Conflitto a fuoco nell'avellinese: morto un 31enne, anche bitontini nella banda
È successo a Cesinali. La banda era composta da soggetti pugliesi. C'è un morto: è un 31enne di Cerignola
venerdì 14 ottobre 2022
17.38
Progettava l'assalto ad un portavalori la banda di rapinatori pugliesi che ieri sera, intorno alle 20.30, a Cesinali, alle porte di Avellino, ha avuto un conflitto a fuoco con gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo irpino e quelli delle Questure di Foggia e di Chieti. Nella sparatoria è rimasto ucciso un 31enne di Cerignola.
Il corpo di Giovanni Rinaldi (di Cerignola, non di Molfetta), con alle spalle precedenti per droga, con il volto coperto da un passamontagna, indumento indossato anche dai suoi complici, è stato abbandonato nell'auto lasciata sui binari del passaggio a livello della frazione Villa San Nicola del comune di Cesinali, a poche centinaia di metri dal luogo in cui i rapinatori erano stati intercettati. Il tentativo di assalto a un portavalori, ieri a Cesinali, alle porte di Avellino, gli è valso la vita.
Lui e la banda di cui faceva parte (sei in tutto, due dei quali residenti a Bitonto) progettavano un attacco ad un portavalori. Il commando ha avuto un conflitto a fuoco con gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo irpino e quelli delle Questure di Foggia e Chieti. A bordo di due auto, una Jeep Compass e una Hyundai Tucson, quando si sono accorti di essere inseguiti, hanno tentato a tutta velocità la fuga tra le stradine di Cesinali, ma sono stati bloccati nei pressi del cimitero.
Per spianarsi la fuga hanno aperto il fuoco e la Polizia ha risposto. La sparatoria che n'è seguita ha messo in allarme gli abitanti del centro irpino rimasti barricati in casa fino a notte inoltrata. Il corpo del 31enne è stato abbandonato nell'auto. Intanto, quattro banditi sono stati arrestati, due sono di Bitonto, uno di Grumo e uno di Foggia: quest'ultimo, Savino Ariostini, 53 anni, del clan Moretti-Pellegrino-Lanza, è stato fermato mentre stava per salire su un bus. Era latitante dal 2020.
Gli altri tre arrestati risiedono fra Bitonto e Grumo Appula. Hanno 56, 34 e 33 anni. Il più grande, con un lungo curriculum criminale fatto di precedenti di tutti i tipi è stato considerato un punto di riferimento per le dinamiche malavitose a nord di Bari, ma quasi mai secondo la giustizia. Con lui sono finiti in carcere anche un 34enne di Bitonto residente a Grumo Appula, fermato nel 2014 a Forlì e nel 2019 a Trani per altri colpi ai danni di tir e furgoni portavalori, e un 33enne di Bitonto.
Altri mezzi che la banda era pronta a organizzare erano custoditi in un capannone nel pieno centro di Cesinali, oltre ad altri sette mezzi tra furgoni e tir. Insomma, l'organizzazione era pronta a compiere un assalto in grande stile ai danni di un portavalori carico di soldi. Probabilmente sul vicino raccordo Avellino-Salerno.
Il corpo di Giovanni Rinaldi (di Cerignola, non di Molfetta), con alle spalle precedenti per droga, con il volto coperto da un passamontagna, indumento indossato anche dai suoi complici, è stato abbandonato nell'auto lasciata sui binari del passaggio a livello della frazione Villa San Nicola del comune di Cesinali, a poche centinaia di metri dal luogo in cui i rapinatori erano stati intercettati. Il tentativo di assalto a un portavalori, ieri a Cesinali, alle porte di Avellino, gli è valso la vita.
Lui e la banda di cui faceva parte (sei in tutto, due dei quali residenti a Bitonto) progettavano un attacco ad un portavalori. Il commando ha avuto un conflitto a fuoco con gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo irpino e quelli delle Questure di Foggia e Chieti. A bordo di due auto, una Jeep Compass e una Hyundai Tucson, quando si sono accorti di essere inseguiti, hanno tentato a tutta velocità la fuga tra le stradine di Cesinali, ma sono stati bloccati nei pressi del cimitero.
Per spianarsi la fuga hanno aperto il fuoco e la Polizia ha risposto. La sparatoria che n'è seguita ha messo in allarme gli abitanti del centro irpino rimasti barricati in casa fino a notte inoltrata. Il corpo del 31enne è stato abbandonato nell'auto. Intanto, quattro banditi sono stati arrestati, due sono di Bitonto, uno di Grumo e uno di Foggia: quest'ultimo, Savino Ariostini, 53 anni, del clan Moretti-Pellegrino-Lanza, è stato fermato mentre stava per salire su un bus. Era latitante dal 2020.
Gli altri tre arrestati risiedono fra Bitonto e Grumo Appula. Hanno 56, 34 e 33 anni. Il più grande, con un lungo curriculum criminale fatto di precedenti di tutti i tipi è stato considerato un punto di riferimento per le dinamiche malavitose a nord di Bari, ma quasi mai secondo la giustizia. Con lui sono finiti in carcere anche un 34enne di Bitonto residente a Grumo Appula, fermato nel 2014 a Forlì e nel 2019 a Trani per altri colpi ai danni di tir e furgoni portavalori, e un 33enne di Bitonto.
Altri mezzi che la banda era pronta a organizzare erano custoditi in un capannone nel pieno centro di Cesinali, oltre ad altri sette mezzi tra furgoni e tir. Insomma, l'organizzazione era pronta a compiere un assalto in grande stile ai danni di un portavalori carico di soldi. Probabilmente sul vicino raccordo Avellino-Salerno.