Attacco di ONU e OMS all’olio EVO: «Dannoso come fumo»
Governo e CNO: «Pura pazzia per giustificare nuove tasse al made in Italy»
mercoledì 18 luglio 2018
8.24
«Siamo alla pazzia pura. Non posso credere che i nostri eccellenti prodotti vengano considerati come i prodotti chimici che spesso vengono venduti nei supermercati americani. Se davvero siamo sotto attacco sono pronto a contrattaccare, non intendo fare alcun passo indietro».
È esterrefatto il Ministro italiano per le Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, davanti alle scioccanti indiscrezioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che, insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite, sta pensando di tassare olio d'oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, considerandoli cibi dannosi per la salute e di cui scoraggiarne il consumo. Spingendosi fino all'ipotesi di accompagnare questi prodotti con immagini choc e da etichette che ne sottolineino i rischi, come accade per i pacchetti di sigarette.
I motivi di questo violento attacco alle eccellenze agroalimentari italiane è abbastanza chiaro: «Il 27 settembre a New York saranno decise nuove pesanti tasse su alimenti simbolo del Made in Italy», come rivela il Presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo.
«È in corso un attacco senza precedenti ai prodotti italiani di qualità – ha commentato Sicolo - paragonare l'olio extravergine d'oliva e altri simboli del Made in Italy al fumo delle sigarette è un'autentica follia che va fermata in ogni modo». L'obiettivo, ufficialmente, è quello di ridurre diabete, cancro e malattie cardiovascolari ma facendo la guerra, paradossalmente, alla dieta Mediterranea e ai prodotti simbolo da sempre di un corretto stile di vita.
«Sarebbe una vera dichiarazione di guerra al nostro Paese e a tutta la filiera agroalimentare italiana – denuncia senza esitazioni il presidente del CNO - la battaglia a tutela del Made in Italy è assolutamente comune ed il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori è pronto a fornire il suo contributo, grazie alle numerose ricerche scientifiche che hanno provato come il consumo di olio extravergine d'oliva di qualità faccia bene alla salute».
«Il mondo scientifico italiano, europeo e mondiale – ha fatto notare Sicolo - in questi anni ha promosso l'utilizzo di olio extravergine d'oliva per scongiurare proprio le malattie che l'Onu vuole combattere e non si capisce il motivo per cui questi "esperti" delle Nazioni Unite abbiano l'intenzione di colpire i nostri prodotti di qualità per favorire, magari, bevande gassate e piene di zuccheri». Bibite e alimenti protagonisti, peraltro, di una "dieta" che ha portato gli USA a diventare la nazione col maggior numero di soggetti con obesità e patologie cardiovascolari.
«Il Governo Italiano già si sta muovendo in maniera decisa – rassicurano però dal CNO - per evitare uno scenario apocalittico per l'agroalimentare italiano, anche creando sinergie con gli altri Paesi del Mediterraneo. La salute dei consumatori del mondo non può essere messa in discussione da scelte scellerate magari dettate da qualche potente lobby dell'industria chimica».
È esterrefatto il Ministro italiano per le Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, davanti alle scioccanti indiscrezioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che, insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite, sta pensando di tassare olio d'oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, considerandoli cibi dannosi per la salute e di cui scoraggiarne il consumo. Spingendosi fino all'ipotesi di accompagnare questi prodotti con immagini choc e da etichette che ne sottolineino i rischi, come accade per i pacchetti di sigarette.
I motivi di questo violento attacco alle eccellenze agroalimentari italiane è abbastanza chiaro: «Il 27 settembre a New York saranno decise nuove pesanti tasse su alimenti simbolo del Made in Italy», come rivela il Presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo.
«È in corso un attacco senza precedenti ai prodotti italiani di qualità – ha commentato Sicolo - paragonare l'olio extravergine d'oliva e altri simboli del Made in Italy al fumo delle sigarette è un'autentica follia che va fermata in ogni modo». L'obiettivo, ufficialmente, è quello di ridurre diabete, cancro e malattie cardiovascolari ma facendo la guerra, paradossalmente, alla dieta Mediterranea e ai prodotti simbolo da sempre di un corretto stile di vita.
«Sarebbe una vera dichiarazione di guerra al nostro Paese e a tutta la filiera agroalimentare italiana – denuncia senza esitazioni il presidente del CNO - la battaglia a tutela del Made in Italy è assolutamente comune ed il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori è pronto a fornire il suo contributo, grazie alle numerose ricerche scientifiche che hanno provato come il consumo di olio extravergine d'oliva di qualità faccia bene alla salute».
«Il mondo scientifico italiano, europeo e mondiale – ha fatto notare Sicolo - in questi anni ha promosso l'utilizzo di olio extravergine d'oliva per scongiurare proprio le malattie che l'Onu vuole combattere e non si capisce il motivo per cui questi "esperti" delle Nazioni Unite abbiano l'intenzione di colpire i nostri prodotti di qualità per favorire, magari, bevande gassate e piene di zuccheri». Bibite e alimenti protagonisti, peraltro, di una "dieta" che ha portato gli USA a diventare la nazione col maggior numero di soggetti con obesità e patologie cardiovascolari.
«Il Governo Italiano già si sta muovendo in maniera decisa – rassicurano però dal CNO - per evitare uno scenario apocalittico per l'agroalimentare italiano, anche creando sinergie con gli altri Paesi del Mediterraneo. La salute dei consumatori del mondo non può essere messa in discussione da scelte scellerate magari dettate da qualche potente lobby dell'industria chimica».