Accoltellato perchè chiedeva al figlio di lavorare
Muore a Legnano ex finanziere originario di Bitonto
martedì 2 luglio 2019
10.38
Ucciso a coltellate dal figlio al termine di una lite furibonda perchè gli aveva chiesto, per l'ennesima volta, di trovarsi un lavoro. È morto così Michele Campanella, ex finanziere 71enne originario di Bitonto, assassinato dal figlio 36enne lunedì mattina a Legnano.
Stando a quanto raccontato proprio dal ragazzo, reo confesso, davanti al pm di Busto Arsizio, Francesca Parola, le discussioni col padre si sarebbero intensificate nell'ultimo periodo: schivo, senza amici, Marco era era un ex insegnante di chitarra, diplomato al Conservatorio, da poco laureato in lingue in un corso triennale e con l'intenzione di iscriversi a una nuova facoltà, quella di Scienze politiche per studiare rapporti internazionali. Per il padre però avrebbe dovuto costruirsi un futuro più immediato e proprio dopo l'ennesima discussione sarebbe scattata la furia omicida. «Ho sentito padre e figlio litigare – ha raccontato un operaio che lavorava sul palazzo di fronte a quello di via Sante Giovannelli 4 dove si è consumato l'omicidio - ho alzato lo sguardo e ho visto l'anziano correre sul balcone, in quel momento il figlio lo ha colpito con un coltello». Alla fine le coltellate saranno 10, fatali per l'ex maresciallo delle Fiamme Gialle che morirà nel giro di pochi istanti.
I Carabinieri intervenuti hanno subito chiuso l'erogazione del gas, nel caso in cui il giovane tentasse di aprire i rubinetti per causare un'esplosione, ma quando i militari si sono presentati alla porta dell'appartamento, il giovane si è consegnato pacificamente, con gli indumenti ancora sporchi di sangue. La madre, uscita per la spesa, arriverà solo pochi minuti dopo.
Il giovane è adesso in stato di arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato.
Stando a quanto raccontato proprio dal ragazzo, reo confesso, davanti al pm di Busto Arsizio, Francesca Parola, le discussioni col padre si sarebbero intensificate nell'ultimo periodo: schivo, senza amici, Marco era era un ex insegnante di chitarra, diplomato al Conservatorio, da poco laureato in lingue in un corso triennale e con l'intenzione di iscriversi a una nuova facoltà, quella di Scienze politiche per studiare rapporti internazionali. Per il padre però avrebbe dovuto costruirsi un futuro più immediato e proprio dopo l'ennesima discussione sarebbe scattata la furia omicida. «Ho sentito padre e figlio litigare – ha raccontato un operaio che lavorava sul palazzo di fronte a quello di via Sante Giovannelli 4 dove si è consumato l'omicidio - ho alzato lo sguardo e ho visto l'anziano correre sul balcone, in quel momento il figlio lo ha colpito con un coltello». Alla fine le coltellate saranno 10, fatali per l'ex maresciallo delle Fiamme Gialle che morirà nel giro di pochi istanti.
I Carabinieri intervenuti hanno subito chiuso l'erogazione del gas, nel caso in cui il giovane tentasse di aprire i rubinetti per causare un'esplosione, ma quando i militari si sono presentati alla porta dell'appartamento, il giovane si è consegnato pacificamente, con gli indumenti ancora sporchi di sangue. La madre, uscita per la spesa, arriverà solo pochi minuti dopo.
Il giovane è adesso in stato di arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato.