Banda dei furti di rame: 4 bitontini arrestati e 3 denunciati
L'operazione nella scorsa notte, recuperate anche parti di auto
lunedì 13 marzo 2017
19.10
Erano tutti bitontini i componenti della banda specializzata nei furti di cavi di rame sgominata dai carabinieri. Nel corso della scorsa nottata, nelle campagne di Bitonto, lungo la strada ferrata della linea Bari Nord, i militari del Nucleo Operativo di Molfetta e quelli della locale Stazione Carabinieri, grazie ad un capillare servizio di controllo del territorio, finalizzato al contrasto del "furto di rame", predisposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari, nelle provincie di Bari e BAT, hanno arrestato, in flagranza di reato, quattro bitontini, denunciandone altri tre perché accusati di essere gli autori del furto del cosiddetto oro rosso.
L'operazione è scattata poco dopo la mezzanotte, quando è giunto l'allarme al numero d'emergenza 112 della Compagnia Carabinieri di Molfetta, con la segnalazione di un' interruzione di corrente lungo la ferrovia che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto. Per bloccare il crescente fenomeno dei furti e danneggiamenti dei cavi di rame ai danni delle "FF.SS." e della "Ferrotramviaria Bari Nord", da diverse notti erano in corso continui servizi di appostamento nelle campagne soprattutto fra Terlizzi e Bitonto.
I carabinieri hanno così intercettato cinque individui, volti ormai noti, che, nonostante la presenza dei militari, sono riusciti a raggiungere una Alfa Romeo 147, di colore grigio, risultata successivamente rubata qualche giorno prima a Molfetta, nascosta fra gli alberi, per darsi alla fuga. Agganciati al gancio di traino del mezzo c'erano già circa 400 metri di cavi di rame sguainato. Durante l' inseguimento nella campagna, fra gli alberi di ulivo, un militare ha rischiato anche di essere investito. A quel punto i ladri hanno abbandonato l'auto ed il prezioso carico, dividendosi. Pochi minuti dopo una pattuglia del 112 ha però bloccato, a qualche centinaio di metri, a bordo di una Fiat Punto di colore bianco, condotta dal padre di uno dei ladri, tre dei fuggitivi. Alle 2.30 circa anche gli altri due giovani, a bordo di una Fiat punto di colore verde, sono stati intercettati nei pressi della loro abitazione. Durante l'inseguimento uno dei ladri è riuscito a darsi alla fuga mentre il conducente è stato bloccato e portato in Caserma. Immediate perquisizioni, effettuate presso alcuni depositi di mezzi agricoli, in uso e di proprietà del padre di uno dei fuggitivi, ha consentito di ritrovare decine di numerose centraline elettroniche e volanti di autovetture di vari modelli, decine di ruote, complete di cerchi, attrezzi atti allo scasso, quali tenaglie e pinze di grosse dimensioni, nonché 18 cartucce per fucile calibro 36, prive di marca, detenute senza titolo autorizzativo. Probabile che la banda si dedichi dunque anche ai furti di auto. Nei ruderi in campagnai, in località Quorchio, zona dove era stata abbandonata l' Alfa 147, in una casa rurale, di proprietà di un noto pregiudicato bitontino, sono stati ritrovati due quintali di rame, già sguainato e pronto ad essere venduto.
I quatto bitontini, rispettivamente di 46, 28, 20 e 31 anni sono stati tratti in arresto e, su disposizione della Magistratura Barese, condotti nella Casa Circondariale del capoluogo pugliese, accusati, in concorso con l'unico giovane riuscito a darsi alla fuga, dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell'auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso. Il padre di uno degli arrestati viene, infine, deferito alla Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale, ricettazione delle apparecchiature elettroniche e dei pezzi di auto nonché per la detenzione illegale munizione da caccia. Le auto utilizzate sottoposte a sequestro.
I cavi di rame sono stati restituiti alla Ferrotramviaria.
L'operazione è scattata poco dopo la mezzanotte, quando è giunto l'allarme al numero d'emergenza 112 della Compagnia Carabinieri di Molfetta, con la segnalazione di un' interruzione di corrente lungo la ferrovia che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto. Per bloccare il crescente fenomeno dei furti e danneggiamenti dei cavi di rame ai danni delle "FF.SS." e della "Ferrotramviaria Bari Nord", da diverse notti erano in corso continui servizi di appostamento nelle campagne soprattutto fra Terlizzi e Bitonto.
I carabinieri hanno così intercettato cinque individui, volti ormai noti, che, nonostante la presenza dei militari, sono riusciti a raggiungere una Alfa Romeo 147, di colore grigio, risultata successivamente rubata qualche giorno prima a Molfetta, nascosta fra gli alberi, per darsi alla fuga. Agganciati al gancio di traino del mezzo c'erano già circa 400 metri di cavi di rame sguainato. Durante l' inseguimento nella campagna, fra gli alberi di ulivo, un militare ha rischiato anche di essere investito. A quel punto i ladri hanno abbandonato l'auto ed il prezioso carico, dividendosi. Pochi minuti dopo una pattuglia del 112 ha però bloccato, a qualche centinaio di metri, a bordo di una Fiat Punto di colore bianco, condotta dal padre di uno dei ladri, tre dei fuggitivi. Alle 2.30 circa anche gli altri due giovani, a bordo di una Fiat punto di colore verde, sono stati intercettati nei pressi della loro abitazione. Durante l'inseguimento uno dei ladri è riuscito a darsi alla fuga mentre il conducente è stato bloccato e portato in Caserma. Immediate perquisizioni, effettuate presso alcuni depositi di mezzi agricoli, in uso e di proprietà del padre di uno dei fuggitivi, ha consentito di ritrovare decine di numerose centraline elettroniche e volanti di autovetture di vari modelli, decine di ruote, complete di cerchi, attrezzi atti allo scasso, quali tenaglie e pinze di grosse dimensioni, nonché 18 cartucce per fucile calibro 36, prive di marca, detenute senza titolo autorizzativo. Probabile che la banda si dedichi dunque anche ai furti di auto. Nei ruderi in campagnai, in località Quorchio, zona dove era stata abbandonata l' Alfa 147, in una casa rurale, di proprietà di un noto pregiudicato bitontino, sono stati ritrovati due quintali di rame, già sguainato e pronto ad essere venduto.
I quatto bitontini, rispettivamente di 46, 28, 20 e 31 anni sono stati tratti in arresto e, su disposizione della Magistratura Barese, condotti nella Casa Circondariale del capoluogo pugliese, accusati, in concorso con l'unico giovane riuscito a darsi alla fuga, dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell'auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso. Il padre di uno degli arrestati viene, infine, deferito alla Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale, ricettazione delle apparecchiature elettroniche e dei pezzi di auto nonché per la detenzione illegale munizione da caccia. Le auto utilizzate sottoposte a sequestro.
I cavi di rame sono stati restituiti alla Ferrotramviaria.