Bitontotruffa '62: commercianti nel mirino di due imbroglioni seriali

Col trucco della banconota da 200 euro raggirano i negozianti. «State attenti: sono farabutti esperti»

sabato 31 ottobre 2020 9.58
Un raggiro degno degli sketch di Totò, ma con le conseguenze dolorose di un truffa del tutto reale. E non è un caso che i due imbroglioni seriali che stanno "battendo" in questi giorni i negozi di Bitonto abbiano accento napoletano. Dal celebre comico partenopeo i due malviventi sembrano infatti aver ereditato il talento dell'improvvisazione e dell'intrattenimento, in grado di frastornare anche l'operatore più attento. L'ultimo episodio è stato registrato giovedì sera, quando i due raggiratori sono entrati in un negozio di cosmesi in viale Giovanni XXIII, approfittando della temporanea mancanza del titolare e della commessa rimasta sola nell'esercizio commerciale.
La strategia è ben consolidata: prima entra il primo dei due, fa un giro, sceglie alcuni prodotti a caso di basso costo, poi arriva al bancone e paga con una banconota da 200 euro, assolutamente vera. La commessa la prende, la controlla, la inserisce nella macchinetta per sicurezza e la mette in cassa per poi passare a dare il resto. Pochi secondi dopo entra in scena il complice, anch'egli con prodotti per pochi euro e con una sola banconota da 100 euro (anch'essa verissima) con cui pagare. Anche in questo caso la commessa controlla, mette in cassa e dà il resto. Ed è qui che inizia il raggiro alla Totò. Il primo complice inizia a fare domande in rapida successione e distrae in ogni modo la ragazza, mentre il secondo incalza con la richiesta: «Signorina, ai 90 euro che mi ha dato aggiungo 10 euro così sono 100, con i 100 che già le ho dato sono 200, di diverso taglio. Me le può cambiare con la 200 che ho visto le hanno appena dato». Nemmeno il tempo di rispondere che dal primo complice arrivano altre domande, il secondo si mostra spazientito e incalza. Alla fine la ragazza in confusione dà la banconota da 200 euro al secondo complice che le dà in cambio solo 100 euro, non facendo caso di aver già dato il resto di 100 euro all'uomo.

Il tizio incassa ed esce, mentre il primo "cliente" continua a fare domande snervanti. Alla fine anche lui abbandona la scena, ma il sollievo per la povera commessa dura giusto il tempo di rendersi di conto di aver subito un raggiro.

«Ho pensato e ripensato se pubblicare questa foto – dice il titolare dell'attività mostrando sui social un fermo immagine delle telecamere del circuito di videosorveglianza interno che hanno registrato tutto - ma credo sia giusto farlo, perché il periodo è davvero infernale e dover subire anche questo tipo di attacchi ti taglia davvero le gambe».

I due soggetti hanno provato altri colpi, sia prima che dopo l'incursione nel negozio di cosmesi di viale Giovanni XXIII, con alterne fortune.

«Credetemi – è il suo appello - guardando i filmati si vede benissimo che sono molto bravi con le parole e ti mettono in confusione. Spero di aiutare altri colleghi, non siamo fessi ma ci siamo cascati».