Bitonto all'assalto dei bancomat francesi: sequestrati beni per circa 60 milioni
Con altri 5 complici sono accusati di aver commesso numerosi colpi in molte città oltreconfine
venerdì 7 dicembre 2018
10.36
Ammonta a circa 60 milioni di euro il provvedimento di sequestro anticipato di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie eseguito questa mattina dalla Polizia di Stato di Bari e dalla Guardia di Finanza su ordine del Tribunale di Bari su proposta del Questore di Bari.
I beni sequestrati comprendono un appartamento a Palo del Colle, due ville a Bari-Palese, 6 terreni agricoli a Bitonto e Bari-Palese, 2 bar a Bitonto, una quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata nonché un intero compendio aziendale costituito da beni in comodato d'uso, 2 auto e numerosi buoni fruttiferi bancari e postali e conti correnti.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Bari, in funzione di Tribunale della Prevenzione del Tribunale di Bari presieduta da Giulia Romanazzi, segue ad indagini condotte dalla Polizia Francese ed all'arresto degli appartenenti al gruppo criminoso eseguito nel 2017 da personale della Squadra Mobile della Questura di Bari, sulla base del mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale francese di Lille per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine a sportelli bancomat, commessi in Francia tra il 2014 ed il 2015.
Le otto persone coinvolte nell'inchiesta - con i bitontini Francesco Morrone, di 43 anni, Francesca Ruggiero, di 39 anni, Vincenzo Cozzella di 63 anni, anche tre baresi, un modugnese e un 25enne di Palo del Colle - erano state arrestate dalla Polizia il 18 marzo dell'anno scorso in collaborazione con la gendarmeria di Lille, in Francia, con l'accusa di aver messo a segno una serie di colpi ai bancomat nel nord della Francia, nelle città di Laon, Saint-Pathus, Witry les Reims, Bondoufle e Clécy.
Gli appartenenti al gruppo criminoso, invece, oltre al 63enne bitontino Vincenzo Cozzella, sono il 36enne barese Ciro Enzo Gregorio, il 26enne modugnese Luigi Leone, il 41enne barese e sorvegliato speciale Roberto Piscopo ed il terlizzese e sorvegliato speciale 39enne Giuseppe Tarantino.
Secondo gli inquirenti, il gruppo partiva il lunedì da Bitonto, con vetture a noleggio, alloggiando in Francia in pensioni di fortuna. Dopo aver programmato e messo a segno il colpo, agendo sempre di notte, muniti di walkie-talkie e a volto coperto, il venerdì tornavano in Puglia. Secondo quanto appurato dagli investigatori, sarebbero entrati ogni volta in azione disattivando le telecamere di sorveglianza per poi scassinare i bancomat con pale e picconi.
Le indagini sono partite da una traccia di Dna e alcune impronte digitali lasciate su un piccone abbandonato davanti a un bancomat appena scassinato. Dall'incrocio dei tabulati telefonici, inoltre, gli inquirenti hanno individuato una rete di contatti con soggetti residenti in Francia che potrebbero aver fornito alla banda supporto logistico.
[YOUTUBE]
Gli arrestati, traditi dalle impronte digitali su un piccone abbandonato dopo una rapina, erano sconosciuti al fisco. «Persone che non svolgono alcuna attività e che gestiscono un patrimonio di svariati milioni di euro», ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il generale Nicola Altiero, in conferenza stampa. Il questore di Bari, Carmine Esposito, ha sottolineato l'importanza della collaborazione con le forze di polizia internazionali.
Tra i beni mobili e immobili sequestrati ci sono anche una quota societaria ed un intero compendio aziendale di una società di fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli sita a Bitonto, due imprese individuali con attività di ristorazione-bar site a Bitonto e numerosi conti correnti bancari e postali, risultati a seguito delle indagini svolte, nella loro piena disponibilità, diretta ed indiretta.
I beni sequestrati comprendono un appartamento a Palo del Colle, due ville a Bari-Palese, 6 terreni agricoli a Bitonto e Bari-Palese, 2 bar a Bitonto, una quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata nonché un intero compendio aziendale costituito da beni in comodato d'uso, 2 auto e numerosi buoni fruttiferi bancari e postali e conti correnti.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Bari, in funzione di Tribunale della Prevenzione del Tribunale di Bari presieduta da Giulia Romanazzi, segue ad indagini condotte dalla Polizia Francese ed all'arresto degli appartenenti al gruppo criminoso eseguito nel 2017 da personale della Squadra Mobile della Questura di Bari, sulla base del mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale francese di Lille per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine a sportelli bancomat, commessi in Francia tra il 2014 ed il 2015.
Le otto persone coinvolte nell'inchiesta - con i bitontini Francesco Morrone, di 43 anni, Francesca Ruggiero, di 39 anni, Vincenzo Cozzella di 63 anni, anche tre baresi, un modugnese e un 25enne di Palo del Colle - erano state arrestate dalla Polizia il 18 marzo dell'anno scorso in collaborazione con la gendarmeria di Lille, in Francia, con l'accusa di aver messo a segno una serie di colpi ai bancomat nel nord della Francia, nelle città di Laon, Saint-Pathus, Witry les Reims, Bondoufle e Clécy.
Gli appartenenti al gruppo criminoso, invece, oltre al 63enne bitontino Vincenzo Cozzella, sono il 36enne barese Ciro Enzo Gregorio, il 26enne modugnese Luigi Leone, il 41enne barese e sorvegliato speciale Roberto Piscopo ed il terlizzese e sorvegliato speciale 39enne Giuseppe Tarantino.
Secondo gli inquirenti, il gruppo partiva il lunedì da Bitonto, con vetture a noleggio, alloggiando in Francia in pensioni di fortuna. Dopo aver programmato e messo a segno il colpo, agendo sempre di notte, muniti di walkie-talkie e a volto coperto, il venerdì tornavano in Puglia. Secondo quanto appurato dagli investigatori, sarebbero entrati ogni volta in azione disattivando le telecamere di sorveglianza per poi scassinare i bancomat con pale e picconi.
Le indagini sono partite da una traccia di Dna e alcune impronte digitali lasciate su un piccone abbandonato davanti a un bancomat appena scassinato. Dall'incrocio dei tabulati telefonici, inoltre, gli inquirenti hanno individuato una rete di contatti con soggetti residenti in Francia che potrebbero aver fornito alla banda supporto logistico.
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Gli arrestati, traditi dalle impronte digitali su un piccone abbandonato dopo una rapina, erano sconosciuti al fisco. «Persone che non svolgono alcuna attività e che gestiscono un patrimonio di svariati milioni di euro», ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il generale Nicola Altiero, in conferenza stampa. Il questore di Bari, Carmine Esposito, ha sottolineato l'importanza della collaborazione con le forze di polizia internazionali.
Tra i beni mobili e immobili sequestrati ci sono anche una quota societaria ed un intero compendio aziendale di una società di fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli sita a Bitonto, due imprese individuali con attività di ristorazione-bar site a Bitonto e numerosi conti correnti bancari e postali, risultati a seguito delle indagini svolte, nella loro piena disponibilità, diretta ed indiretta.