Capitale Italiana della Cultura, il regista Mezzapesa: «Fiero di essere di Bitonto»

Losacco (PD): «Il riscatto della città passi attraverso la cultura»

mercoledì 17 gennaio 2018 18.09
Aggrapparsi alla vitalità culturale di una intera comunità per riscattare l'immagine turpe della città di cui i media si sono nutriti in questi giorni. È il richiamo unanime che arriva da più parti a Bitonto e che si trasforma in incoraggiamento per superare il dolore della perdita di una figlia innocente di questa città, Anna Rosa Tarantino uccisa da una folle sparatoria fra bande lo scorso 30 dicembre, e trasformarlo in forza vitale per renderla un simbolo della vittoria dello Stato contro la prepotenza della malavita. In tanti hanno voluto commentare la bella notizia dell'inserimento di Bitonto fra le 10 finaliste in lizza per diventare Capitale Italiana della Cultura 2020. L'ultimo dei quali, un bitontino illustre, è Pippo Mezzapesa, che dalle pagine di Repubblica ha raccontato i sentimenti contrastanti che lo hanno pervaso in questi giorni.

IL RACCONTO DEL REGISTA BITONTINO PIPPO MEZZAPESA
«Ho provato tristezza – dice Mezzapesa parlando della morte della povera Anna Rosa - e, tremendo a dirsi, un senso inesorabile di vergogna. Ed eccolo il mio paese, vittima di una violenta purtroppo giustificata flagellazione, tra aperture di tg e prime pagine di giornali. Un paese difficile il mio, certo, un luogo ricco di contrasti, chiaroscuri, ingarbugliato come i suoi vicoli, ma pervaso di vibrante vitalità. Un paese per cui nutro un profondo attaccamento e in cui, come tanti altri non solo della mia generazione, ho ripreso a credere, in un rinnovato, insolito orgoglio di sentirsi fieramente bitontini. Bitonto ha ripreso a fiorire proprio grazie agli Sforzi dell'amministrazione e della società civile».
«Ho sentito duri attacchi – racconta il regista bitontino - da parte di chi non sa far altro che ricorrere al piagnisteo e alla sterile accusa nei confronti di un tentativo di affiancare alla sacrosanta repressione una ripresa delle attività culturali e delle manifestazioni». Ma Mezzapesa, in realtà, non ha mai smesso di sperare. «Sarebbe stato un finale troppo buio – dice - per una sceneggiatura che aveva posto basi differenti ed ero li in attesa del colpo di scena, dell' evento che potesse permettere una rinascita dell'"eroe" moribondo. Eccola la prima notizia bella di un anno che appena inizia: Bitonto entra a far parte della short list delle città che ambiscono a diventare Capitale della Cultura 2020».
«Ci sono purtroppo ferite che non si rimarginano – ammette il regista - che rimangono lì, nonostante le targhe, le fiaccolate, i rispettosi silenzi e le massicce repressioni. Che non possono essere alleviate neanche dal raggiungimento di ambiziosi riconoscimenti come questo. Tuttavia vivere ancora di ambizioni, di risultati, di traguardi che può portare una comunità verso un futuro in cui queste ferite siano solo un ricordo doloroso e non un imminente pericolo».

ANCHE IL DEPUTATO DEL PD ALBERTO LOSACCO FELICE PER LA CANDIDATURA
Felice del risultato ottenuto anche il deputato barese del PD, Alberto Losacco, secondo cui si tratta di un risultato «Importante, anche perché giunge in un momento come questo. La cultura rappresenta il migliore strumento per sconfiggere quella della violenza e del sopruso».
Losacco, ricordando l'impegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il rifacimento del Teatro Margherita e dell'ex Mercato del Pesce di Bari con 4 milioni di euro di finanziamento e le risorse messe a disposizione anche per la Galleria De Vanna di Bitonto, ha manifestato soddisfazione per l'attenzione e la sensibilità del MIBACT «rispetto alle richieste che abbiamo formulato dal territorio, nell'ottica della crescita culturale e della valorizzazione del nostro patrimonio artistico e museale».
«Come abbiamo detto nelle drammatiche giornate successive all'omicidio della signora Tarantino – ha concluso Losacco - è necessario e doveroso difendere le persone e la città ma è anche indispensabile investire in conoscenza; la crescita culturale e civile sono il miglior antidoto alle violenze e all'illegalità si combatte anche investendo in bellezza e conoscenza. Adesso incrociamo le dita e speriamo che questa finale, che già è un traguardo importantissimo, possa darci ancora belle notizie».

IL RINGRAZIAMENTO DEL CONSIGLIERE COMUNALE PINO MAIORANO
Anche per il consigliere comunale Pino Maiorano, del gruppo Progetto Comune - Viviamo la Città, la candidatura di Bitonto a Capitale Italiana della Cultura rappresenta «una buona nuova a pochi giorni dal nostro lutto per Anna Rosa Tarantino. Un ottimo risultato che è uno stimolo per tutti noi».
«Il lavoro di questi anni – ha detto Maiorano - è sempre stato teso alla valorizzazione della città e oggi cogliamo un altro frutto di questo lavoro. Ringrazio il Sindaco Abbaticchio e l'assessore Mangini che sono stati promotori della candidatura di Bitonto ma sento di ringraziare anche l'On. Alberto Losacco per il suo costante sostegno in questa ed in tutte le altre occasioni per la valorizzazione di Bitonto».