Anti-mafia nelle scuole: raccontare gli episodi di cronaca e i veri eroi per mantenere il ricord

La proposta di Italia in Comune Puglia. Abbaticchio: «Storie come quelle di Anna Rosa Tarantino devono essere conosciute»

venerdì 8 marzo 2019 10.22
Tenere vivo il ricordo delle vittime di mafia e insegnare negli istituti scolastici la storia recente partendo proprio dagli episodi, anche locali, di cronaca per illustrare come si è evoluta la mafia, le fonti finanziare alle quali attinge e, in definitiva, il male che fa alla società. È questa la proposta di Italia in Comune Puglia, partito che, oltre ad aver iscritti tra le sue fila diversi amministratori aderenti ad 'Avviso Pubblico', ha inserito il contrasto a ogni forma di delinquenza e la lotta alla mafia nella sua Carta dei Valori.

«C'è necessità di cultura della memoria - ha detto il coordinatore regionale e sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che è anche vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico - ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per mano della mafia è un tributo che dobbiamo a questi martiri ma non si tratterebbe di un esercizio fine a se stesso dal momento che gli studenti avrebbero modo di apprendere e studiare la storia recente e moltissimi fatti che non sono attualmente nei libri di storia ma la cui conoscenza potrebbe contribuire a creare una coscienza sociale contro questo odioso fenomeno, un vero e proprio cancro del sistema. Per citare solo una delle vittime, penso alla signora Anna Rosa Tarantino di Bitonto, morta per il sol fatto di trovarsi nel luogo e nel momento sbagliato mentre si procedeva a un 'regolamento di conti'. La sua storia, come quella di tanti come lei, deve essere conosciuta».

Non solo, secondo Abbaticchio importantissimo sarebbe anche spiegare ai giovani i molteplici modi in cui le organizzazioni mafiose riescono ad approvvigionarsi di soldi e armi: «Non tutti i ragazzi sanno che uno dei primi canali per reperire denaro è il mercato nero delle droghe pesanti e leggere il cui uso, oltretutto, rovina la vita dei ragazzi e delle loro famiglie. Se si riuscisse a far arrivare questo messaggio e a dissuadere i ragazzi a fare uso di sostanze illegali per tale ulteriore motivo, sarebbe una grandissima vittoria, un modo per iniziare a cambiare le cose».

Da qui, l'idea di creare una vera e propria materia scolastica da inserire obbligatoriamente nell'offerta didattica degli istituti scolastici «una sorta di disciplina della legalità e dell'antimafia. Capiamo che non è facile - ha concluso Abbaticchio - ma noi rimaniamo a disposizione del Provveditorato agli Studi e dei docenti che vogliano, insieme a noi, far partire questo circolo virtuoso».