Canile di Bitonto, Ciminiello replica ad Abbaticchio
"Sconcertante superficialità da parte del sindaco"
mercoledì 31 maggio 2017
17.34
"E' sconcertante la superficialità con la quale il sindaco Michele Abbaticchio provi a liquidare l'azione di un Parlamentare della Repubblica Italiana e di un gruppo di cittadini che hanno a cuore le questioni di Bitonto e delle sue frazioni lavandosi le mani e bollando l'iniziativa del deputato Bernini e degli attivisti del Movimento Cinque Stelle come «condizionate dalla sete di consenso». Dino Ciminiello torna sulla questione canile e sul blitz dell'onorevole Paolo Bernini, replicando con durezza al sindaco, secondo il quale l'iniziativa dei 5 Stelle è stata solo elettorale anche perché dal verbale dei carabinieri non si evincerebbe la presenza di animali in cattive condizioni.
"Saranno le indagini degli organi inquirenti e gli atti parlamentari a stabilire se le nostre affermazioni e quelle del deputato Bernini siano prive di fondamento o, addirittura, trascurabili come riferisce il sindaco - rincara Ciminiello - Da semplici cittadini chiediamo al sindaco di farsi un giro in quel canile per verificare personalmente quanto noi abbiamo denunciato, documentando ciò che abbiamo visto. Lo invitiamo a farlo e saremo anche lieti di accompagnarlo. Siamo inoltre disponibili a discutere sul luogo con una delegazione di tutte le forze politiche in corsa per la campagna elettorale, convinti che questo periodo che ci separa dalle elezioni sia una importante occasione di confronto politico trasparente e leale sulle questioni che interessano la città. Ciò che immediatamente si riscontra, entrando nel canile, è l'assenza di schede sanitarie davanti ai box che custodiscono i cani. Sulla base di quale riscontro si può affermare che non vi siano animali con malattie infettive se mancano le schede sanitarie? Nessun veterinario, durante il nostro sopralluogo, ha visitato gli animali.
Avesse fatto un giro nel canile, il sindaco avrebbe certamente notato un pastore tedesco in evidente stato di sofferenza, in un box accanto ad altri animali. Quel cane, come riferito da chi lo custodisce, aveva la rogna e doveva trovarsi in un luogo isolato per non infettare gli altri animali.
E non sarebbe neanche passato inosservato il guaito di un cane tripode al quale era stata amputata una zampa a causa di un osteosarcoma. Di quel cane abbiamo le foto: lasciato a terra su un plaid senza la possibilità di muoversi neanche per fare i suoi bisogni. Il primo cittadino fa riferimento alla realizzazione in project financing della nuova struttura sottolineando la presunta convenienza dell'operazione non dovendo il Comune sborsare alcuna cifra. Volontariamente, però, glissa sull'aspetto della gestione: il Comune ha un contratto di 175mila euro, sino al 2027 (quindi per i prossimi 10 anni) da destinare al servizio. Un servizio che, abbiamo riscontrato, non essere all'altezza del denaro investito per esso e per il quale il Comune avrebbe dovuto esercitare gli opportuni controlli.
Quanto alla realizzazione della nuova struttura, per un investimento che si aggira attorno ai due milioni di euro, riteniamo opportuna una riflessione che, auspichiamo, anche il sindaco faccia sua. Perché un privato intende investire così tanto denaro per la custodia dei cani? E cosa farebbe questo privato se si attuassero politiche volte al contrasto del fenomeno del randagismo e di sensibilizzazione all'adozione?
Ormai in tutta Italia i canili non sono più ricoveri permanenti per cani, ma luoghi in cui gli animali vengono custoditi in maniera temporanea, sottoposti a cure e sterilizzazioni e quindi affidati a famiglie o associazioni che se ne interessino".
"Saranno le indagini degli organi inquirenti e gli atti parlamentari a stabilire se le nostre affermazioni e quelle del deputato Bernini siano prive di fondamento o, addirittura, trascurabili come riferisce il sindaco - rincara Ciminiello - Da semplici cittadini chiediamo al sindaco di farsi un giro in quel canile per verificare personalmente quanto noi abbiamo denunciato, documentando ciò che abbiamo visto. Lo invitiamo a farlo e saremo anche lieti di accompagnarlo. Siamo inoltre disponibili a discutere sul luogo con una delegazione di tutte le forze politiche in corsa per la campagna elettorale, convinti che questo periodo che ci separa dalle elezioni sia una importante occasione di confronto politico trasparente e leale sulle questioni che interessano la città. Ciò che immediatamente si riscontra, entrando nel canile, è l'assenza di schede sanitarie davanti ai box che custodiscono i cani. Sulla base di quale riscontro si può affermare che non vi siano animali con malattie infettive se mancano le schede sanitarie? Nessun veterinario, durante il nostro sopralluogo, ha visitato gli animali.
Avesse fatto un giro nel canile, il sindaco avrebbe certamente notato un pastore tedesco in evidente stato di sofferenza, in un box accanto ad altri animali. Quel cane, come riferito da chi lo custodisce, aveva la rogna e doveva trovarsi in un luogo isolato per non infettare gli altri animali.
E non sarebbe neanche passato inosservato il guaito di un cane tripode al quale era stata amputata una zampa a causa di un osteosarcoma. Di quel cane abbiamo le foto: lasciato a terra su un plaid senza la possibilità di muoversi neanche per fare i suoi bisogni. Il primo cittadino fa riferimento alla realizzazione in project financing della nuova struttura sottolineando la presunta convenienza dell'operazione non dovendo il Comune sborsare alcuna cifra. Volontariamente, però, glissa sull'aspetto della gestione: il Comune ha un contratto di 175mila euro, sino al 2027 (quindi per i prossimi 10 anni) da destinare al servizio. Un servizio che, abbiamo riscontrato, non essere all'altezza del denaro investito per esso e per il quale il Comune avrebbe dovuto esercitare gli opportuni controlli.
Quanto alla realizzazione della nuova struttura, per un investimento che si aggira attorno ai due milioni di euro, riteniamo opportuna una riflessione che, auspichiamo, anche il sindaco faccia sua. Perché un privato intende investire così tanto denaro per la custodia dei cani? E cosa farebbe questo privato se si attuassero politiche volte al contrasto del fenomeno del randagismo e di sensibilizzazione all'adozione?
Ormai in tutta Italia i canili non sono più ricoveri permanenti per cani, ma luoghi in cui gli animali vengono custoditi in maniera temporanea, sottoposti a cure e sterilizzazioni e quindi affidati a famiglie o associazioni che se ne interessino".