Abbaticchio: «Il Governo taglia i fondi a sicurezza scuole, case popolari e periferie»

Disagi in vista per Bitonto: «Così stop anche ai progetti per le strutture sportive di Mariotto e Palombaio»

venerdì 10 agosto 2018 12.22
Una scelta del Governo nazionale che ha pesanti ricadute negative direttamente sui progetti riservati alla città di Bitonto. Non ha dubbi il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ha commentato la decisione del Governo Lega/5Stelle di rivedere, al ribasso per la Puglia, i fondi destinati all'edilizia popolare, alla sicurezza nelle scuole e alla riqualificazione delle periferie.

«In tre mesi – ha detto il primo cittadino - il Governo ha scelto di eliminare i finanziamenti per la sicurezza delle strutture scolastiche, ridurre i fondi per le case popolari al Sud e ieri probabilmente di non continuare nella strategia di riqualificazione delle periferie urbane con i fondi CIPE, che già due anni fa vincemmo con la Città metropolitana di Bari per la nostra zona 167 (le cui opere sono salve perché risultammo primi in Italia nella graduatoria finale)». Decisioni che si ripercuotono direttamente sul territorio bitontino per Abbaticchio, secondo cui «per il nuovo bando nazionale (che ormai non ci sarà più) avevamo progetti pronti per le strutture sportive di Mariotto e Palombaio, ma con queste scelte non sarà più possibile realizzarli».

Anche sull'edilizia residenziale pubblica ci sarebbero grossi problemi. «Stiamo assistendo a un vero e proprio scippo a danni del meridione, Puglia in primis – ha detto Giuseppe Nitti, collega di partito in Italia in Comune di Abbaticchio e sindaco di Casamassima - egli 86 milioni di fabbisogno accertato per la nostra Regione per la ristrutturazione degli alloggi popolari, il ricomputo ne ha stralciati 13 che finiranno, invece, soprattutto a Lombardia e Veneto. Ora, la beffa: nel nuovo decreto di riparto assistiamo a ulteriori defalcazioni in favore di interventi previsti altrove, dove l'emergenza abitativa è obiettivamente più contenuta».

Stando a quanto riferiscono dal "partito dei sindaci", «nell'iniziale bozza di riparto la Regione Puglia certificava un fabbisogno di 86 milioni, scesi, poi, a poco meno di 73. Ora, il riparto previsto dal decreto ministeriale è di 19,7 milioni, con una 'sparizione' di oltre 66 milioni rispetto al fabbisogno iniziale che colloca la Puglia tristemente come la regione più pregiudicata in assoluto dal provvedimento, a fronte del fatto, peraltro, di avere un altissimo numero di alloggi ERP che necessitano di interventi (è seconda solo al Piemonte)».

«In Pugliaci sono oltre 4000 alloggi di edilizia residenziale pubblica che necessitano di ristrutturazione – fa notare il coordinatore regionale di ItC, Vincenzo Gesualdo - in Lombardia poco meno di 700 ed in Veneto addirittura zero. La Lombardia aveva un fabbisogno in tal senso di 7 milioni di euro. Anche grazie a questo 'regalo' della generosa Puglia, se ne vedrà riconoscere 57! E il Veneto è passato da 0 a 21 milioni! Un aumento ingiustificato, sconcertante e lesivo, ancora una volta, delle aree che ne hanno realmente necessità!».

Per Abbaticchio poi «il provvedimento ha due grosse 'falle': la prima, di legittimità, dal momento che non tiene affatto conto dell'intesa raggiunta lo scorso 26 luglio, quando gli Enti territoriali avevano stabilito le modalità della ripartizione delle somme. La seconda è che non si fa alcun distinguo tra i gradi di criticità degli interventi per regione».