Dà fuoco a un terreno a Bitonto per cacciare famiglia rom: arrestato 59enne
I Carabinieri lo hanno sorpreso con l'accendino in mano mentre innescava l'incendio
mercoledì 12 agosto 2020
7.40
Avrebbe potuto provocare una vera e propria strage l'incendio innescato lo scorso 7 agosto da un 59enne di Bitonto intenzionato a scacciare da un suo terreno una famiglia di rom, nelle campagne della città dell'olio.
A darne notizia il giornalista Giovanni Longo, dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, su cui ha pubblicato l'ordinanza del gip del tribunale di Bari, Francesco Agnino, che, dopo aver convalidato l'arresto eseguito dai carabinieri, ha disposto i domiciliari a carico dell'uomo, arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri.
«Posizionatosi in un punto a favore di vento, riparato da un muro», si legge nel capo d'imputazione, «appiccava il fuoco alle sterpaglie» su un terreno «sul quale era insediata una famiglia di etnia rom che viveva in quattro baracche di legno», è scritto nel capo d'imputazione. Le fiamme hanno per fortuna solo lambito l'insediamento abitativo distruggendo solo una delle 4 baracche, fortunatamente in quel momento vuota e l'intervento dei Vigili del Fuoco ha scongiurato guai peggiori.
Ad insospettire i Carabinieri era stata la presenza di un furgone bianco fermo sul ciglio della strada. A breve distanza i militari hanno individuato il 59enne accasciato dietro un muretto a favore di vento intento ad armeggiare con le sterpaglie. Alla vista della pattuglia l'uomo ha provato a raggiungere il furgone, ma è stato fermato e perquisito e nella mano destra gli è stato trovato l'accendino con la testa ancora calda. «L'indagato alla vista delle fiamme che si stavano propagando con grande velocità - riassume il giudice - dichiarava nella immediatezza di avere appiccato il fuoco per pulire il terreno di sua proprietà ed anche per allontanare una famiglia rom ivi presente».
I Vigili del fuoco, già severamente impegnati nell'ultima settimana con ben 4 roghi divampati a Lama Balice, sono intervenuti prontamente sul posto. Ci sono volute 4 ore per domare l'incendio che, nel frattempo, si era propagato per circa 2 ettari.
«Non vi sono elementi di dubbio – scrivono ancora i giudici - sulla circostanza che l'arrestato ha appiccato un incendio in una zona caratterizzata da terreni incolti, ma limitrofa ad un insediamento di baracche occupate da un nucleo famigliare di origine romena, tenuto conto che lo stesso è stato visto dai carabinieri appiccare il fuoco».
A darne notizia il giornalista Giovanni Longo, dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, su cui ha pubblicato l'ordinanza del gip del tribunale di Bari, Francesco Agnino, che, dopo aver convalidato l'arresto eseguito dai carabinieri, ha disposto i domiciliari a carico dell'uomo, arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri.
«Posizionatosi in un punto a favore di vento, riparato da un muro», si legge nel capo d'imputazione, «appiccava il fuoco alle sterpaglie» su un terreno «sul quale era insediata una famiglia di etnia rom che viveva in quattro baracche di legno», è scritto nel capo d'imputazione. Le fiamme hanno per fortuna solo lambito l'insediamento abitativo distruggendo solo una delle 4 baracche, fortunatamente in quel momento vuota e l'intervento dei Vigili del Fuoco ha scongiurato guai peggiori.
Ad insospettire i Carabinieri era stata la presenza di un furgone bianco fermo sul ciglio della strada. A breve distanza i militari hanno individuato il 59enne accasciato dietro un muretto a favore di vento intento ad armeggiare con le sterpaglie. Alla vista della pattuglia l'uomo ha provato a raggiungere il furgone, ma è stato fermato e perquisito e nella mano destra gli è stato trovato l'accendino con la testa ancora calda. «L'indagato alla vista delle fiamme che si stavano propagando con grande velocità - riassume il giudice - dichiarava nella immediatezza di avere appiccato il fuoco per pulire il terreno di sua proprietà ed anche per allontanare una famiglia rom ivi presente».
I Vigili del fuoco, già severamente impegnati nell'ultima settimana con ben 4 roghi divampati a Lama Balice, sono intervenuti prontamente sul posto. Ci sono volute 4 ore per domare l'incendio che, nel frattempo, si era propagato per circa 2 ettari.
«Non vi sono elementi di dubbio – scrivono ancora i giudici - sulla circostanza che l'arrestato ha appiccato un incendio in una zona caratterizzata da terreni incolti, ma limitrofa ad un insediamento di baracche occupate da un nucleo famigliare di origine romena, tenuto conto che lo stesso è stato visto dai carabinieri appiccare il fuoco».