'indotto economico di cui sopra non è solo legata la ricaduta occupazionale di tutti i dipendenti e piccoli imprenditori, ma la tenuta di un patrimonio immobiliare che, valorizzato, porta animazione territoriale e sottrae il controllo alla criminalità, sia pur parzialmente. Cosi come accaduto a Bitonto in diverse parti del centro antico».
Insomma, secondo il sindaco di Bitonto, il coprifuoco «richiama echi di tempi lontani, in cui i territori più periferici e meno attenzionati da forze dell'ordine (perché ridotte numericamente) rischiano di diventare il cuscinetto per certi malaffari da condurre con una certa tranquillità. Esattamente come troppo spesso accade nelle aree rurali prive di abitazioni, lontane dai centri residenziali».
«Vedremo le disposizioni normative che ancora arriveranno – è il monito del primo cittadino - ma questa volta le conseguenze, a tutto tondo, dovremo affrontarle in un comitato di sicurezza con le Istituzioni preposte. Nessuno pensi che molleremo di un millimetro quanto con tanti giovani abbiamo conquistato».