Coronavirus: a Bitonto diminuiscono i contagi

Scendono a 11 le persone infette. Due in terapia intensiva. Ma a Pasqua stop ai servizi a domicilio

martedì 7 aprile 2020 19.00
Dati incoraggianti a Bitonto per quanto riguarda i contagi da Covid19, il temibile virus influenzale che ha seminato lutti e sofferenze in tutto il mondo. Dopo il picco raggiunto circa 10 giorni fa con quasi 30 contagi, la curva degli infetti è in discesa anche a Bitonto come nel resto d'Italia e si attesta, al momento, sugli 11 casi conclamati, di cui 2 in terapia intensiva, mentre gli altri sono sotto controllo presso le proprie abitazioni visto che le loro condizioni non destano preoccupazione.

A rivelarlo è stato il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ha però spiegato di non avere nessuna intenzione di mollare la presa. Anzi: in previsione ci sono nuove strette in particolare per i giorni di Pasqua e Pasquetta quando saranno chiusi anche i servizi di consegna a domicilio dei generi alimentari e di prima necessità
«È stata una scelta sofferta – ha detto il primo cittadino – ma erano una decisione che andava presa per scongiurare il ripresentarsi dei focolai. Non ho voluto contenere gli orari per consentire per le pasticcerie che potessero consegnare uova, dolci e quanto prenotato fino alla sera prima. Così da poter quantomeno far scartare le uova di Pasqua in famiglia ai bambini».

«Ma stiamo rispondendo positivamente alla situazione - ha aggounto il sindaco - a partire dai volontari, dagli imprenditori che hanno donato addirittura ventilatori polmonari al Policlinico di Bari, dai cittadini che hanno offerto cibo in quantità industriali, dalle Forze dell'Ordine. Tutti stiamo dando una grande prova di onestà pugliese e orgoglio bitontino. Siamo al traguardo, ma non possiamo mollare la presa, per questo controlleremo anche le campagne e le strade di ingresso e uscita alla città, per ovvi motivi. Sono orgoglioso di tutti voi, non lo sono di quelli che approfittano delle falle di un sistema che non poteva essere perfetto per come sono accadute le cose. Siamo tutti più fragili e deboli di prima, ma siamo meridionali, siamo abituati a reinventarci lo faremo anche stavolta, stando insieme».