Ambasciatore ucciso in Congo: a Bitonto bandiere a mezz'asta

Abbaticchio: «Con rispetto e dolore». E la foto del diplomatico ferito e abbracciato dai congolesi commuove il mondo: «Nuova pietà di abbraccio universale»

martedì 23 febbraio 2021 14.11
Bandiere a mezz'asta in segno di solidarietà e cordoglio. È la decisione presa dall'amministrazione comunale di Bitonto per manifestare vicinanza ai famigliari e agli amici di Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso in Congo in un'imboscata lungo la strada che da Goma, conduce a Nord, verso il vulcano Nyiarongo e il confine con l'Uganda.

«A Bitonto – spiega il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - il diplomatico Luca Attanasio aveva un gruppo di amici, con cui aveva stretto rapporti nella comunità parrocchiale in cui operava in gioventù e che adesso sono scossi per il tragico destino che gli è stato riservato».

Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, ha rivolto un invito a tutti i sindaci italiani, spiegando come «la brutale esecuzione dell'ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta, e di Mustapha Milambo, l'autista che li accompagnava, abbia lasciato sgomenti tutti gli italiani».
«Ed è a nome di tutti gli italiani – prosegue Decaro - per onorare la memoria di questi uomini e il lutto che ha colpito le loro famiglie, che chiedo a tutti i sindaci italiani di esporre la bandiera a mezz'asta, domani. Sull'esempio di quanto deciso dal sindaco di Limbiate, il Comune in cui Attanasio era nato, e associandoci all'intenzione di tutti i rappresentanti delle istituzioni nazionali, manifestiamo insieme, come un'unica comunità, la nostra partecipazione alle famiglie che hanno perso i loro cari e la nostra appartenenza al Paese del quale Attanasio e Iacovacci erano leali servitori».
«Palazzo Gentile c'è – aggiunge Abbaticchio - Con rispetto e dolore».

Intanto, un'immagine in particolare, relativa alle fasi immediatamente successive all'assalto armato, sta facendo il giro del mondo. Nello scatto il diplomatico ferito è fra le braccia di alcuni congolesi, che gli tengono le mani per sostenerlo mentre viene trasportato con ogni probabilità verso Goma, dove avrebbe potuto essere assistito presso il locale ospedale.
Purtroppo, non arriveranno in tempo. La foto però, commovente nella sua brutalità, si è trasformata in un'immagine simbolo della solidarietà cristiana, «una "nuova "Pietà" di dolore universale».
«Ho pensato a lungo ieri prima di decidere di pubblicare questa foto - ha spiegato nel suo editoriale Franco Bechis, sulle pagine del quotidiano "Il Tempo" - nascondendo il volto di Luca per rispetto a lui e alla bella moglie Zakia con le loro tre piccole bimbe. Ma il volto di quell'amico, quella mano che stringe e accarezza come Maria raccogliendo ai piedi della Croce suo Figlio, è la Pietà che accompagna sempre l'uomo anche in quel luogo del mondo dove la vita sembra non valere più nulla, troncata da machete e proiettili ogni giorno».