Consorzi di bonifica, «Il grande bluff della Regione Puglia»

Damascelli: «Continuo sperpero dei soldi dei cittadini»

sabato 10 novembre 2018 12.37
Non molla l'osso sulla questione Consorzi di Bonifica il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che è tornato sull'argomento per attaccare duramente la Regione Puglia.
«Passato il Santo, passata la festa – scrive in una nota stampa il forzista - e dei Consorzi di Bonifica, chissà perché, non se ne parla più. Eppure, la legge di riforma approvata lo scorso anno dal centrosinistra si è rivelata un grande bluff. È rimasto sulla carta il Consorzio Centro Sud Puglia, che doveva nascere dalle ceneri di quattro enti commissariati. Ma soprattutto nulla è stato fatto per snellire i costi di esercizio, a cominciare da quelli energetici, al fine di evitare un aumento del costo dell'acqua per gli agricoltori. E poi c'è il problema dei dipendenti: più volte la giunta Emiliano ha proclamato di voler erogare un servizio irriguo efficiente attraverso l'impiego di risorse umane adeguate, ma anche la garanzia delle 151 giornate lavorative per gli stagionali si è rivelata una falsa promessa. Sono stati stanziati ulteriori fondi per il funzionamento dei Consorzi, anche grazie al voto responsabile dell'opposizione, ma quei soldi sono stati risucchiati nel buco nero della massa debitoria».

«A fronte di tante risorse impiegate – rincara Damascelli - non sono state effettuate le necessarie manutenzioni della rete idrica. Come sempre si naviga a vista, senza alcuna programmazione seria, mentre si pretende dagli agricoltori il pagamento del tributo 630 per opere di bonifica mai effettuate, come ho documentato con video e dirette social. La giunta dì centrosinistra continua a sostenere che le tariffe dell'acqua per uso irriguo, offerte dal servizio idrico regionale, siano contenute, eppure quelle garantite da consorzi privati di agricoltori sono assai più basse, grazie al contenimento vero dei costi di gestione che la Regione è invece incapace di realizzare. Su questo fronte è calato il silenzio, ma noi non ci stiamo: vogliamo sapere cosa si sta facendo, cosa si intende fare e in quali tempi per restituire agli agricoltori un servizio efficiente, senza sperperare i soldi di tutti i cittadini».