Da Petrarca a Leopardi: con Francesco Salamina la “Canzone” rivive a Bitonto
Il recital del poeta/attore andrà in scena domenica 27 maggio al teatro Traetta
domenica 27 maggio 2018
10.45
Oggi alle 21.30, presso il Teatro Traetta di Bitonto, nell'ambito della manifestazione "Bitonto Cortili Aperti 2018", andrà in scena "Due sonetti e tre Canzoni, recital di Francesco Salamina".
Si tratta di un concerto per voce recitante e arpa su un tema originale e inconsueto: la Canzone petrarchesca. Questa subisce una "liberazione" nell'Ottocento ad opera di Giacomo Leopardi, tanto che il nuovo genere assume il nome di canzone libera o leopardiana.
La voce recitante, che declamerà le liriche di questi grandi autori, sarà quella di Francesco Salamina, che ama definirsi "poeta recitante". I testi recitati seguiranno un itinerario temporale e d'autore: dal 1343 (anno in cui è stata scritta la celebre "Chiare, fresche e dolci acque") si arriva al 1820 (anno di componimento della toccante "La Sera del dì di festa"). A completare il quadro, un ulteriore allentamento del metro della Canzone, già in parte liberata da Leopardi, attraverso il componimento "La Luna e il mare" scritta nel 2016 da Francesco Salamina.
Accompagnerà la recitazione il suono morbido e soave dell'arpa, suonata dal maestro Jacub Rizman. L'introduzione e i commenti saranno curati dalla giornalista Mariagrazia Lamonaca. L'evento è a cura dell'Associazione culturale "Cenacolo dei Poeti". Ingresso libero.
Francesco Salamina, nato a Cosenza nel 1946, ama definirsi un "poeta recitante" o "poetattore". Vero interprete della nuova poesia classica, da Dante a Shakespeare, da Neruda a Garcia Lorca e alla sua stessa poesia, è autore di diverse opere, tra cui poemi, romanzi e sillogi poetiche.
Si tratta di un concerto per voce recitante e arpa su un tema originale e inconsueto: la Canzone petrarchesca. Questa subisce una "liberazione" nell'Ottocento ad opera di Giacomo Leopardi, tanto che il nuovo genere assume il nome di canzone libera o leopardiana.
La voce recitante, che declamerà le liriche di questi grandi autori, sarà quella di Francesco Salamina, che ama definirsi "poeta recitante". I testi recitati seguiranno un itinerario temporale e d'autore: dal 1343 (anno in cui è stata scritta la celebre "Chiare, fresche e dolci acque") si arriva al 1820 (anno di componimento della toccante "La Sera del dì di festa"). A completare il quadro, un ulteriore allentamento del metro della Canzone, già in parte liberata da Leopardi, attraverso il componimento "La Luna e il mare" scritta nel 2016 da Francesco Salamina.
Accompagnerà la recitazione il suono morbido e soave dell'arpa, suonata dal maestro Jacub Rizman. L'introduzione e i commenti saranno curati dalla giornalista Mariagrazia Lamonaca. L'evento è a cura dell'Associazione culturale "Cenacolo dei Poeti". Ingresso libero.
Francesco Salamina, nato a Cosenza nel 1946, ama definirsi un "poeta recitante" o "poetattore". Vero interprete della nuova poesia classica, da Dante a Shakespeare, da Neruda a Garcia Lorca e alla sua stessa poesia, è autore di diverse opere, tra cui poemi, romanzi e sillogi poetiche.