ASI, investimenti di importanti colossi verso Modugno. E Bitonto spera
Midsummer sbarcherà in Puglia. I vertici del Consorzio non escludono possibilità anche per la città dell'olio
mercoledì 3 novembre 2021
13.21
Sbarcherà in Puglia il colosso svedese Midsummer e lo farà nella zona ASI di Bari-Modugno, con 66 milioni di euro di investimento.
L'Area di Sviluppo Industriale è la medesima di Bitonto ed i vertici del Consorzio non escludono una espansione verso la città dell'olio, su cui vi sarebbero ricadute occupazionali non indifferenti.
C'è fermento, assicurano, in un'area che in passato era sembrata essere una eterna incompiuta, col Consorzio giudicato da alcuni settori della politica locale (a Bitonto, ma anche a Giovinazzo) come un «carrozzone all'italiana».
Oggi sembra non essere così, complici altri investimenti, come quello del gruppo Bruno per le Officine Calabrese, che potrebbero ripartire entro un paio d'anni. La vicinanza a porto ed aeroporto appare strategica, ammette Paolo Pate, presidente dell'ASI, con una concentrazione notevole di insediamenti programmati e soli 30 ettari ancora disponibili.
Qualche anno fa Bitonto e Giovinazzo erano state destinatarie di 15milioni di euro per infrastrutturare una parte dell'area ricadente nei rispettivi territori, con diverse sensibilità e con reazioni assai differenti. Progetto mai partito davvero.
L'attenzione dell'esecutivo nazionale c'è ed il PNNR potrebbe dare ulteriore impulso alla voglia di grossi gruppi di stanziarsi in zona. Il fermento attuale e l'attrazione mostrata riaprirebbe dunque nuove prospettive e nella città dell'olio si torna a sperare. Si può fare e si deve fare per le ricadute economiche ed occupazionali che potrebbero generarsi, stoppando la fuga di molti giovani verso il nord Italia e l'estero.
I prossimi mesi potrebbero essere decisivi.
L'Area di Sviluppo Industriale è la medesima di Bitonto ed i vertici del Consorzio non escludono una espansione verso la città dell'olio, su cui vi sarebbero ricadute occupazionali non indifferenti.
C'è fermento, assicurano, in un'area che in passato era sembrata essere una eterna incompiuta, col Consorzio giudicato da alcuni settori della politica locale (a Bitonto, ma anche a Giovinazzo) come un «carrozzone all'italiana».
Oggi sembra non essere così, complici altri investimenti, come quello del gruppo Bruno per le Officine Calabrese, che potrebbero ripartire entro un paio d'anni. La vicinanza a porto ed aeroporto appare strategica, ammette Paolo Pate, presidente dell'ASI, con una concentrazione notevole di insediamenti programmati e soli 30 ettari ancora disponibili.
Qualche anno fa Bitonto e Giovinazzo erano state destinatarie di 15milioni di euro per infrastrutturare una parte dell'area ricadente nei rispettivi territori, con diverse sensibilità e con reazioni assai differenti. Progetto mai partito davvero.
L'attenzione dell'esecutivo nazionale c'è ed il PNNR potrebbe dare ulteriore impulso alla voglia di grossi gruppi di stanziarsi in zona. Il fermento attuale e l'attrazione mostrata riaprirebbe dunque nuove prospettive e nella città dell'olio si torna a sperare. Si può fare e si deve fare per le ricadute economiche ed occupazionali che potrebbero generarsi, stoppando la fuga di molti giovani verso il nord Italia e l'estero.
I prossimi mesi potrebbero essere decisivi.