Assalto al caveau della Sicurtransport, altri due arresti
Notificati gli arresti per un 40enne di Andria e un 46enne di Cerignola nell'inchiesta in cui è coinvolto anche un 49enne di Bitonto
martedì 15 maggio 2018
Altri due arresti per l'assalto milionario al caveau dell'istituto della Sicurtransport di Caraffa di Catanzaro, dove è stato acclarato il ruolo fondamentale di un gruppo di specialisti di Cerignola ed il coinvolgimento di un bitontino di 49 anni, Pasquale Pazienza.
Nel pomeriggio di sabato scorso, 12 maggio, nell'ambito di un'attività coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e che ha visto coinvolti gli agenti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Foggia, e del Servizio Centrale Operativo, è stata notificata in carcere la misura restrittiva della custodia cautelare, nei confronti di Carmine Fratepietro di Andria, di 40 anni, e Matteo La Dogana, di Cerignola, di 46, entrambi pregiudicati.
Le indagini svolte hanno acclarato la piena responsabilità degli stessi in ordine alla rapina a mano armata consumata il 4 dicembre del 2016, presso l'istituto della Sicurtransport di Caraffa di Catanzaro, allorquando vennero portati via oltre 8 milioni di euro. In particolare, gli investigatori sono riusciti a comprendere che La Dogana potesse avere ancora la disponibilità di una parte del provento della rapina.
L'intuizione si è rivelata vincente in quanto, a seguito di accurata perquisizione effettuata a Cerignola, nell'ottobre 2017, in un'abitazione nella disponibilità di una persona apparentemente estranea ad un contesto criminale, ma molto vicina al 46enne, è stata recuperata la somma di 119.000 euro, di cui una banconota da 100 euro con il timbro della Sicurtransport.
Fondamentali sono state le attività tecniche effettuate a carico di Fratepietro che, colloquiando con la moglie all'interno del carcere, ha fornito elementi tali da dimostrare la sua partecipazione attiva alla rapina presso il caveau di Catanzaro. Entrambi non erano stati raggiunti dai provvedimenti di fermo emessi alcune settimane addietro dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in quanto già in carcere per altri reati.
Contestualmente si è provveduto a rinotificare la misura cautelare in carcere emessa dal gip di Catanzaro nei confronti di Mario Mancino, di Cerignola, di 36 anni, già destinatario del provvedimento di fermo. Sono attivamente ricercati altri due destinatari dei provvedimenti restrittivi.
Nel pomeriggio di sabato scorso, 12 maggio, nell'ambito di un'attività coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e che ha visto coinvolti gli agenti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Foggia, e del Servizio Centrale Operativo, è stata notificata in carcere la misura restrittiva della custodia cautelare, nei confronti di Carmine Fratepietro di Andria, di 40 anni, e Matteo La Dogana, di Cerignola, di 46, entrambi pregiudicati.
Le indagini svolte hanno acclarato la piena responsabilità degli stessi in ordine alla rapina a mano armata consumata il 4 dicembre del 2016, presso l'istituto della Sicurtransport di Caraffa di Catanzaro, allorquando vennero portati via oltre 8 milioni di euro. In particolare, gli investigatori sono riusciti a comprendere che La Dogana potesse avere ancora la disponibilità di una parte del provento della rapina.
L'intuizione si è rivelata vincente in quanto, a seguito di accurata perquisizione effettuata a Cerignola, nell'ottobre 2017, in un'abitazione nella disponibilità di una persona apparentemente estranea ad un contesto criminale, ma molto vicina al 46enne, è stata recuperata la somma di 119.000 euro, di cui una banconota da 100 euro con il timbro della Sicurtransport.
Fondamentali sono state le attività tecniche effettuate a carico di Fratepietro che, colloquiando con la moglie all'interno del carcere, ha fornito elementi tali da dimostrare la sua partecipazione attiva alla rapina presso il caveau di Catanzaro. Entrambi non erano stati raggiunti dai provvedimenti di fermo emessi alcune settimane addietro dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in quanto già in carcere per altri reati.
Contestualmente si è provveduto a rinotificare la misura cautelare in carcere emessa dal gip di Catanzaro nei confronti di Mario Mancino, di Cerignola, di 36 anni, già destinatario del provvedimento di fermo. Sono attivamente ricercati altri due destinatari dei provvedimenti restrittivi.