Ai domiciliari il maresciallo Priore
Il militare, che ha fornito la sua versione nell'interrogatorio, ha già lasciato il carcere
lunedì 2 aprile 2018
16.47
Dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere agli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Rossana De Cristofaro, ha convalidato l'arresto in flagranza di reato e poi disposto la detenzione domiciliare nei confronti di Giuseppe Priore.
L'uomo, maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la Tenenza di Bitonto, è accusato di avere chiesto una tangente di 3mila euro ad un imprenditore coinvolto in un procedimento penale per peculato, promettendo di addomesticare le indagini patrimoniali in corso su di lui.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia San Paolo e i finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria avevano arrestato giovedì il maresciallo della Guardia di Finanza accusato di concussione ai danni di Giuseppe Colapinto.
L'indagine è stata avviata dopo la denuncia della vittima, ex titolare della Cerin s.r.l., per anni concessionaria per la riscossione dei tributi di molti comuni italiani e accusato - in concorso con il figlio - di essersi appropriato di milioni di euro di tributi versati dai contribuenti.
Priore, assistito dall'avvocato Antonio La Scala, ha fornito la sua versione nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice ed ai pm Marco D'Agostino e Giuseppe Pinto. Il militare, che aveva arrestato Colapinto, avrebbe in parte ammesso l'addebito, sostenendo però di essere stato indotto e negando la concussione.
L'uomo, maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la Tenenza di Bitonto, è accusato di avere chiesto una tangente di 3mila euro ad un imprenditore coinvolto in un procedimento penale per peculato, promettendo di addomesticare le indagini patrimoniali in corso su di lui.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia San Paolo e i finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria avevano arrestato giovedì il maresciallo della Guardia di Finanza accusato di concussione ai danni di Giuseppe Colapinto.
L'indagine è stata avviata dopo la denuncia della vittima, ex titolare della Cerin s.r.l., per anni concessionaria per la riscossione dei tributi di molti comuni italiani e accusato - in concorso con il figlio - di essersi appropriato di milioni di euro di tributi versati dai contribuenti.
Priore, assistito dall'avvocato Antonio La Scala, ha fornito la sua versione nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice ed ai pm Marco D'Agostino e Giuseppe Pinto. Il militare, che aveva arrestato Colapinto, avrebbe in parte ammesso l'addebito, sostenendo però di essere stato indotto e negando la concussione.