Chiesa di San Michele, restaurato il confessionale seicentesco
Il gioiello tardo seicentesco è tornato alla sua bellezza originaria
giovedì 22 febbraio 2024
Ritrova il suo antico splendore il confessionale seicentesco della chiesa di Santa Maria dei Martiri, detta di San Michele Arcangelo, grazie all'intervento di restauro finanziato dalla Regione Puglia e dalla confraternita di San Michele. Il gioiello tardo seicentesco era stato descritto dettagliatamente in una relazione scritta dal vescovo Barba, durante una sua visita pastorale compiuta il 6 maggio 1740.
Il restauro, effettuato da Michelle De Vincenzo e Luciana Brancato, ha permesso di riscoprire l'originaria composizione in legno intagliato, ornato con motivi a volute. Prima del restauro il confessionale si presentava verniciato di marrone e con diversi strati di vernice e stucchi che nascondevano i rilievi decorativi. Dopo le operazioni di pulitura e rimozione a bisturi dei residui compatti, è stata effettuata una reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici e un ripristino delle dorature in presenza di abrasioni e lacune.
«A fine restauro, il confessionale splende con le preziose finiture caratterizzate da una decorazione uniforme e dall'applicazione di foglia d'argento meccato. È stata restaurata anche la coeva porta lignea, collocata sempre sulla parete sinistra della chiesa in prossimità dell'altare maggiore. Anche qui, eliminati i vari strati di oli e vernici, si è recuperato l'aspetto originario. La struttura della porta è imperniata attorno ad un telaio ligneo, su cui sono applicate due specchiature racchiuse all'interno di cornici: quella superiore, con complesse decorazioni floreali e il trigramma associato al nome di Gesù; quella inferiore, più semplice, decorata da una doppia cornice in rilievo. La parte centrale della cornice superiore costituiva il caratteristico sportello comunichino di collegamento con il monastero delle Teresiane attiguo alla chiesa» ha dichiarato il professor Nicola Pice.
Il restauro, effettuato da Michelle De Vincenzo e Luciana Brancato, ha permesso di riscoprire l'originaria composizione in legno intagliato, ornato con motivi a volute. Prima del restauro il confessionale si presentava verniciato di marrone e con diversi strati di vernice e stucchi che nascondevano i rilievi decorativi. Dopo le operazioni di pulitura e rimozione a bisturi dei residui compatti, è stata effettuata una reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici e un ripristino delle dorature in presenza di abrasioni e lacune.
«A fine restauro, il confessionale splende con le preziose finiture caratterizzate da una decorazione uniforme e dall'applicazione di foglia d'argento meccato. È stata restaurata anche la coeva porta lignea, collocata sempre sulla parete sinistra della chiesa in prossimità dell'altare maggiore. Anche qui, eliminati i vari strati di oli e vernici, si è recuperato l'aspetto originario. La struttura della porta è imperniata attorno ad un telaio ligneo, su cui sono applicate due specchiature racchiuse all'interno di cornici: quella superiore, con complesse decorazioni floreali e il trigramma associato al nome di Gesù; quella inferiore, più semplice, decorata da una doppia cornice in rilievo. La parte centrale della cornice superiore costituiva il caratteristico sportello comunichino di collegamento con il monastero delle Teresiane attiguo alla chiesa» ha dichiarato il professor Nicola Pice.