Coronavirus: la Regione fa il censimento dei fuori sede in rientro
Negativi, nel frattempo, tutti i test dei casi sospetti in Puglia
lunedì 24 febbraio 2020
11.24
«A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così». Mentre Maria Rita Gismondo - direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, del laboratorio dell'Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus – definisce in poche parole la reale "portata" del virus influenzale stagionale che sta entrando in Italia, la Regione Puglia prende i suoi provvedimenti sulla questione. Partendo da un censimento che ha adottato la task force della Regione Puglia, presieduta dal governatore, Michele Emiliano e dal direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, per farsi trovare pronta nel caso il contagio si estendesse anche al Sud.
In pratica, chi rientra in Puglia dalle regioni colpite (Veneto, Lombardia e in misura minore Piemonte ed Emilia Romagna), dovrà compilare un questionario e inviarlo al suo medico curante. Se, poi, il contagio dovesse estendersi anche alle regioni del Sud, e alla Puglia in particolare, è pronta l'attivazione dell'unità Malattie infettive. Una misura che va di pari passo con il decreto attuativo firmato dal presidente del Consiglio, il quale obbliga chi è passato o ha sostato nelle zone del virus a comunicarlo alle Asl «Ai fini dell'adozione, da parte dell'autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva».
La Regione Puglia, intanto ha pronta l'ordinanza per fronteggiare l'eventuale situazione straordinaria, ma nel frattempo ha confermato che sul territorio regionale non ci sono casi ufficializzati. «Sono risultati negativi - si legge nel comunicato della Regione inviato nella serata di ieri -
i test per SARS-CoV-2, l'agente del COVID-19, sui tamponi eseguiti su tutti i casi sospetti segnalati nelle ultime ore in Puglia».
In pratica, chi rientra in Puglia dalle regioni colpite (Veneto, Lombardia e in misura minore Piemonte ed Emilia Romagna), dovrà compilare un questionario e inviarlo al suo medico curante. Se, poi, il contagio dovesse estendersi anche alle regioni del Sud, e alla Puglia in particolare, è pronta l'attivazione dell'unità Malattie infettive. Una misura che va di pari passo con il decreto attuativo firmato dal presidente del Consiglio, il quale obbliga chi è passato o ha sostato nelle zone del virus a comunicarlo alle Asl «Ai fini dell'adozione, da parte dell'autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva».
La Regione Puglia, intanto ha pronta l'ordinanza per fronteggiare l'eventuale situazione straordinaria, ma nel frattempo ha confermato che sul territorio regionale non ci sono casi ufficializzati. «Sono risultati negativi - si legge nel comunicato della Regione inviato nella serata di ieri -
i test per SARS-CoV-2, l'agente del COVID-19, sui tamponi eseguiti su tutti i casi sospetti segnalati nelle ultime ore in Puglia».