Anche un bitontino condannato per il tritolo "destinato" al procuratore di Napoli
Per Antonio Piscopo quattro anni e otto mesi
martedì 28 febbraio 2017
23.07
C'è anche un bitontino fra le quattro persone condannate nel processo per la fornitura di tritolo alla Camorra che avrebbe progettato un attentato ai danni procuratore di Napoli Giovanni Colangelo. La gup barese Annachiara Mastrorilli ha condannato il giostraio e presunto trafficante di armi Amilcare Monti Condesnitt (che pochi giorni fa ha subito un importante sequestro di beni) per il reato di detenzione e porto di armi da sparo ed esplosivo e Francesco Paolo Ciccarone (di Santeramo) a cinque anni e quattro mesi. Antonio Polito di Bitonto e Antonio Saponaro di Bari, che avrebbero solo procurato e trasportato l'esplosivo, sono stati condannati invece a quattro anni e otto mesi.
L'esplosivo fu rinvenuto da agenti della squadra mobile di Bari nascosto sotto un albero di fronte alla tenuta del presunto boss a Gioia del Colle, la città in cui risiede anche il procuratore Colangelo. L'inchiesta che riguarda la destinazione finale del tritolo e quindi il suo eventuale utilizzo per un attentato a Colangelo non è ancora conclusa.
L'esplosivo fu rinvenuto da agenti della squadra mobile di Bari nascosto sotto un albero di fronte alla tenuta del presunto boss a Gioia del Colle, la città in cui risiede anche il procuratore Colangelo. L'inchiesta che riguarda la destinazione finale del tritolo e quindi il suo eventuale utilizzo per un attentato a Colangelo non è ancora conclusa.