Damascelli: «Pinto presidente assemblea consiliare o presidente PD?»
Dura controreplica del leader del centrodestra bitontino sull'attività del consiglio comunale
giovedì 24 ottobre 2024
Non si placano le polemiche seguite alla nota del consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Domenico Damascelli, sulla scarsa attività del Consiglio comunale bitontino negli ultimi mesi (leggi qui). A quella nota aveva replicato il presidente Domenico Pinto (clicca qui per l'articolo completo) ed oggi arriva la controreplica del leader del centrodestra cittadino.
Ecco la nuova nota inviata alla nostra redazione:
«L'attuale presidente dell'assemblea consiliare cittadina, esponente del Partito Democratico, nonostante siano passati oltre due anni dall'insediamento, non ha ancora dimostrato con i suoi atteggiamenti che il ruolo da lui rivestito non gli consente di fare note politiche faziose. Infatti, il mio intervento sulla imbarazzante, anzi più che imbarazzante, mancata convocazione del consiglio comunale per oltre tre mesi fa esplicito riferimento alla inattività di una maggioranza politica di centrosinistra che Pinto, con il suo intervento, cerca inopportunamente di difendere. Ma lui, da presidente del consiglio comunale, è chiamato a svolgere un ruolo assolutamente super partes e, quindi, non può e non deve schierarsi in difesa di una di una parte politica, ma lo fa per la sua di centrosinistra, come se fosse presidente del Pd. Questo è più che imbarazzante.
L'inattività del Consiglio Comunale è un segno tangibile di inefficienza che non può essere sottaciuto. È davvero più che imbarazzante che la massima assise cittadina sia rimasta bloccata per oltre tre mesi, un fatto che non si era mai verificato negli ultimi tempi. Ed è più che imbarazzante anche la finta motivazione della nuova modalità di voto, perché, nelle more delle nuove procedure, si può continuare ad espletare il voto per alzata di mano (come si fa da decenni). Tra l'altro, si tratta di adeguamenti che non durano sicuramente oltre tre mesi, ma che si realizzano in tempi brevissimi.
Se il Consiglio Comunale non approva atti, ciò implica chiaramente che l'attività politico-amministrativa è ferma. E tale immobilismo è il risultato di una maggioranza e una giunta comunale prive di visione politica, impegnate solo a fare pastrocchi partitici nelle segrete stanze del Palazzo.
È preoccupante osservare come le prese di posizione di un presidente dell'assemblea consiliare non siano dettate da imparzialità, come il ruolo imporrebbe, ma siano il frutto di un evidente quanto fuori luogo schierarsi con una parte politica.
E basta con le favolette, contano i fatti: consiglio comunale tristemente inattivo, città purtroppo allo sbando. Punto».
Domenico Damascelli
Ecco la nuova nota inviata alla nostra redazione:
«L'attuale presidente dell'assemblea consiliare cittadina, esponente del Partito Democratico, nonostante siano passati oltre due anni dall'insediamento, non ha ancora dimostrato con i suoi atteggiamenti che il ruolo da lui rivestito non gli consente di fare note politiche faziose. Infatti, il mio intervento sulla imbarazzante, anzi più che imbarazzante, mancata convocazione del consiglio comunale per oltre tre mesi fa esplicito riferimento alla inattività di una maggioranza politica di centrosinistra che Pinto, con il suo intervento, cerca inopportunamente di difendere. Ma lui, da presidente del consiglio comunale, è chiamato a svolgere un ruolo assolutamente super partes e, quindi, non può e non deve schierarsi in difesa di una di una parte politica, ma lo fa per la sua di centrosinistra, come se fosse presidente del Pd. Questo è più che imbarazzante.
L'inattività del Consiglio Comunale è un segno tangibile di inefficienza che non può essere sottaciuto. È davvero più che imbarazzante che la massima assise cittadina sia rimasta bloccata per oltre tre mesi, un fatto che non si era mai verificato negli ultimi tempi. Ed è più che imbarazzante anche la finta motivazione della nuova modalità di voto, perché, nelle more delle nuove procedure, si può continuare ad espletare il voto per alzata di mano (come si fa da decenni). Tra l'altro, si tratta di adeguamenti che non durano sicuramente oltre tre mesi, ma che si realizzano in tempi brevissimi.
Se il Consiglio Comunale non approva atti, ciò implica chiaramente che l'attività politico-amministrativa è ferma. E tale immobilismo è il risultato di una maggioranza e una giunta comunale prive di visione politica, impegnate solo a fare pastrocchi partitici nelle segrete stanze del Palazzo.
È preoccupante osservare come le prese di posizione di un presidente dell'assemblea consiliare non siano dettate da imparzialità, come il ruolo imporrebbe, ma siano il frutto di un evidente quanto fuori luogo schierarsi con una parte politica.
E basta con le favolette, contano i fatti: consiglio comunale tristemente inattivo, città purtroppo allo sbando. Punto».
Domenico Damascelli