Al Museo Archeologico di Bitonto la presentazione del libro "Il respiro degli ulivi"
Appuntamento venerdì 10 settembre alle 19.00
martedì 7 settembre 2021
Venerdì 10 settembre, alle 19.00, all'interno del Museo Archeologico di Bitonto, si terrà la presentazione del libro di Gioacchino D'Elia "Il respiro degli ulivi", curato da Anna D'Elia.
Il libro include ventitré sculture lignee, solo una parte della vasta collezione dello scultore, prodotte durante la sua più che decennale carriera artistica. I testi raffinati di Manuela De Leonardis e Nicola Pice sollecitano il fine primo della pubblicazione: evocare con leggerezza i ricordi, incentivare la bellezza della natura e della terra natia, celebrare la sacralità dell'albero d'ulivo e delle sue preziose forme, che ispirano costantemente lo scultore, rispettandone la materia.
Egli sfrutta i difetti del legno, ne asseconda le venature quali linee temporali, sintomo vitale di un elemento essenzialmente povero e da recuperare; è «una sorta di mappa che tento di decifrare e portare alla luce», come lo stesso D'Elia esprime nell'incipit del libro. Dall'umiltà del tronco d'ulivo scaturisce una scultura forte, versatile e organica, aspetto riconducibile ad ogni step della sua produzione scultorea: dalle opere di design, al figurativo, fino alla più recente esperienza astratta. Le sculture selezionate sono pezzi unici con una caratteristica in comune, fulcro essenziale della sua produzione artistica: la spazialità, creata dalle aperture nel legno che permettono di fondere la scultura con l'ambiente circostante, creando un' entità unica. Il lavoro meticoloso, duttile, multi prospettico, ritrova nella fotografia di Anna D'Elia un elemento che ne rafforza e rinvigorisce i tratti principali. La luce e l'ambientazione concepiscono punti focali polimorfi, dettagli ottici abbandonati completamente alla sensibilità prospettica.
La scultura è analizzata nel suo insieme, diventando fermo immagine di un'anima incastonata dentro la corteccia grezza che, spinta dalla tecnica e da una spiccata spiritualità, ritorna alla natura e ritrova il proprio respiro. L'essenza destinata a decomporsi ritorna in vita, restituendo al cosmo ciò che ha perso.
Il libro include ventitré sculture lignee, solo una parte della vasta collezione dello scultore, prodotte durante la sua più che decennale carriera artistica. I testi raffinati di Manuela De Leonardis e Nicola Pice sollecitano il fine primo della pubblicazione: evocare con leggerezza i ricordi, incentivare la bellezza della natura e della terra natia, celebrare la sacralità dell'albero d'ulivo e delle sue preziose forme, che ispirano costantemente lo scultore, rispettandone la materia.
Egli sfrutta i difetti del legno, ne asseconda le venature quali linee temporali, sintomo vitale di un elemento essenzialmente povero e da recuperare; è «una sorta di mappa che tento di decifrare e portare alla luce», come lo stesso D'Elia esprime nell'incipit del libro. Dall'umiltà del tronco d'ulivo scaturisce una scultura forte, versatile e organica, aspetto riconducibile ad ogni step della sua produzione scultorea: dalle opere di design, al figurativo, fino alla più recente esperienza astratta. Le sculture selezionate sono pezzi unici con una caratteristica in comune, fulcro essenziale della sua produzione artistica: la spazialità, creata dalle aperture nel legno che permettono di fondere la scultura con l'ambiente circostante, creando un' entità unica. Il lavoro meticoloso, duttile, multi prospettico, ritrova nella fotografia di Anna D'Elia un elemento che ne rafforza e rinvigorisce i tratti principali. La luce e l'ambientazione concepiscono punti focali polimorfi, dettagli ottici abbandonati completamente alla sensibilità prospettica.
La scultura è analizzata nel suo insieme, diventando fermo immagine di un'anima incastonata dentro la corteccia grezza che, spinta dalla tecnica e da una spiccata spiritualità, ritorna alla natura e ritrova il proprio respiro. L'essenza destinata a decomporsi ritorna in vita, restituendo al cosmo ciò che ha perso.