Comitati contro l'inceneritore: «Noi non lo vogliamo»

Si sono riuniti sabato in assemblea in Città Metropolitana. Mangano (M5S): «Decaro mantenga la parola»

lunedì 26 marzo 2018 9.27
«Noi l'inceneritore non lo vogliamo!». È questo il messaggio che filtra da cittadini, comitati, associazioni e movimenti politici riunitisi sabato pomeriggio presso la sede della Città Metropolitana di Bari per fare il punto della situazione sulla lotta all'impianto di ossi-combustione che l'azienda Newo è in predicato di costruire nella zona industriale di Bari-Modugno, a poche centinaia di metri dal territorio di Bitonto.

Un'assemblea pubblica per serrare le fila e tuffarsi insieme nella battaglia di capitale importanza a tutela dell'ambiente e del territorio, minacciato da una bomba ecologica che aleggia come una nuvola nera sui comuni di Bari, Modugno, Bitonto e sulle aree limitrofe che afferiscono alla Città Metropolitana.

«La cosa più bella in questa torbida situazione – sottolinea Tino Ferrulli, presidente del Comitato Pro Ambiente Modugno – è che finalmente si è costituito un forum provinciale tra comitati, associazioni, cittadini, parti politiche e persone che hanno a cuore il territorio. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, e questo sta creando consapevolezza anche in tutta la parte istituzionale. L'obiettivo non è solo contrastare la costruzione dell'impianto, ma anche cogliere l'occasione per avviare un percorso di risanamento e invertire lo scempio ambientale perpetrato negli anni».

Gli strumenti a disposizione della popolazione a contrasto di questa prossima edificazione sono pochi, ma gli ambientalisti e i cittadini vogliono provarle tutte per scacciare il fantasma Newo. «Continueremo in maniera incessante a far sentire il nostro no con manifestazioni e azioni di protesta – prosegue Ferrulli. In più presenteremo degli esposti alla Magistratura per verificare se le autorizzazioni sono state rilasciate rispettando la normativa vigente e agiremo anche sul fronte istituzionale, cercando (come nel caso del Comune di Bari) di far approvare regolamenti che vedano sempre il cittadino partecipe di questi procedimenti».

Una soluzione che ha visto più di un'apertura da parte delle istituzioni locali, con il sindaco metropolitano Decaro in testa alla macchina mossasi per invertire l'iter autorizzativo della Regione Puglia. «Il sindaco Decaro – conclude Ferrulli – è stato corretto, contrapponendosi in maniera decisa una volta preso atto dell'errore commesso dai dirigenti comunali di cui lui non era a conoscenza. Ha prodotto un'azione molto incisiva che potrebbe portare all'annullamento del procedimento. L'impianto Newo si regge sui finanziamenti regionali, e il primo cittadino barese è molto motivato a far mancare all'inceneritore la fonte principale di alimentazione, ovvero i rifiuti urbani conferiti da Amiu. Una posizione ribadita anche dal presidente Grandaliano. Se così dovesse essere, verrebbero meno i presupposti per l'esistenza stessa di questo impianto».

Presenti all'assemblea anche le compagini politiche che da sempre si sono dette contrarie alla realizzazione dell'inceneritore. All'incontro ha partecipato anche il consigliere comunale e portavoce del Movimento 5 Stelle barese Sabino Mangano, che spiega la volontà della compagine pentastellata di «Ribadire l'impegno a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. Dopo le promesse di azioni concrete da parte dell'amministrazione, lunedì (oggi, n.d.r) depositeremo un ordine del giorno con cui chiediamo al sindaco di tenere fede a quanto dichiarato durante la monotematica nel consiglio comunale di Modugno. Il tempo è poco, vista la scadenza del 3 aprile, e quindi se il Comune si è detto disponibile a presentare ricorso contro la realizzazione dell'inceneritore deve dar seguito alla parola data».