Asl Bari, dipendenti in stato di agitazione
Venerdì sit-in di Cgil, Cisl, Uil e Fials in piazza Prefettura
giovedì 19 novembre 2020
Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl FP, Uil Fpl e Fials Bari hanno proclamato lo stato di agitazione del lavoratori dell'azienda sanitaria locale barese, con successiva attivazione della procedura di raffreddamento. Venerdì 20 novembre, dalle 9:30 alle 12, è stato organizzato un sit-in di protesta in piazza Prefettura nel capoluogo pugliese.
Le quattro sigle sindacali hanno sollecitato la direzione strategica «a chiudere l'accordo per indire il bando interno delle progressioni economiche orizzontali, ma ad oggi l'iter non è stato ancora avviato. Il fatto è gravissimo poiché per problemi interni della Asl Bari la contrattazione dell'anno precedente non è stata portata a termine e le scriventi avevano avuto ampie garanzie che entro il mese di novembre la procedura sarebbe stata avviata».
Per i segretari generali Lonigro, Stellacci, Longo e Albenzio «la situazione è ormai divenuta insostenibile sia da un punto di vista contrattuale che organizzativo. Oltre alle progressioni economiche bloccate da due anni, i dipendenti che hanno chiesto la revisione della valutazione sulla performance individuale non hanno mai avuto riscontro nonostante la procedura sia prevista dal regolamento aziendale».
Secondo i sindacati, «tramite la nota 64135/2020, senza preventiva informazione alle organizzazioni dei lavoratori, è stata avviata nei distretti socio sanitari una ricognizione del personale infermieristico propedeutica a una successiva mobilità d'ufficio per carenza di personale ma al contempo il personale che vorrebbe rientrare in servizio dopo l'isolamento, dopo il primo tampone che ha riscontrato la positività, ha difficoltà a farsi sottoporre al secondo tampone e soprattutto al tampone successivo alla negativizzazione, e per via di questa confusione, nei casi estremi abbiamo infermieri "bloccati" inutilmente a casa dopo più di 15 giorni di isolamento».
Dura la reprimenda di Fp Cgil, Cisl FP, Uil Fpl e Fials Bari che ha stigmatizzato «l'estrema confusione organizzativa in ogni articolazione della Asl Bari, le estreme difficoltà dell'apparato burocratico amministrativo nell'espletamento delle procedure per via della carenza di personale e il pessimo clima organizzativo che si vive all'interno dell'azienda, tanto che ormai anche per le vie brevi il personale infermieristico riceve ordini di servizio che non seguono i criteri contrattuali» e attaccato il Direttore generale Sanguedolce: «Mortifica le relazioni sindacali eludendo l'obbligo delle informazioni preventive e offrendo visibilità a soggetti che non godono delle prerogative sindacali nonostante sia stato richiamato ripetutamente al pedissequo rispetto del Ccnl e degli accordi quadro in materia di prerogative e libertà sindacali».
Le quattro sigle sindacali hanno sollecitato la direzione strategica «a chiudere l'accordo per indire il bando interno delle progressioni economiche orizzontali, ma ad oggi l'iter non è stato ancora avviato. Il fatto è gravissimo poiché per problemi interni della Asl Bari la contrattazione dell'anno precedente non è stata portata a termine e le scriventi avevano avuto ampie garanzie che entro il mese di novembre la procedura sarebbe stata avviata».
Per i segretari generali Lonigro, Stellacci, Longo e Albenzio «la situazione è ormai divenuta insostenibile sia da un punto di vista contrattuale che organizzativo. Oltre alle progressioni economiche bloccate da due anni, i dipendenti che hanno chiesto la revisione della valutazione sulla performance individuale non hanno mai avuto riscontro nonostante la procedura sia prevista dal regolamento aziendale».
Secondo i sindacati, «tramite la nota 64135/2020, senza preventiva informazione alle organizzazioni dei lavoratori, è stata avviata nei distretti socio sanitari una ricognizione del personale infermieristico propedeutica a una successiva mobilità d'ufficio per carenza di personale ma al contempo il personale che vorrebbe rientrare in servizio dopo l'isolamento, dopo il primo tampone che ha riscontrato la positività, ha difficoltà a farsi sottoporre al secondo tampone e soprattutto al tampone successivo alla negativizzazione, e per via di questa confusione, nei casi estremi abbiamo infermieri "bloccati" inutilmente a casa dopo più di 15 giorni di isolamento».
Dura la reprimenda di Fp Cgil, Cisl FP, Uil Fpl e Fials Bari che ha stigmatizzato «l'estrema confusione organizzativa in ogni articolazione della Asl Bari, le estreme difficoltà dell'apparato burocratico amministrativo nell'espletamento delle procedure per via della carenza di personale e il pessimo clima organizzativo che si vive all'interno dell'azienda, tanto che ormai anche per le vie brevi il personale infermieristico riceve ordini di servizio che non seguono i criteri contrattuali» e attaccato il Direttore generale Sanguedolce: «Mortifica le relazioni sindacali eludendo l'obbligo delle informazioni preventive e offrendo visibilità a soggetti che non godono delle prerogative sindacali nonostante sia stato richiamato ripetutamente al pedissequo rispetto del Ccnl e degli accordi quadro in materia di prerogative e libertà sindacali».