A Bitonto un progetto per ripulire dai rifiuti 33 aree pubbliche
L'intervento riguarderà anche periferie e campagne. Amministrazione comunale impegnata a fronteggiare la piaga dell'abbandono illecito
domenica 13 agosto 2023
276 metri cubi di rifiuti di varia tipologia, 7 strade periferiche e di campagna, 33 punti di abbandono su aree pubbliche.
Sono i numeri che caratterizzano il progetto di risanamento da rifiuti abbandonati, che il Comune di Bitonto mette in campo per affrontare la piaga dell'abbandono illecito e incontrollato dei rifiuti nelle aree periferiche e di campagna. Un problema diffuso in tutta la regione, frutto di inciviltà e insensibilità, che deturpa il territorio e rappresenta una seria minaccia per l'uomo e per l'ambiente.
Il progetto redatto dalla responsabile del Servizio Ambiente, dott.ssa Sofia Deastis, prevede una spesa complessiva di poco inferiore ai 68mila euro e beneficerà di un contributo di 35mila euro assegnato dalla Regione Puglia nell'ambito dell'edizione 2023 dell'avviso pubblico per la concessione di contributi per la rimozione di rifiuti abbandonati su aree pubbliche.
I 33 siti individuati sul territorio sono distribuiti su 7 strade pubbliche: strada vicinale Antico Morzone (10), strada vicinale Lama Carbone (1), strada vicinale Quorchio (3), contrada Torre di Lerma (4), traversa S.P. 89 delle Mattine (5), contrada Patù (8), traversa via Ammiraglio Vacca (2).
Dei 276,33 metri cubi di materiale censito in queste aree poco più della metà (52%) sono rifiuti inerti misti da costruzione e demolizione; il 22% è rappresentato da rifiuti speciali non pericolosi, il 18% da rifiuti indifferenziati e l'8% da rifiuti speciali pericolosi.
Gli interventi previsti comprendono, per ciascun sito, l'allestimento dell'area di cantiere, all'interno della quale saranno movimentati e selezionati i rifiuti, la gestione di manufatti contenenti amianto, il deposito temporaneo per categorie omogenee, il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti, il carico e il trasporto dei rifiuti, il recupero e lo smaltimento, la scarificazione del terreno e l'esecuzione di indagini ambientali per verificare eventuali danni ai terreni.
Il cantiere, una volta avviato, avrà una durata programmata di 82 giorni lavorativi.
«Grazie al finanziamento regionale ottenuto – spiega l'assessore alle Politiche ambientali, Giuseppe Santoruvo – concretizziamo un primo corposo intervento per ripulire alcune aree del territorio comunale oltraggiate dall'inciviltà di cittadini senza scrupoli, che intendiamo combattere con ogni mezzo, perseguendo quanti si macchiano di questo comportamento illecito».
«Ripulire una prima parte delle aree pubbliche invase dai rifiuti abbandonati – aggiunge il sindaco Francesco Paolo Ricci – è un nostro preciso impegno. Non risolve, però, il problema, perché le risorse necessarie per estenderlo a tutte le aree interessate dal fenomeno sono tante e finirebbero per gravare ingiustamente sulle tasche della stragrande maggioranza dei cittadini, che invece le regole comuni le rispettano puntualmente. Deve essere chiaro a tutti che l'unica strada percorribile è quella della collaborazione e del rispetto: non è possibile continuare a fregarsene del territorio e l'ambiente, deturpandolo continuamente, perché i danni che ne derivano ricadono inevitabilmente su noi stessi con il concreto rischio di consegnare ai nostri figli un futuro segnato negativamente».
Sono i numeri che caratterizzano il progetto di risanamento da rifiuti abbandonati, che il Comune di Bitonto mette in campo per affrontare la piaga dell'abbandono illecito e incontrollato dei rifiuti nelle aree periferiche e di campagna. Un problema diffuso in tutta la regione, frutto di inciviltà e insensibilità, che deturpa il territorio e rappresenta una seria minaccia per l'uomo e per l'ambiente.
Il progetto redatto dalla responsabile del Servizio Ambiente, dott.ssa Sofia Deastis, prevede una spesa complessiva di poco inferiore ai 68mila euro e beneficerà di un contributo di 35mila euro assegnato dalla Regione Puglia nell'ambito dell'edizione 2023 dell'avviso pubblico per la concessione di contributi per la rimozione di rifiuti abbandonati su aree pubbliche.
I 33 siti individuati sul territorio sono distribuiti su 7 strade pubbliche: strada vicinale Antico Morzone (10), strada vicinale Lama Carbone (1), strada vicinale Quorchio (3), contrada Torre di Lerma (4), traversa S.P. 89 delle Mattine (5), contrada Patù (8), traversa via Ammiraglio Vacca (2).
Dei 276,33 metri cubi di materiale censito in queste aree poco più della metà (52%) sono rifiuti inerti misti da costruzione e demolizione; il 22% è rappresentato da rifiuti speciali non pericolosi, il 18% da rifiuti indifferenziati e l'8% da rifiuti speciali pericolosi.
Gli interventi previsti comprendono, per ciascun sito, l'allestimento dell'area di cantiere, all'interno della quale saranno movimentati e selezionati i rifiuti, la gestione di manufatti contenenti amianto, il deposito temporaneo per categorie omogenee, il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti, il carico e il trasporto dei rifiuti, il recupero e lo smaltimento, la scarificazione del terreno e l'esecuzione di indagini ambientali per verificare eventuali danni ai terreni.
Il cantiere, una volta avviato, avrà una durata programmata di 82 giorni lavorativi.
«Grazie al finanziamento regionale ottenuto – spiega l'assessore alle Politiche ambientali, Giuseppe Santoruvo – concretizziamo un primo corposo intervento per ripulire alcune aree del territorio comunale oltraggiate dall'inciviltà di cittadini senza scrupoli, che intendiamo combattere con ogni mezzo, perseguendo quanti si macchiano di questo comportamento illecito».
«Ripulire una prima parte delle aree pubbliche invase dai rifiuti abbandonati – aggiunge il sindaco Francesco Paolo Ricci – è un nostro preciso impegno. Non risolve, però, il problema, perché le risorse necessarie per estenderlo a tutte le aree interessate dal fenomeno sono tante e finirebbero per gravare ingiustamente sulle tasche della stragrande maggioranza dei cittadini, che invece le regole comuni le rispettano puntualmente. Deve essere chiaro a tutti che l'unica strada percorribile è quella della collaborazione e del rispetto: non è possibile continuare a fregarsene del territorio e l'ambiente, deturpandolo continuamente, perché i danni che ne derivano ricadono inevitabilmente su noi stessi con il concreto rischio di consegnare ai nostri figli un futuro segnato negativamente».