C’è ancora spazio per la Speranza?
Messaggio dell’Arcivescovo di Bari-Bitonto Mons. Giuseppe Satriano per la Pasqua 2025
domenica 20 aprile 2025
«Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Bari-Bitonto,
Cristo è risorto! Sì, è veramente risorto!
Anche quest'anno, la luce della Pasqua ci raggiunge mentre il mondo è attraversato da fitte tenebre. Le ferite ancora aperte della guerra in Ucraina, la devastazione che segna la Striscia di Gaza e l'intera Terra Santa ci pongono davanti a una domanda essenziale: come annunciare la Risurrezione in un tempo segnato dalla morte?
Il nostro cuore di credenti non può restare muto davanti alla sofferenza dei popoli. Come Chiesa, sentiamo risuonare con forza l'appello che il Santo Padre Francesco lanciò proprio da Bari nel luglio 2018, nell'indimenticabile incontro "Su di te sia pace":
«Il Medio Oriente oggi piange, oggi soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze. […] Non possiamo più permetterci di dire: "Sono forse io il custode di mio fratello?"».
La Pasqua ci provoca. Non ci lascia tranquilli. Cristo risorto, con le sue piaghe gloriose, non cancella il dolore, ma lo trasfigura. È Lui il Vivente che si mostra ai discepoli nel Cenacolo, portando impresse nella carne le ferite della Croce: segno che la via della speranza passa attraverso la Croce assunta con amore.
È proprio questo il cuore del Giubileo del 2025, definito dal Papa "Giubileo della Speranza". Siamo chiamati a vivere come pellegrini di speranza, non spettatori passivi. Pellegrini che non chiudono gli occhi sulle ingiustizie, ma li alzano al cielo e si mettono in cammino verso i fratelli. La Pasqua ci insegna che non è l'odio a vincere, ma la vita donata; non il potere armato, ma il coraggio del perdono. Come comunità ecclesiale di Bari-Bitonto, custodiamo nel cuore la vocazione di essere ponte tra Oriente e Occidente, terra di dialogo e ospitalità. Bari è chiamata a custodire la profezia dell'incontro, a tenere aperta la finestra dell'accoglienza, della prossimità e della pace.
In questo spirito, desidero condividere con voi un segno di speranza che ci attende: il prossimo 22 aprile, avrò la gioia di incontrare Sua Santità Bartolomeo, Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Sarà un momento per rilanciare insieme relazioni fraterne, nella scia di quel cammino ecumenico che a Bari ha trovato un respiro profetico, uno spazio per la Speranza che desideriamo abitare.
A tutti voi, alle famiglie, alle comunità parrocchiali e religiose, ai sofferenti e agli operatori di pace, giunga il mio affetto e la mia benedizione.
C'è un oltre ogni cosa!
La morte è sepolta
ma la vita fiorisce.
Un nuovo respiro
apre il cuore e
dona speranza.
Cristo è risorto,
ci prende per mano,
tutto risplende di misericordia.
È Pasqua…
La Pasqua ci sorprenda, ancora una volta, come fece con Maria di Magdala, e ci spinga ad annunciare al mondo che la morte è stata vinta. Cristo è risorto, e ci precede nella Galilea della storia!».
✠ Giuseppe Satriano Arcivesco
Cristo è risorto! Sì, è veramente risorto!
Anche quest'anno, la luce della Pasqua ci raggiunge mentre il mondo è attraversato da fitte tenebre. Le ferite ancora aperte della guerra in Ucraina, la devastazione che segna la Striscia di Gaza e l'intera Terra Santa ci pongono davanti a una domanda essenziale: come annunciare la Risurrezione in un tempo segnato dalla morte?
Il nostro cuore di credenti non può restare muto davanti alla sofferenza dei popoli. Come Chiesa, sentiamo risuonare con forza l'appello che il Santo Padre Francesco lanciò proprio da Bari nel luglio 2018, nell'indimenticabile incontro "Su di te sia pace":
«Il Medio Oriente oggi piange, oggi soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze. […] Non possiamo più permetterci di dire: "Sono forse io il custode di mio fratello?"».
La Pasqua ci provoca. Non ci lascia tranquilli. Cristo risorto, con le sue piaghe gloriose, non cancella il dolore, ma lo trasfigura. È Lui il Vivente che si mostra ai discepoli nel Cenacolo, portando impresse nella carne le ferite della Croce: segno che la via della speranza passa attraverso la Croce assunta con amore.
È proprio questo il cuore del Giubileo del 2025, definito dal Papa "Giubileo della Speranza". Siamo chiamati a vivere come pellegrini di speranza, non spettatori passivi. Pellegrini che non chiudono gli occhi sulle ingiustizie, ma li alzano al cielo e si mettono in cammino verso i fratelli. La Pasqua ci insegna che non è l'odio a vincere, ma la vita donata; non il potere armato, ma il coraggio del perdono. Come comunità ecclesiale di Bari-Bitonto, custodiamo nel cuore la vocazione di essere ponte tra Oriente e Occidente, terra di dialogo e ospitalità. Bari è chiamata a custodire la profezia dell'incontro, a tenere aperta la finestra dell'accoglienza, della prossimità e della pace.
In questo spirito, desidero condividere con voi un segno di speranza che ci attende: il prossimo 22 aprile, avrò la gioia di incontrare Sua Santità Bartolomeo, Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Sarà un momento per rilanciare insieme relazioni fraterne, nella scia di quel cammino ecumenico che a Bari ha trovato un respiro profetico, uno spazio per la Speranza che desideriamo abitare.
A tutti voi, alle famiglie, alle comunità parrocchiali e religiose, ai sofferenti e agli operatori di pace, giunga il mio affetto e la mia benedizione.
C'è un oltre ogni cosa!
La morte è sepolta
ma la vita fiorisce.
Un nuovo respiro
apre il cuore e
dona speranza.
Cristo è risorto,
ci prende per mano,
tutto risplende di misericordia.
È Pasqua…
La Pasqua ci sorprenda, ancora una volta, come fece con Maria di Magdala, e ci spinga ad annunciare al mondo che la morte è stata vinta. Cristo è risorto, e ci precede nella Galilea della storia!».
✠ Giuseppe Satriano Arcivesco