Antonio Decaro a Bitonto per la ‘Carovana dei diritti’
Manifestazione organizzata dalla FLC CGIL per dibattere sul DDL autonomia differenziata
venerdì 29 marzo 2024
3.19
Il cosiddetto "DDL autonomia differenziata", conosciuto anche come DDL Calderoli, presentato dal Governo Meloni, approvato il 23 gennaio scorso, continua a dividere l'Italia.
Secondo il disegno di legge, ogni regione potrà scegliere tutte o alcune delle 23 materie previste dall'articolo 117 della costituzione, secondo patti diretti con l'esecutivo. Tra queste materie sono presenti anche l'istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica.
Proprio per dibattere e per dire no all'autonomia differenziata, la FLC CGIL, ha organizzato la Carovana dei Diritti in piazza Aldo Moro a Bitonto alle ore 17:00, di ieri 28 marzo. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Bari Antonio Decaro.
"Io credo che queste occasioni debbano servire per spiegare tche cosa può accadere con l'autonomia differenziata. La nostra costituzione prevede che i diritti e i servizi debbano essere gli stessi nel nostro paese, indipendentemente da dove ciascuno di noi nasce o dove ciascuno di noi decide di andare a vivere. Sul territorio nazionale già oggi non è così. Non è così per la sanità, perché le liste d'attesa in alcune regioni del Nord sono più brevi, rispetto a quelle del Sud. Non è così per i trasporti, infatti, a Bari
aspetti 40 minuti per l'arrivo del bus, e a Bologna, Firenze che sono grandi quanto Bari, aspetti la metà del tempo - ha dichiarato il primo cittadino barese - Queste cose non dipendono dall'efficienza di una amministrazione regionale, ma dipendono dalle risorse che si ricevono dallo Stato e le stesse poi vengono distribuite ai Comuni".
Il sindaco del capoluogo pugliese ha poi ricordato la nascita dell'autonomia differenziata "nasce per colpa della mia parte politica, lo dico qua davanti alla Cgil, nasce per colpa del centrosinistra perché se nel 2001 non avesse rincorso la Lega sul federalismo, probabilmente non avremmo approvato la modifica del titolo V e oggi non stavamo parlando del decreto Calderoli. Con l'autonomia differenziata non si distribuiranno più le risorse tra le regioni, ogni regione si terrà le proprie e questo aumenterà il divario tra Nord e Sud. Rischiamo di essere abbandonati a un destino, quello del sud, che invece sta cercando di reagire. combatteremo per evitare che questa legge vada avanti e possa spezzare ulteriormente un paese che per fortuna con la costituzione e con la Repubblica è nato come paese unito libero e democratico.
Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci, il quale ha dichiarato: "bisogna continuare così, dobbiamo essere tutti responsabili e soprattutto consapevoli del pericolo a cui stiamo andando incontro. La Banca d'Italia a posto un serio dubbio sull'autonomia differenziata, ha detto che questo disegno di legge è un disegno di legge senza un'analisi ben precisa di dati reali ma soprattutto delle ricadute che questo disegno di legge avrà nei confronti degli enti locali degli enti. L'autonomia differenziata farà in modo che le regioni del sud siano sempre più poveri creando un divario fra i ricchi e i poveri. Allora abbiamo il dovere tutti quanti di mobilitarci".
Secondo il disegno di legge, ogni regione potrà scegliere tutte o alcune delle 23 materie previste dall'articolo 117 della costituzione, secondo patti diretti con l'esecutivo. Tra queste materie sono presenti anche l'istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica.
Proprio per dibattere e per dire no all'autonomia differenziata, la FLC CGIL, ha organizzato la Carovana dei Diritti in piazza Aldo Moro a Bitonto alle ore 17:00, di ieri 28 marzo. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Bari Antonio Decaro.
"Io credo che queste occasioni debbano servire per spiegare tche cosa può accadere con l'autonomia differenziata. La nostra costituzione prevede che i diritti e i servizi debbano essere gli stessi nel nostro paese, indipendentemente da dove ciascuno di noi nasce o dove ciascuno di noi decide di andare a vivere. Sul territorio nazionale già oggi non è così. Non è così per la sanità, perché le liste d'attesa in alcune regioni del Nord sono più brevi, rispetto a quelle del Sud. Non è così per i trasporti, infatti, a Bari
aspetti 40 minuti per l'arrivo del bus, e a Bologna, Firenze che sono grandi quanto Bari, aspetti la metà del tempo - ha dichiarato il primo cittadino barese - Queste cose non dipendono dall'efficienza di una amministrazione regionale, ma dipendono dalle risorse che si ricevono dallo Stato e le stesse poi vengono distribuite ai Comuni".
Il sindaco del capoluogo pugliese ha poi ricordato la nascita dell'autonomia differenziata "nasce per colpa della mia parte politica, lo dico qua davanti alla Cgil, nasce per colpa del centrosinistra perché se nel 2001 non avesse rincorso la Lega sul federalismo, probabilmente non avremmo approvato la modifica del titolo V e oggi non stavamo parlando del decreto Calderoli. Con l'autonomia differenziata non si distribuiranno più le risorse tra le regioni, ogni regione si terrà le proprie e questo aumenterà il divario tra Nord e Sud. Rischiamo di essere abbandonati a un destino, quello del sud, che invece sta cercando di reagire. combatteremo per evitare che questa legge vada avanti e possa spezzare ulteriormente un paese che per fortuna con la costituzione e con la Repubblica è nato come paese unito libero e democratico.
Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci, il quale ha dichiarato: "bisogna continuare così, dobbiamo essere tutti responsabili e soprattutto consapevoli del pericolo a cui stiamo andando incontro. La Banca d'Italia a posto un serio dubbio sull'autonomia differenziata, ha detto che questo disegno di legge è un disegno di legge senza un'analisi ben precisa di dati reali ma soprattutto delle ricadute che questo disegno di legge avrà nei confronti degli enti locali degli enti. L'autonomia differenziata farà in modo che le regioni del sud siano sempre più poveri creando un divario fra i ricchi e i poveri. Allora abbiamo il dovere tutti quanti di mobilitarci".