Arresti a Bitonto, Damascelli: «È l'ora di chiedere più mezzi e uomini»
L'intervento del consigliere comunale di Forza Italia: «Fra Carabinieri e Polizia ben 68 arresti»
martedì 5 luglio 2022
8.19
«La straordinaria operazione dei Carabinieri di oggi va guardata a più ampio raggio e fa il paio con quella della Polizia, di qualche mese fa. In poco tempo sono stati portati a compimento ben 68 arresti. Perché con la morte dell'innocente Anna Rosa Tarantino, si è ulteriormente scoperto un market a cielo aperto di droga. Stupefacenti venduti al dettaglio, come se si fosse al supermercato, addirittura consegnati a domicilio, con ragazzini spesso affascinati dal "mito" del gruppo criminale».
Le parole sono quelle di Domenico Damascelli, candidato sindaco per il centrodestra ed oggi consigliere comunale di Forza Italia, all'indomani dell'imponente operazione "Porta Robustina" che ha inferto un nuovo colpo al clan Cipriano.
«Lo starter pack? Borsello e bici elettrica - afferma, dicendo qualcosa di politicamente scorretto ma oggettivamente vero -. Le stesse bici truccate che sfrecciano ovunque, anche in aree pedonali, su piazze e marciapiedi rendendoci insicura, non solo una passeggiata, ma persino di abitarci nel nostro splendido centro antico».
«Facciamo un plauso dunque alla magistratura e alle forze dell'ordine per l'encomiabile lavoro svolto - continua il consigliere di opposizione -. Queste operazioni, che testimoniano la presenza di organizzazioni dedite al malaffare ben strutturate, suonano la sveglia a chi governa le istituzioni: è l'ora di chiedere seriamente alle autorità governative nazionali più uomini e mezzi che potrebbero consentire una più intensa attività di prevenzione e di contrasto al malaffare. Occorre ascoltare il disagio delle famiglie, quello sociale percepito nelle scuole, essere presenti nei quartieri, sintonizzarsi con gli Enti del terzo settore ed essere loro di supporto».
«Sulla sicurezza bisogna avere coraggio, unire le forze e spendere il massimo dell'energia - è la sfida e la provocazione - affiancando chi ogni giorno lavora per garantirla, evitando di mettere la polvere sotto il tappeto e sminuendo un problema che esiste, chiedendo con forza e con costanza che alla nostra città sia riservato un riguardo particolare, un occhio in più, evitando di disperdere i risultati ottenuti, e dando l'esempio nella gestione quotidiana della cosa pubblica».
Parole in massima parte condivisibili, soprattutto nelle parti che non lasciano spazio al politicamente corretto e fotografano impietosamente la realtà bitontina da troppi anni.
Le parole sono quelle di Domenico Damascelli, candidato sindaco per il centrodestra ed oggi consigliere comunale di Forza Italia, all'indomani dell'imponente operazione "Porta Robustina" che ha inferto un nuovo colpo al clan Cipriano.
«Lo starter pack? Borsello e bici elettrica - afferma, dicendo qualcosa di politicamente scorretto ma oggettivamente vero -. Le stesse bici truccate che sfrecciano ovunque, anche in aree pedonali, su piazze e marciapiedi rendendoci insicura, non solo una passeggiata, ma persino di abitarci nel nostro splendido centro antico».
«Facciamo un plauso dunque alla magistratura e alle forze dell'ordine per l'encomiabile lavoro svolto - continua il consigliere di opposizione -. Queste operazioni, che testimoniano la presenza di organizzazioni dedite al malaffare ben strutturate, suonano la sveglia a chi governa le istituzioni: è l'ora di chiedere seriamente alle autorità governative nazionali più uomini e mezzi che potrebbero consentire una più intensa attività di prevenzione e di contrasto al malaffare. Occorre ascoltare il disagio delle famiglie, quello sociale percepito nelle scuole, essere presenti nei quartieri, sintonizzarsi con gli Enti del terzo settore ed essere loro di supporto».
«Sulla sicurezza bisogna avere coraggio, unire le forze e spendere il massimo dell'energia - è la sfida e la provocazione - affiancando chi ogni giorno lavora per garantirla, evitando di mettere la polvere sotto il tappeto e sminuendo un problema che esiste, chiedendo con forza e con costanza che alla nostra città sia riservato un riguardo particolare, un occhio in più, evitando di disperdere i risultati ottenuti, e dando l'esempio nella gestione quotidiana della cosa pubblica».
Parole in massima parte condivisibili, soprattutto nelle parti che non lasciano spazio al politicamente corretto e fotografano impietosamente la realtà bitontina da troppi anni.