Addio a Vincenzo Schiraldi: aveva contratto il Covid19
Bitonto piange il suo monumento al volley e allo sport. Abbaticchio: «Uno dei padri nobili di questa città. Una grave perdita»
lunedì 13 aprile 2020
11.00
Un cordoglio che abbraccia tutta una comunità, stretta in un lutto ancora più doloroso nel surreale clima generale che avvolge la città.
Non ce l'ha fatta Vincenzo Schiraldi, il "padre" del volley cittadino scomparso all'età di 80 anni mentre era ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Miulli. Nei giorni scorsi infatti aveva contratto il Covid19, il temibile virus influenzale che sta flagellando l'Italia e gran parte delle nazioni di tutto il Mondo.
In tanti, dopo l'appello lanciato dai suoi familiari all'indomani della scoperta del contagio, avevano fatto il tifo per il glorioso presidente della Volley Bitonto, che tante generazioni di giovani aveva forgiato alla disciplina sportiva, regalando anche molte soddisfazione al movimento pallavolistico locale.
Un lutto ancora più amaro se si pensa che, solo pochi giorni prima del contagio, il presidente aveva lanciato il suo appello a tutti gli sportivi e all'intera cittadinanza a restare a casa e a rispettare le norme imposte dal Governo nazionale per impedire la diffusione del contagio.
«Terza morte certa a causa del Covid - è stato il commento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - terza morte di una Comunità che oggi lascia andare un suo importante capitolo di Storia non solo sportiva, ma civile. Vincenzo è da sempre e per sempre l'uomo bitontino gentile, colui che smuove le montagne in silenzio vincendo battaglie inimmaginabili. Sempre per gli altri. Questa volta ha giocato per sé e per la sua famiglia. Ma non ce l'ha fatta. Stanco e provato, non ha mai mollato in questi giorni in ospedale come padre e nonno. Ha seguito tutto quello che i medici gli hanno chiesto, ha persino sorriso ai nostri messaggi. Da sempre conosco Grazia, sua moglie, e le figlie Anna, Lia e Ilaria, i loro mariti. A loro prima di tutto va un abbraccio che neanche possiamo farci, nel freddo sociale che ci circonda. Le nostre lacrime, amici miei, non vi basteranno. Ma spero siano una piccola percentuale di una cerimonia pubblica che avremmo dedicato a Vincenzo come uno dei padri nobili di questa Citta'. Lo sentiremo dentro di noi ancora, ne sono certo. Magari commentando la Bitonto che verrà. Ciao Presidente, resta qui ancora una volta».
Non ce l'ha fatta Vincenzo Schiraldi, il "padre" del volley cittadino scomparso all'età di 80 anni mentre era ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Miulli. Nei giorni scorsi infatti aveva contratto il Covid19, il temibile virus influenzale che sta flagellando l'Italia e gran parte delle nazioni di tutto il Mondo.
In tanti, dopo l'appello lanciato dai suoi familiari all'indomani della scoperta del contagio, avevano fatto il tifo per il glorioso presidente della Volley Bitonto, che tante generazioni di giovani aveva forgiato alla disciplina sportiva, regalando anche molte soddisfazione al movimento pallavolistico locale.
Un lutto ancora più amaro se si pensa che, solo pochi giorni prima del contagio, il presidente aveva lanciato il suo appello a tutti gli sportivi e all'intera cittadinanza a restare a casa e a rispettare le norme imposte dal Governo nazionale per impedire la diffusione del contagio.
«Terza morte certa a causa del Covid - è stato il commento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - terza morte di una Comunità che oggi lascia andare un suo importante capitolo di Storia non solo sportiva, ma civile. Vincenzo è da sempre e per sempre l'uomo bitontino gentile, colui che smuove le montagne in silenzio vincendo battaglie inimmaginabili. Sempre per gli altri. Questa volta ha giocato per sé e per la sua famiglia. Ma non ce l'ha fatta. Stanco e provato, non ha mai mollato in questi giorni in ospedale come padre e nonno. Ha seguito tutto quello che i medici gli hanno chiesto, ha persino sorriso ai nostri messaggi. Da sempre conosco Grazia, sua moglie, e le figlie Anna, Lia e Ilaria, i loro mariti. A loro prima di tutto va un abbraccio che neanche possiamo farci, nel freddo sociale che ci circonda. Le nostre lacrime, amici miei, non vi basteranno. Ma spero siano una piccola percentuale di una cerimonia pubblica che avremmo dedicato a Vincenzo come uno dei padri nobili di questa Citta'. Lo sentiremo dentro di noi ancora, ne sono certo. Magari commentando la Bitonto che verrà. Ciao Presidente, resta qui ancora una volta».