Anche a Bitonto avvisi di accertamento dalla Asl a minorenni: «Violata la privacy»
Partite oltre 30mila richieste di pagamento. Onda Civica: «Si dimetta chi doveva proteggere quei dati»
lunedì 18 gennaio 2021
9.58
Ci sono oltre 30mila richieste di pagamento inviate dalla Asl di Bari in questi giorni e molte sono destinate a minorenni i cui dati avrebbero dovuto essere protetti. È l'accusa che arriva da Onda Civica Bitonto, che ha denunciato la situazione chiedendo le dimissioni di chi, quei dati, avrebbe dovuto proteggerli.
Si tratta di «avvisi di pagamento per prestazioni sanitarie già erogate negli anni addietro per cui si sarebbe beneficiato dell'esenzione reddittuale pur non avendone diritto», ammette Onda Civica che ritiene giusto far pagare chi non aveva diritto, ma il modo in cui è stato fatto si presterebbe a molti errori. Innanzitutto si sarebbe individuata nella Commissione Tributaria Provinciale il Giudice competente.
«A parte le difficoltà di radicarne la competenza in capo alla Commissione Tributaria Provinciale – spiegano da Onda Civica - si resta increduli dinnanzi ai gravi vizi del tutto insanabili presenti negli avvisi di accertamento "de quibus". Si omette, infatti di indicare il Giudice competente per l'eventuale proposizione dell'impugnazione avverso l'atto medesimo, si omettono di indicare i termini perentori per l'impugnazione». Ma la situazione più incresciosa è aver inviato l'avviso di accertamento «nei confronti di minorenni, incapaci ex lege! A tal proposito, chi ha autorizzato la Direzione Generale dell'ASLBA al trattamento dei dati dei minori di età per elaborare, generare ed inviare tali avvisi di accertamento L'autorizzazione al trattamento dei dati eventualmente concessa dai genitori dei minori non era strettamente legata alla prestazione sanitaria?».
«L'abuso – si legge ancora nella nota - ci appare evidente e merita i necessari e dovuti approfondimenti, con riserva di segnalare la vicenda al Garante per la protezione dei dati personali, poiché negli atti accertativi non v'è traccia dell'indicazione del responsabile».
Si tratta di «avvisi di pagamento per prestazioni sanitarie già erogate negli anni addietro per cui si sarebbe beneficiato dell'esenzione reddittuale pur non avendone diritto», ammette Onda Civica che ritiene giusto far pagare chi non aveva diritto, ma il modo in cui è stato fatto si presterebbe a molti errori. Innanzitutto si sarebbe individuata nella Commissione Tributaria Provinciale il Giudice competente.
«A parte le difficoltà di radicarne la competenza in capo alla Commissione Tributaria Provinciale – spiegano da Onda Civica - si resta increduli dinnanzi ai gravi vizi del tutto insanabili presenti negli avvisi di accertamento "de quibus". Si omette, infatti di indicare il Giudice competente per l'eventuale proposizione dell'impugnazione avverso l'atto medesimo, si omettono di indicare i termini perentori per l'impugnazione». Ma la situazione più incresciosa è aver inviato l'avviso di accertamento «nei confronti di minorenni, incapaci ex lege! A tal proposito, chi ha autorizzato la Direzione Generale dell'ASLBA al trattamento dei dati dei minori di età per elaborare, generare ed inviare tali avvisi di accertamento L'autorizzazione al trattamento dei dati eventualmente concessa dai genitori dei minori non era strettamente legata alla prestazione sanitaria?».
«L'abuso – si legge ancora nella nota - ci appare evidente e merita i necessari e dovuti approfondimenti, con riserva di segnalare la vicenda al Garante per la protezione dei dati personali, poiché negli atti accertativi non v'è traccia dell'indicazione del responsabile».