Agguato a Bitonto. L'ipotesi: fibrillazioni tra clan per lo spaccio di droga

Il 39enne ferito, ieri mattina, è tornato a casa. Intanto proseguono le indagini: sullo sfondo la tensione fra i gruppi Conte e Di Cataldo

giovedì 15 agosto 2024 9.23
A cura di Nicola Miccione
A Bitonto, dopo il tentato omicidio di Francesco Cariello, avvenuto sotto i portici di via Repubblica, la parola chiave per provare a capire è solo una: "fibrillazione". La parola attorno a cui ruotano gli avvenimenti del 2 luglio e 1 aprile, sempre in via Crocifisso. Fibrillazione fra capi e sodali che provano a prendere nuovi spazi.

Fibrillazione. È anche fra i gruppi mafiosi, storici e emergenti, che gestiscono i diversi canali di approvvigionamento della droga, un fiume inarrestabile sulla città. Ieri, intanto, è tornato nella propria casa il 39enne bitontino, raggiunto da cinque persone incappucciate nella sua abitazione al primo piano e ferito alla spalla destra da un colpo di pistola calibro 9x21. L'uomo è stato posto ai domiciliari e ha deciso di tenere la bocca cucita su quanto accaduto nella serata di martedì.

Erano le ore 19.30, quando un commando, dopo essere salito nel condominio e avere sfondato la porta di ingresso ha esploso alcuni colpi di pistola all'indirizzo dell'uomo, ritenuto vicino al clan Conte, accanto a cui si configura il gruppo Cassano. I condomini dello stabile al civico 65 di via della Repubblica hanno allertato i soccorsi, dopo aver visto fuggire, forse in direzione di via Cioffrese, cinque uomini: vestiti di scuro, a volto coperto, si sono dileguati dopo aver colpito l'uomo.

Sul posto, intanto, sono arrivate le forze dell'ordine e un'ambulanza del 118: il 39enne, che non ha avuto il tempo di reagire, ma forse solo quello di incrociare gli sguardi dei cinque esecutori, è sceso dall'abitazione con le sue gambe ed è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Bari. Il proiettile è infatti fuoriuscito dalla spalla. Ma sono soprattutto il luogo (via Repubblica) e l'orario (al tramonto), i segnali che angustiano gli agenti del dirigente Gerardo Di Nunno.

I poliziotti indagano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari e al momento a carico di ignoti, per tentato omicidio. I rilievi della Scientifica, a cui è toccato il compito di setacciare gli ambienti alla ricerca di reperti ematici e eventuali tracce lasciate dai killer, sono andati avanti sino alle ore 23.00, mentre si sono sommati i quesiti e s'è provato a fiutare qualche pista. Dove indagare, nel passato o nel presente di Cariello? O forse bisogna intrecciare i due periodi?

E cosa accadrà, in futuro, in una Bitonto in cui la geografia criminale sembra in evoluzione? L'ipotesi è che ci sia un nuovo gruppo, probabilmente quello dei Di Cataldo, vicino al clan Diomede, che starebbe iniziando a sgomitare per cannibalizzare gli spazi aperti dai recenti arresti e condanne. Equilibri saltati, dunque.