Buoni spesa a Bitonto: «Regole troppo restrittive»
PSI, Verdi e Riformisti chiedono meno paletti. Dal movimento 5 Stelle suggerimenti per la distribuzione
giovedì 9 aprile 2020
13.01
Troppe restrizioni per l'accesso ai buoni spesa che potrebbero comunque essere distribuiti attraverso una piattaforma digitale.
Sono questi, in estrema sintesi, i suggerimenti che le forze di opposizione del comune di Bitonto hanno inteso rassegnare all'amministrazione comunale che si sta occupando di distribuire i ticket di acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità per far fronte alla crisi economica dovuta al Coronavirus.
«In questo momento abbiamo il dovere morale e politico di collaborare per risolvere i problemi dei cittadini», scrivono in una nota congiunta le sezioni locali dei Verdi, del Partito Socialista Italiano e di Bitonto Riformista, in cui il PSI è confluito in consiglio comunale
Secondo i firmatari del comunicato l'avviso con cui il Comune sta raccogliendo le richieste della comunità sarebbe «molto più restrittivo rispetto alle indicazioni offerte dalla Protezione Civile. In quelle, la platea degli aventi diritto ai buoni risulta più ampia, perchè la perdita del posto di lavoro o la totale assenza di reddito figurano solo come criteri preferenziali. Tali criteri sono invece nell'Avviso di Bitonto le condizioni per ottenere i buoni e questo finisce per limitare moltissimo la platea dei beneficiari. Il rischio di questa scelta è che si vadano a privilegiare gli irregolari». «Va inoltre perfezionato il modulo di autocertificazione predisposto – si legge ancora nella nota - che non consente di indicare la situazione vera in cui versa il soggetto, ma impone di dichiarare situazioni difficili da riscontrare».
Dubbi da parte di Verdi, Psi e Bitonto Riformista sono espressi anche sul fatto che «i buoni risultino non dovuti qualora il soggetto o il nucleo familiare percepisca già varie forme di sostegno del reddito (cassa integrazione, pensioni di invalidità, naspi, reddito di cittadinanza o altro) per un valore pari o superiore a 515 euro. Se già sembra giustificato dubitare che 515 euro possano bastare ad una persona sola per un mese, non c'è dubbio che siano insufficienti ad una famiglia numerosa. Per noi andrebbero pertanto stabilite soglie progressive, in base alla composizione dei nuclei familiari».
«Non capiamo, peraltro, perchè – conclude la nota - il Sindaco e l'Assessore al welfare abbiano preferito fare da soli, senza un reale coinvolgimento di tutti».
Dal Comitato Bitonto5Stelle, invece, arriva il suggerimento «all'Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco dott. Michele Abbaticchio, che l'assegnazione dei buoni avvenga attraverso una piattaforma digitale, al fine di consentire un minimo di discrezionalità e lo scongiuramento di assembramenti».
Sono questi, in estrema sintesi, i suggerimenti che le forze di opposizione del comune di Bitonto hanno inteso rassegnare all'amministrazione comunale che si sta occupando di distribuire i ticket di acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità per far fronte alla crisi economica dovuta al Coronavirus.
«In questo momento abbiamo il dovere morale e politico di collaborare per risolvere i problemi dei cittadini», scrivono in una nota congiunta le sezioni locali dei Verdi, del Partito Socialista Italiano e di Bitonto Riformista, in cui il PSI è confluito in consiglio comunale
Secondo i firmatari del comunicato l'avviso con cui il Comune sta raccogliendo le richieste della comunità sarebbe «molto più restrittivo rispetto alle indicazioni offerte dalla Protezione Civile. In quelle, la platea degli aventi diritto ai buoni risulta più ampia, perchè la perdita del posto di lavoro o la totale assenza di reddito figurano solo come criteri preferenziali. Tali criteri sono invece nell'Avviso di Bitonto le condizioni per ottenere i buoni e questo finisce per limitare moltissimo la platea dei beneficiari. Il rischio di questa scelta è che si vadano a privilegiare gli irregolari». «Va inoltre perfezionato il modulo di autocertificazione predisposto – si legge ancora nella nota - che non consente di indicare la situazione vera in cui versa il soggetto, ma impone di dichiarare situazioni difficili da riscontrare».
Dubbi da parte di Verdi, Psi e Bitonto Riformista sono espressi anche sul fatto che «i buoni risultino non dovuti qualora il soggetto o il nucleo familiare percepisca già varie forme di sostegno del reddito (cassa integrazione, pensioni di invalidità, naspi, reddito di cittadinanza o altro) per un valore pari o superiore a 515 euro. Se già sembra giustificato dubitare che 515 euro possano bastare ad una persona sola per un mese, non c'è dubbio che siano insufficienti ad una famiglia numerosa. Per noi andrebbero pertanto stabilite soglie progressive, in base alla composizione dei nuclei familiari».
«Non capiamo, peraltro, perchè – conclude la nota - il Sindaco e l'Assessore al welfare abbiano preferito fare da soli, senza un reale coinvolgimento di tutti».
Dal Comitato Bitonto5Stelle, invece, arriva il suggerimento «all'Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco dott. Michele Abbaticchio, che l'assegnazione dei buoni avvenga attraverso una piattaforma digitale, al fine di consentire un minimo di discrezionalità e lo scongiuramento di assembramenti».