Coronavirus, finti tamponi e autodichiarazioni: le nuove truffe agli anziani

Forse qualcuno avrà pensato che l'attività dei ladri avrebbe avuto una battuta d'arresto, proprio come l'hanno ricevuta i lavoratori perbene. Non è così

domenica 15 marzo 2020 13.34
A cura di Antonella Filannino
Cambia il copione per i truffatori, ma sono sempre gli anziani il bersaglio preferito dei raggiri. Succede in queste settimane in tutta Italia, anche sotto la minaccia dal Coronavirus.

Chiamano a casa fingendosi volontari della Protezione Civile. Dicono di dover effettuare il test per il Coronavirus alla cittadinanza e per questo domandano ai malcapitati l'indirizzo del proprio domicilio. L'epilogo lo conoscete già perché questi racconti si registrano continuamente. Forse qualcuno avrà pensato che l'attività dei ladri avrebbe avuto una battuta d'arresto, proprio come l'hanno ricevuta i lavoratori perbene. Non è così.

Al pretesto dei tamponi si aggiunge la consegna delle autodichiarazioni. Si richiede di restare a casa, in modo particolare ai più anziani. È possibile uscire solo per fare la spesa, per questioni di salute e necessità. Per farlo occorre l'autocertificazione. I truffatori hanno visto in questo documento una scusa per presentarsi presso le abitazioni dei più anziani. Gli sciacalli chiedono loro di farli accomodare in casa. E anche in questo caso, il furto è l'obiettivo.

Diffidate da chiunque voglia consegnarvi il modulo a casa. L'invito resta comunque quello di non uscire da casa, ma qualora siate costretti a farlo, e vi occorra l'autodichiarazione, chiamate i vostri figli o i vicini. Lo stamperanno loro per voi.