Convegno danni da vaccino, la presidente Centrone: «Non è stato un evento no vax»
«Nessuna valutazione di carattere medico, ma solo punto di vista giuridico e processuale»
lunedì 14 maggio 2018
8.06
Un grande equivoco che si sarebbe potuto superare evitando di soffermarsi solo sul titolo e leggendo anche i contenuti in programma. È questo il punto di vista di Romina Centrone, presidente dell'associazione A.G.AVV che negli scorsi giorni ha organizzato a Bitonto un convegno sui danni da vaccino, ma per analizzarlo dal punto di vista di giuridico. Un aspetto evidentemente trascurato dall'Università degli studi di Bari e da altre istituzioni regionali che lo hanno boicottato perchè etichettato come "evento no vax".
Di seguito la replica integrale della presidente dell'A.G.AVV su finalità e obiettivi del convegno bitontino.
«Leggo titoli di giornale che etichettano erroneamente come "manifestazione no vax" il convegno giuridico organizzato dall'A.G.AVV. ed intitolato "danno da vaccino" (tenutosi ieri a Bitonto presso la sala degli specchi). Bastava oltrepassare il titolo, comunque neutrale nel suo tenore testuale, e leggere in maniera più approfondita il manifesto, soffermandosi sugli argomenti dei singoli relatori, per comprende che la tematica del "danno da vaccino" sarebbe stata trattata dal punto di vista strettamente giuridico, sostanziale e processuale, senza alcuna valutazione di carattere medico e soprattutto senza alcuna volontà di indole propagandistica.
Si prende atto che a causa di questa superficialità nel sentenziare ed etichettare questo convegno giuridico - per il quale è stato offerto il rilevante contributo scientifico-giuridico di un giudice stimato del Tribunale di Bari e di altrettanto stimati Avvocati Civilisti e Penalisti del Foro di Bari, tutti, ovviamente, favorevoli all'istituto della vaccinazione obbligatoria - si siano registrate pressioni evidenti atte ad annullare il convegno in oggetto. Tanto risulta evidente da quanto pare aver dichiarato il Dott. Fabiano Amati (al seguente link https://www.borderline24.com/2018/05/11/bari-luniversita-nega-patrocinio-evento-no-vax-dalla-parte-della-scienza/) che ha espressamente richiesto alle istituzioni di revocare i patrocini e al Comune di Bitonto di negare l'uso della sala degli specchi perché ha sentenziato da solo (senza chiedere alcun tipo di riscontro agli organizzatori) che si sarebbe trattato di un convegno "no vax".
Uno scivolone indiscutibile! Una mera lettura dei titoli delle singole relazioni sarebbe stata sufficiente al fine di dirimere qualsivoglia divagazione e/o travisamento di un convegno giuridico in una pseudo "manifestazione no vax".
Ad ogni buon conto, il convegno si è tenuto ugualmente poiché, si ribadisce, non aveva alcuna finalità medico-scientifica o di sensibilizzazione sociale no vax, posto che ciascuno degli stimati giuristi-relatori intervenuti ha trattato le tematiche di sua stretta competenza giuridica e tutti hanno affermato l'importanza, anzi l'indispensabilità, almeno per le vaccinazioni obbligatorie, della profilassi prescritta dalla legge.
La presenza di Massimo Montinari era stata inizialmente programmata affinchè il professionista affrontasse l'argomento della dimostrabilità in giudizio del nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e la patologia, il tutto da un punto di vista strettamente attinente all'area medico-legale. In ogni caso, lo specifico e circoscritto ambito tematico della predetta relazione, avrebbe impedito al professionista la pur legittima espressione di propri punti di vista, concernenti il dibattito politico-culturale tutt'ora in atto nella materia di cui trattasi.
Gli organizzatori dell'evento ovvero il Comitato Scientifico di Diritto Civile A.g.avv. hanno ritenuto di non chiamare a relazionare un secondo medico-scienziato proprio perché l'intento era quello di concentrarsi solo sul tema giuridico-processuale del "danno da vaccino" e in tal modo si è inteso evitare qualsivoglia discussione che potesse sfociare nella sensibilizzazione sociale e, quindi, travalicare i confini della pura riflessione scientifico-giuridica.
In ogni caso mentre a tutt'oggi continuano a fioccare articoli che rappresentano falsamente il convegno giuridico in oggetto, nessuno ha prestato la benché minima attenzione al fatto che nella mattinata di ieri era stato formalizzato pubblicamente che Massimo Montinari non sarebbe intervenuto. Invero, è stato pubblicato prima del convegno, proprio per fugare ogni dubbio, un comunicato sulla pagina facebook dell'A.G.AVV. e sul relativo sito internet (www.agavv.it).
Se avessimo organizzato un convegno intitolato "danno da sinistro stradale" avremmo dovuto mandare al rogo le automobili e chiudere le strade al traffico perché le stesse possono effettivamente costituire occasioni di eventi dannosi? Ma nessuno si è preso la briga di andare oltre il titolo e concentrarsi sugli argomenti delle relazioni sul manifesto. E' stato, all'evidenza, molto più facile creare scandalo e sollevare sterili polemiche fermandosi al titolo piuttosto che affrontarne il contenuto e magari confrontarsi anche con gli organizzatori prima di sentenziare a mezzo stampa prescindendosi completamente da ogni minima cognizione di causa.
Mi spaventa molto, comunque, da un punto di vista dei principi di un ordinamento democratico, garantista e pluralista che si sia preferito suscitare allarmismo e "puntare il dito contro" questo convegno giuridico sulla base di una superficiale associazione di idee a causa della quale prima ancora di comprenderne il contenuto si è sentenziato che si dovesse annullare l'evento. Come avvocato, credo sia inaccettabile!
Dall'avvocato il cittadino ci va per esporre il suo caso personale, comprendere se ci siano o meno i presupposti per agire in giudizio. Secondo chi chiedeva l'annullamento di questo convegno, mi pare di comprendere, che l'avvocato non possa informarsi professionalmente sul tema partecipando ad un evento giuridico-formativo e che debba, quindi, a prescindere "alzare le mani" e scappare dal suo studio qualora un cittadino vi giungesse chiedendo una consulenza sul "danno da vaccino". Il convegno in oggetto serviva proprio a questo! Fornire agli avvocati presenti una panoramica normativa e giurisprudenziale sul tema.
Nel caso in cui il presente chiarimento sulla tematica strettamente giuridica e assolutamente non medica del convegno in oggetto, non fosse sufficiente, si rende noto che l'evento è stato video registrato e che, pertanto, chi vorrà potrà seguirne parola per parola il contenuto che sarà pubblicato sul sito www.agavv.it e sulla relativa pagina facebook nelle prossime ore a scanso di qualsiasi equivoco e/o sterile polemica.
Immagino adesso che tutti coloro che hanno sollevato questo polverone mediatico etichettando erroneamente come no vax questo convegno giuridico, investano lo stesso tempo ed impegno nel prendere visione dell'intero video così che possano confortarsi sul suo contenuto strettamente giuridico e mai antivaccinista e magari anche ricredersi.
In ogni caso, resto a disposizione per ogni eventuale ulteriore delucidazione, al contrario di chi ha sentenziato direttamente in "terzo grado di giurisdizione" pubblicamente e senza chiederne conto agli organizzatori, sul lavoro di un'associazione seria come la nostra che da anni si occupa di convegni riconosciuti per l'indiscussa qualità e attualità delle tematiche trattate e soprattutto per il prestigio dei relatori coinvolti.
Con l'augurio che la presente replica possa sortire la stessa attenzione e diffusione dedicata dai mass media ad una polemica puerile ed infondata, in fatto e in diritto contro un evento formativo con finalità circoscritte all'ambito strettamente giuridico».
Di seguito la replica integrale della presidente dell'A.G.AVV su finalità e obiettivi del convegno bitontino.
«Leggo titoli di giornale che etichettano erroneamente come "manifestazione no vax" il convegno giuridico organizzato dall'A.G.AVV. ed intitolato "danno da vaccino" (tenutosi ieri a Bitonto presso la sala degli specchi). Bastava oltrepassare il titolo, comunque neutrale nel suo tenore testuale, e leggere in maniera più approfondita il manifesto, soffermandosi sugli argomenti dei singoli relatori, per comprende che la tematica del "danno da vaccino" sarebbe stata trattata dal punto di vista strettamente giuridico, sostanziale e processuale, senza alcuna valutazione di carattere medico e soprattutto senza alcuna volontà di indole propagandistica.
Si prende atto che a causa di questa superficialità nel sentenziare ed etichettare questo convegno giuridico - per il quale è stato offerto il rilevante contributo scientifico-giuridico di un giudice stimato del Tribunale di Bari e di altrettanto stimati Avvocati Civilisti e Penalisti del Foro di Bari, tutti, ovviamente, favorevoli all'istituto della vaccinazione obbligatoria - si siano registrate pressioni evidenti atte ad annullare il convegno in oggetto. Tanto risulta evidente da quanto pare aver dichiarato il Dott. Fabiano Amati (al seguente link https://www.borderline24.com/2018/05/11/bari-luniversita-nega-patrocinio-evento-no-vax-dalla-parte-della-scienza/) che ha espressamente richiesto alle istituzioni di revocare i patrocini e al Comune di Bitonto di negare l'uso della sala degli specchi perché ha sentenziato da solo (senza chiedere alcun tipo di riscontro agli organizzatori) che si sarebbe trattato di un convegno "no vax".
Uno scivolone indiscutibile! Una mera lettura dei titoli delle singole relazioni sarebbe stata sufficiente al fine di dirimere qualsivoglia divagazione e/o travisamento di un convegno giuridico in una pseudo "manifestazione no vax".
Ad ogni buon conto, il convegno si è tenuto ugualmente poiché, si ribadisce, non aveva alcuna finalità medico-scientifica o di sensibilizzazione sociale no vax, posto che ciascuno degli stimati giuristi-relatori intervenuti ha trattato le tematiche di sua stretta competenza giuridica e tutti hanno affermato l'importanza, anzi l'indispensabilità, almeno per le vaccinazioni obbligatorie, della profilassi prescritta dalla legge.
La presenza di Massimo Montinari era stata inizialmente programmata affinchè il professionista affrontasse l'argomento della dimostrabilità in giudizio del nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e la patologia, il tutto da un punto di vista strettamente attinente all'area medico-legale. In ogni caso, lo specifico e circoscritto ambito tematico della predetta relazione, avrebbe impedito al professionista la pur legittima espressione di propri punti di vista, concernenti il dibattito politico-culturale tutt'ora in atto nella materia di cui trattasi.
Gli organizzatori dell'evento ovvero il Comitato Scientifico di Diritto Civile A.g.avv. hanno ritenuto di non chiamare a relazionare un secondo medico-scienziato proprio perché l'intento era quello di concentrarsi solo sul tema giuridico-processuale del "danno da vaccino" e in tal modo si è inteso evitare qualsivoglia discussione che potesse sfociare nella sensibilizzazione sociale e, quindi, travalicare i confini della pura riflessione scientifico-giuridica.
In ogni caso mentre a tutt'oggi continuano a fioccare articoli che rappresentano falsamente il convegno giuridico in oggetto, nessuno ha prestato la benché minima attenzione al fatto che nella mattinata di ieri era stato formalizzato pubblicamente che Massimo Montinari non sarebbe intervenuto. Invero, è stato pubblicato prima del convegno, proprio per fugare ogni dubbio, un comunicato sulla pagina facebook dell'A.G.AVV. e sul relativo sito internet (www.agavv.it).
Se avessimo organizzato un convegno intitolato "danno da sinistro stradale" avremmo dovuto mandare al rogo le automobili e chiudere le strade al traffico perché le stesse possono effettivamente costituire occasioni di eventi dannosi? Ma nessuno si è preso la briga di andare oltre il titolo e concentrarsi sugli argomenti delle relazioni sul manifesto. E' stato, all'evidenza, molto più facile creare scandalo e sollevare sterili polemiche fermandosi al titolo piuttosto che affrontarne il contenuto e magari confrontarsi anche con gli organizzatori prima di sentenziare a mezzo stampa prescindendosi completamente da ogni minima cognizione di causa.
Mi spaventa molto, comunque, da un punto di vista dei principi di un ordinamento democratico, garantista e pluralista che si sia preferito suscitare allarmismo e "puntare il dito contro" questo convegno giuridico sulla base di una superficiale associazione di idee a causa della quale prima ancora di comprenderne il contenuto si è sentenziato che si dovesse annullare l'evento. Come avvocato, credo sia inaccettabile!
Dall'avvocato il cittadino ci va per esporre il suo caso personale, comprendere se ci siano o meno i presupposti per agire in giudizio. Secondo chi chiedeva l'annullamento di questo convegno, mi pare di comprendere, che l'avvocato non possa informarsi professionalmente sul tema partecipando ad un evento giuridico-formativo e che debba, quindi, a prescindere "alzare le mani" e scappare dal suo studio qualora un cittadino vi giungesse chiedendo una consulenza sul "danno da vaccino". Il convegno in oggetto serviva proprio a questo! Fornire agli avvocati presenti una panoramica normativa e giurisprudenziale sul tema.
Nel caso in cui il presente chiarimento sulla tematica strettamente giuridica e assolutamente non medica del convegno in oggetto, non fosse sufficiente, si rende noto che l'evento è stato video registrato e che, pertanto, chi vorrà potrà seguirne parola per parola il contenuto che sarà pubblicato sul sito www.agavv.it e sulla relativa pagina facebook nelle prossime ore a scanso di qualsiasi equivoco e/o sterile polemica.
Immagino adesso che tutti coloro che hanno sollevato questo polverone mediatico etichettando erroneamente come no vax questo convegno giuridico, investano lo stesso tempo ed impegno nel prendere visione dell'intero video così che possano confortarsi sul suo contenuto strettamente giuridico e mai antivaccinista e magari anche ricredersi.
In ogni caso, resto a disposizione per ogni eventuale ulteriore delucidazione, al contrario di chi ha sentenziato direttamente in "terzo grado di giurisdizione" pubblicamente e senza chiederne conto agli organizzatori, sul lavoro di un'associazione seria come la nostra che da anni si occupa di convegni riconosciuti per l'indiscussa qualità e attualità delle tematiche trattate e soprattutto per il prestigio dei relatori coinvolti.
Con l'augurio che la presente replica possa sortire la stessa attenzione e diffusione dedicata dai mass media ad una polemica puerile ed infondata, in fatto e in diritto contro un evento formativo con finalità circoscritte all'ambito strettamente giuridico».