Caritas Bari/Bitonto: «In città forte domanda di sesso a pagamento»
Don Vito Piccinonna contro la tratta: «Ossessionati dal decoro urbano dimentichiamo il decoro umano»
domenica 9 febbraio 2020
10.07
«Non soffermiamoci solo sulla nudità dei corpi che molto spesso giudichiamo attraverso il finestrino delle nostre auto. Quei corpi mercificati e sfruttati siano uno schiaffo alla nostra coscienza». È questo il monito della Caritas Diocesana di Bari-Bitonto, guidata dal rettore della Basilica dei Santi Medici, don Vito Piccinonna, in occasione della Giornata di Preghiera e Riflessione contro la Tratta.
«Come Caritas di Bari-Bitonto – aggiunge don Vito - il nostro pensiero va alle tante donne costrette a prostituirsi. Pensiamo alle tante strade anche del nostro territorio diocesano su cui avviene questo sfruttamento!»
L'invito è ad andare oltre l'apparenza .«Siamo sempre più ossessionati dal "decoro urbano" e ci dimentichiamo del "decoro umano" - si legge ancora nella nota - nelle nostre città vi è una forte domanda di sesso a pagamento, alla quale la criminalità organizzata risponde costantemente attraverso la riduzione in schiavitù di donne di ogni età. Siamo convinti che l'attenzione alla salute è una prima forma di cura della persona. In questi mesi tanti migranti (incluse le donne vittime di tratta) trovano enormi difficoltà nell'accedere ai servizi sanitari presenti sul nostro territorio. Poter fare prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili è questione di salute pubblica (vista la grossa domanda di sesso a pagamento), ma ormai è quasi impossibile accedervi. Accompagnare le donne in gravidanza è un percorso ad ostacoli».
«Vogliamo ribadire il nostro impegno attraverso il lavoro che dal 2001 l'ass. Micaela Onlus gestita dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento e della Carità, svolge sui nostri territori – annunciano dalla Caritas - il 7 marzo continueremo la riflessione su questa piaga sociale. Padre Arcivescovo presiederà la Celebrazione Eucaristica alle ore 19:30 presso la Parrocchia San Nicola di Bari in Adelfia. "Da bambina, vedendo il sole, la luna e le stelle, le bellezze della natura, dicevo fra me: chi è mai il padrone di queste belle cose?" (Bakhita, la schiava diventata santa). Preghiamo affinché le nostre comunità, le nostre città possano liberarsi dalla schiavitù dell'ipocrisia e che le tante vittime della tratta possano tornare finalmente a veder le stelle».
«Come Caritas di Bari-Bitonto – aggiunge don Vito - il nostro pensiero va alle tante donne costrette a prostituirsi. Pensiamo alle tante strade anche del nostro territorio diocesano su cui avviene questo sfruttamento!»
L'invito è ad andare oltre l'apparenza .«Siamo sempre più ossessionati dal "decoro urbano" e ci dimentichiamo del "decoro umano" - si legge ancora nella nota - nelle nostre città vi è una forte domanda di sesso a pagamento, alla quale la criminalità organizzata risponde costantemente attraverso la riduzione in schiavitù di donne di ogni età. Siamo convinti che l'attenzione alla salute è una prima forma di cura della persona. In questi mesi tanti migranti (incluse le donne vittime di tratta) trovano enormi difficoltà nell'accedere ai servizi sanitari presenti sul nostro territorio. Poter fare prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili è questione di salute pubblica (vista la grossa domanda di sesso a pagamento), ma ormai è quasi impossibile accedervi. Accompagnare le donne in gravidanza è un percorso ad ostacoli».
«Vogliamo ribadire il nostro impegno attraverso il lavoro che dal 2001 l'ass. Micaela Onlus gestita dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento e della Carità, svolge sui nostri territori – annunciano dalla Caritas - il 7 marzo continueremo la riflessione su questa piaga sociale. Padre Arcivescovo presiederà la Celebrazione Eucaristica alle ore 19:30 presso la Parrocchia San Nicola di Bari in Adelfia. "Da bambina, vedendo il sole, la luna e le stelle, le bellezze della natura, dicevo fra me: chi è mai il padrone di queste belle cose?" (Bakhita, la schiava diventata santa). Preghiamo affinché le nostre comunità, le nostre città possano liberarsi dalla schiavitù dell'ipocrisia e che le tante vittime della tratta possano tornare finalmente a veder le stelle».