«Cittadinanza italiana simbolica ai minori stranieri nati a Bitonto»
La proposta di Città Democratica al sindaco Michele Abbaticchio
venerdì 9 febbraio 2018
10.28
Conferire a tutti i minori stranieri nati da genitori residenti a Bitonto una "simbolica" cittadinanza italiana. È la proposta che arriva dall'associazione politico-culturale Città Democratica, che l'ha sottoposta al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, in una lunga lettera in cui spiega le motivazioni di questa richiesta.
«Il nostro Paese – scrivono da CD - sta attraversando una fase molto delicata della sua Storia. Da essere paese di emigrazione è diventato, per le alterne vicende dell'umanità, terra di immigrazione o di passaggio migratorio. Certamente è terra di sbarchi (171.000 persone nel 2017). Dietro ogni persona che giunge in Italia c'è un vissuto, una terra d'origine, una religione, una lingua, degli affetti, un lavoro, degli studi. Non vogliamo affrontare in questa sede il pur necessario discorso sulle politiche migratorie: non è questo il nostro obiettivo. Ma di fatto consta a tutti, specie dopo l'insediamento del CAS presso l'Istituto Maria Cristina di Savoia, che anche Bitonto non è esente dalle conseguenze sociali di questo fenomeno».
«Non appartengono certamente alla nostra cultura – si legge ancora nella nota del partito di maggioranza - e nemmeno alla Sua, caro Sindaco, pensieri di chiusura e paura di fronte al nuovo scenario umano che abita anche la nostra comunità. Ci interessa maggiormente accogliere e dare il segnale che questa terra è concretamente designata dall'ulivo pronta alla pace. Oggi operare per la pace significa anche rispondere alla domanda di accoglienza».
Dopo il "no" del Parlamento a una legge che per Città Democratica è "sacrosanta", l'attenzione si sposta sugli amministratori delle comunità locali, che per il gruppo politico bitontino, possono dare «splendidi segnali in tal senso. Da diversi anni si è diffusa la pratica del "riconoscimento di cittadinanza simbolica italiana a minori stranieri nati in Italia e ivi residenti". Tale pratica, che non supplisce giuridicamente al riconoscimento dello ius soli, ha prevalentemente valore simbolico, culturale, sociale. Indica chiaramente la volontà, da una parte, di formalizzare l'accoglienza, e dall'altra di condividere il corpo di leggi che ogni abitante di una comunità è tenuto a rispettare. Cultura, dunque, e legalità intese in senso profondamente umano. Sappiamo che sono le due parole che sintetizzano forse nel migliore dei modi il Suo operato e, ci consenta, anche il nostro, dal 2012 nel guidare questa comunità».
Di qui la proposta: «Siamo dunque qui a chiederLe di accogliere la nostra proposta di attivarsi nelle modalità che riterrà più opportune per deliberare anche per il nostro Comune il conferimento simbolico di cittadinanza italiana a tutti i minori nati a Bitonto da genitori stranieri, ivi residenti e ancora privi di cittadinanza italiana».
«Il nostro Paese – scrivono da CD - sta attraversando una fase molto delicata della sua Storia. Da essere paese di emigrazione è diventato, per le alterne vicende dell'umanità, terra di immigrazione o di passaggio migratorio. Certamente è terra di sbarchi (171.000 persone nel 2017). Dietro ogni persona che giunge in Italia c'è un vissuto, una terra d'origine, una religione, una lingua, degli affetti, un lavoro, degli studi. Non vogliamo affrontare in questa sede il pur necessario discorso sulle politiche migratorie: non è questo il nostro obiettivo. Ma di fatto consta a tutti, specie dopo l'insediamento del CAS presso l'Istituto Maria Cristina di Savoia, che anche Bitonto non è esente dalle conseguenze sociali di questo fenomeno».
«Non appartengono certamente alla nostra cultura – si legge ancora nella nota del partito di maggioranza - e nemmeno alla Sua, caro Sindaco, pensieri di chiusura e paura di fronte al nuovo scenario umano che abita anche la nostra comunità. Ci interessa maggiormente accogliere e dare il segnale che questa terra è concretamente designata dall'ulivo pronta alla pace. Oggi operare per la pace significa anche rispondere alla domanda di accoglienza».
Dopo il "no" del Parlamento a una legge che per Città Democratica è "sacrosanta", l'attenzione si sposta sugli amministratori delle comunità locali, che per il gruppo politico bitontino, possono dare «splendidi segnali in tal senso. Da diversi anni si è diffusa la pratica del "riconoscimento di cittadinanza simbolica italiana a minori stranieri nati in Italia e ivi residenti". Tale pratica, che non supplisce giuridicamente al riconoscimento dello ius soli, ha prevalentemente valore simbolico, culturale, sociale. Indica chiaramente la volontà, da una parte, di formalizzare l'accoglienza, e dall'altra di condividere il corpo di leggi che ogni abitante di una comunità è tenuto a rispettare. Cultura, dunque, e legalità intese in senso profondamente umano. Sappiamo che sono le due parole che sintetizzano forse nel migliore dei modi il Suo operato e, ci consenta, anche il nostro, dal 2012 nel guidare questa comunità».
Di qui la proposta: «Siamo dunque qui a chiederLe di accogliere la nostra proposta di attivarsi nelle modalità che riterrà più opportune per deliberare anche per il nostro Comune il conferimento simbolico di cittadinanza italiana a tutti i minori nati a Bitonto da genitori stranieri, ivi residenti e ancora privi di cittadinanza italiana».