Alessandra, l'estetista oncologica di Bitonto che regala sorrisi a chi soffre
La giovane bitontina: "Tratto tutti i pazienti, affetti da cancro e alopecia, come fossero mio padre"
sabato 21 gennaio 2023
17.20
Rispondere al dolore con la solidarietà. È questo il messaggio di Alessandra Centrone, originaria di Bitonto, 35 anni, estetista oncologica e mamma di due bambini di 14 e 7 anni, Filippo e Diego.
Un evento che le ha cambiato la vita l'ha spinta a mettersi a disposizione del prossimo, unendo professione, passione e altruismo per una missione. Alleviare gli effetti collaterali delle persone affette da cancro e alopecia. A breve Alessandra conseguirà il certificato specifico in estetica oncologica, dopo due anni di studio al Policlinico di Milano. Nell'attesa di questo traguardo, ha deciso di condividere con "Viva" la sua esperienza fatta di sorrisi e piccoli gesti.
Come ha scelto di diventare estetista oncologica?
«Sono un'estetista e truccatrice da circa 10 anni e mi sono affacciata all'ambito oncologico da circa due anni, dopo aver subito un lutto gravissimo. Ho perso mio padre con un cancro ai polmoni, che me lo ha portato via in meno di un anno, togliendomi l'anima. Ero la sua pupilla e, nonostante fosse un uomo tutto d'un pezzo, d'altri tempi e ignorante per non aver mai studiato, l'ho voluto al mio fianco quando ho aperto la mia scuola di formazione per estetiste, parrucchieri e truccatori. Lui si occupava del servizio navetta offerto alle allieve forestiere, perché mi raggiungono da tutta la Puglia per le mie lezioni di make-up. Quando mi sono trovata impotente davanti al mostro che lo aveva rapito, mi sono resa conto che l'unica cosa che si poteva fare era alleviare il dolore fisico indotto dalle terapie, con trattamenti specifici che servivano a lenire gli esiti troppo aggressivi della malattia stessa. Ho voluto approfondire il tema per trattarlo con cognizione e competenza. Così ho scoperto un mondo meraviglioso, che sebbene mi avesse illuminato il cuore, mi ha rammaricato per non averlo potuto attuare per mancanza di tempo oggettivamente nei riguardi di mio padre».
Che rapporto instaura con le donne a cui offre il suo servizio?
«Tratto tutti i pazienti come fossero mio padre. Mi sono anche prodigata in una collaborazione con l'associazione "Energia donna", che si occupa di volontariato. Con Mariagrazia Ramires e Angela Burgio, le presidenti, nel reparto oncologico dell'ospedale San Paolo di Bari, abbiamo allestito anche una stanza attrezzata per tutti i trattamenti estetici all'interno del reparto, grazie a donazioni ricavate da alcuni miei corsi devoluti a questo proposito. Ogni martedì, con cadenza più o meno assidua, a seconda di tutti gli altri impegni, sono presente in questa stanza per offrire gratuitamente a tutti i pazienti qualsiasi trattamento vogliano. Così riduco gli effetti collaterali delle terapie alle pazienti trattate durante l'infusione. In questi anni mi sono specializzata in dermopigmentazione e offro, senza condizioni temporali, il tatuaggio delle sopracciglia e delle areole mammarie. È un servizio gratuito rivolto a tutti i pazienti affetti sia da cancro che da alopecia parziale o totale.
Quanto è importante, secondo lei, per una donna, sentirsi bene con se stessa?
«Tantissimo. La soddisfazione, la gioia, l'emozione e la commozione che derivano dall' incredulità e dalla felicità assoluta della paziente allo specchio valgono più di qualsiasi moneta».
Ha altri progetti simili per il futuro?
«I progetti futuri riguardano numerose collaborazioni, con associazioni e centri in tutta Italia, non ultima la scelta di un centro estetico brindisino, di una cara collega, che mi ospiterà ogni mese, con gli stessi obiettivi».
Lei è riuscita a unire lavoro, passione e solidarietà. Qual è il segreto per questa ricetta?
«La buona riuscita dell'unione tra lavoro, passione e solidarietà è data solo ed esclusivamente dalla moneta del sorriso, che riempie il cuore e non le tasche».
Un evento che le ha cambiato la vita l'ha spinta a mettersi a disposizione del prossimo, unendo professione, passione e altruismo per una missione. Alleviare gli effetti collaterali delle persone affette da cancro e alopecia. A breve Alessandra conseguirà il certificato specifico in estetica oncologica, dopo due anni di studio al Policlinico di Milano. Nell'attesa di questo traguardo, ha deciso di condividere con "Viva" la sua esperienza fatta di sorrisi e piccoli gesti.
Come ha scelto di diventare estetista oncologica?
«Sono un'estetista e truccatrice da circa 10 anni e mi sono affacciata all'ambito oncologico da circa due anni, dopo aver subito un lutto gravissimo. Ho perso mio padre con un cancro ai polmoni, che me lo ha portato via in meno di un anno, togliendomi l'anima. Ero la sua pupilla e, nonostante fosse un uomo tutto d'un pezzo, d'altri tempi e ignorante per non aver mai studiato, l'ho voluto al mio fianco quando ho aperto la mia scuola di formazione per estetiste, parrucchieri e truccatori. Lui si occupava del servizio navetta offerto alle allieve forestiere, perché mi raggiungono da tutta la Puglia per le mie lezioni di make-up. Quando mi sono trovata impotente davanti al mostro che lo aveva rapito, mi sono resa conto che l'unica cosa che si poteva fare era alleviare il dolore fisico indotto dalle terapie, con trattamenti specifici che servivano a lenire gli esiti troppo aggressivi della malattia stessa. Ho voluto approfondire il tema per trattarlo con cognizione e competenza. Così ho scoperto un mondo meraviglioso, che sebbene mi avesse illuminato il cuore, mi ha rammaricato per non averlo potuto attuare per mancanza di tempo oggettivamente nei riguardi di mio padre».
Che rapporto instaura con le donne a cui offre il suo servizio?
«Tratto tutti i pazienti come fossero mio padre. Mi sono anche prodigata in una collaborazione con l'associazione "Energia donna", che si occupa di volontariato. Con Mariagrazia Ramires e Angela Burgio, le presidenti, nel reparto oncologico dell'ospedale San Paolo di Bari, abbiamo allestito anche una stanza attrezzata per tutti i trattamenti estetici all'interno del reparto, grazie a donazioni ricavate da alcuni miei corsi devoluti a questo proposito. Ogni martedì, con cadenza più o meno assidua, a seconda di tutti gli altri impegni, sono presente in questa stanza per offrire gratuitamente a tutti i pazienti qualsiasi trattamento vogliano. Così riduco gli effetti collaterali delle terapie alle pazienti trattate durante l'infusione. In questi anni mi sono specializzata in dermopigmentazione e offro, senza condizioni temporali, il tatuaggio delle sopracciglia e delle areole mammarie. È un servizio gratuito rivolto a tutti i pazienti affetti sia da cancro che da alopecia parziale o totale.
Quanto è importante, secondo lei, per una donna, sentirsi bene con se stessa?
«Tantissimo. La soddisfazione, la gioia, l'emozione e la commozione che derivano dall' incredulità e dalla felicità assoluta della paziente allo specchio valgono più di qualsiasi moneta».
Ha altri progetti simili per il futuro?
«I progetti futuri riguardano numerose collaborazioni, con associazioni e centri in tutta Italia, non ultima la scelta di un centro estetico brindisino, di una cara collega, che mi ospiterà ogni mese, con gli stessi obiettivi».
Lei è riuscita a unire lavoro, passione e solidarietà. Qual è il segreto per questa ricetta?
«La buona riuscita dell'unione tra lavoro, passione e solidarietà è data solo ed esclusivamente dalla moneta del sorriso, che riempie il cuore e non le tasche».