Barcollano ubriachi nel centro storico di Bitonto: la denuncia dei SASS
Il racconto dei volontari: «Senza mascherina, si abbracciavano e inneggiavano “alla loro salute”»
mercoledì 11 novembre 2020
6.58
Mentre i casi di contagi a Bitonto, come in tutte le altre città, crescono in maniera esponenziale, mandando al collasso gli ospedali, in molti nemmeno vagamente riescono a comprendere la gravità della situazione. L'ennesima conferma arriva dalla denuncia dei volontari di Protezione Civile dei Sass Puglia, impegnati sul territorio in un'azione di monitoraggio e supporto alla popolazione in questo momento di crisi globale. L'episodio si sarebbe registrato nel centro storico della città, non distante dalla chiesa di San Francesco della Scarpa.
«In questi giorni ci siamo imbattuti in una situazione alquanto vergognosa – spiegano dall'associazione - due ragazzi, completamente ubriachi, barcollavano nel centro antico senza una benché minima protezione individuale. E, come se non bastasse, si abbracciavano ed inneggiavano: "Alla nostra salute". Di quale salute parlassero, onestamente, non lo sappiamo ancora».
«Questa non è la gioventù che ognuno di noi vorrebbe – commentano i volontari - Indossare la mascherina ed osservare le misure di sicurezza anti contagio, è un dovere verso se stessi e, soprattutto, verso gli altri. Evitare di ubriacarsi, dedicando il proprio tempo a cose ben più importanti, è un dovere morale. Se poi si impegna il proprio tempo per soccorrere ed assistere il prossimo, fronteggiando l'emergenza sanitaria in corso, si assume un atteggiamento di grande responsabilità e di altissimo valore sociale. Diversamente, è "gioventù bruciata"».
«In questi giorni ci siamo imbattuti in una situazione alquanto vergognosa – spiegano dall'associazione - due ragazzi, completamente ubriachi, barcollavano nel centro antico senza una benché minima protezione individuale. E, come se non bastasse, si abbracciavano ed inneggiavano: "Alla nostra salute". Di quale salute parlassero, onestamente, non lo sappiamo ancora».
«Questa non è la gioventù che ognuno di noi vorrebbe – commentano i volontari - Indossare la mascherina ed osservare le misure di sicurezza anti contagio, è un dovere verso se stessi e, soprattutto, verso gli altri. Evitare di ubriacarsi, dedicando il proprio tempo a cose ben più importanti, è un dovere morale. Se poi si impegna il proprio tempo per soccorrere ed assistere il prossimo, fronteggiando l'emergenza sanitaria in corso, si assume un atteggiamento di grande responsabilità e di altissimo valore sociale. Diversamente, è "gioventù bruciata"».