Daspo urbano, Damascelli: «Ora subito approvazione in consiglio comunale»
«La proposta è stata più volte da me ribadita. Il sindaco mi disse che aveva delle riserve, oggi condivide la mia posizione»
lunedì 12 settembre 2022
23.12
«Sabato, alla fine del triste episodio che ha visto coinvolti i titolari di una attività commerciale del nostro tessuto locale, è arrivato il provvedimento di Dacur direttamente dal questore di Bari. Il Daspo Urbano è una iniziativa che sto proponendo con insistenza, uno dei punti che mi ha visto vittima anche di attacchi violenti da parte di competitor politici».
Così l'ex consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli. «La mia idea di adottare il Daspo Urbano in città - provvedimento applicato anche in altri comuni guidati dal centrosinistra, ohibò! - è stata da me ribadita in consiglio comunale e durante la manifestazione in piazza Cattedrale "La sedia rotta" - ha ricordato Damascelli -. Proprio in quella occasione l'attuale sindaco mi disse che aveva delle riserve, oggi sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, apprendo con piacere che condivide la mia posizione, dichiarando testualmente: "Il Daspo è un segnale che lo Stato c'è"».
«Sono contento - ha detto il consigliere -, ma adesso si passi dalle parole ai fatti. Sia portata subito in consiglio comunale la deliberazione di istituzione del Daspo Urbano». E poi spiega: «La dimostrazione della utilità e validità di questa proposta arriva dal questore (organo istituzionale tecnico apartitico), che ha messo in atto questo provvedimento a seguito della vile aggressione che ha scosso tutta la comunità. Il Comune può e deve adottarlo in maniera organica, strutturale, soprattutto per cercare di evitare che gravi episodi di illegalità e violenza accadano ancora, affinché ci sia tutela sia nei confronti delle persone, sia dell'arredo e decoro urbano. Come per tutte le norme sono le forze dell'ordine, che vanno sicuramente potenziate, a vigilare sull'osservanza».
Damascelli, in ultimo, conclude: «Un uomo libero è un uomo forte e, noi tutti, dobbiamo esserli liberi e avere il coraggio di approvare iniziative forti contro chi delinque. Spero, dunque, che una volta per tutte si metta da parte la faziosità: noi, tutti uniti contro quella minoranza che continua a delinquere, adesso facciamolo diventare uno strumento per le forze dell'ordine. Accanto a questo, chiaramente, c'è da mettere in campo una serie di interventi di recupero dei nostri giovani: dare loro spazi per la socialità a 360 gradi per praticare attività sportive, studiare, coltivare hobby, ma anche pensare a lavori socialmente utili, per stimolarli ad amare la propria città».
Così l'ex consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli. «La mia idea di adottare il Daspo Urbano in città - provvedimento applicato anche in altri comuni guidati dal centrosinistra, ohibò! - è stata da me ribadita in consiglio comunale e durante la manifestazione in piazza Cattedrale "La sedia rotta" - ha ricordato Damascelli -. Proprio in quella occasione l'attuale sindaco mi disse che aveva delle riserve, oggi sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, apprendo con piacere che condivide la mia posizione, dichiarando testualmente: "Il Daspo è un segnale che lo Stato c'è"».
«Sono contento - ha detto il consigliere -, ma adesso si passi dalle parole ai fatti. Sia portata subito in consiglio comunale la deliberazione di istituzione del Daspo Urbano». E poi spiega: «La dimostrazione della utilità e validità di questa proposta arriva dal questore (organo istituzionale tecnico apartitico), che ha messo in atto questo provvedimento a seguito della vile aggressione che ha scosso tutta la comunità. Il Comune può e deve adottarlo in maniera organica, strutturale, soprattutto per cercare di evitare che gravi episodi di illegalità e violenza accadano ancora, affinché ci sia tutela sia nei confronti delle persone, sia dell'arredo e decoro urbano. Come per tutte le norme sono le forze dell'ordine, che vanno sicuramente potenziate, a vigilare sull'osservanza».
Damascelli, in ultimo, conclude: «Un uomo libero è un uomo forte e, noi tutti, dobbiamo esserli liberi e avere il coraggio di approvare iniziative forti contro chi delinque. Spero, dunque, che una volta per tutte si metta da parte la faziosità: noi, tutti uniti contro quella minoranza che continua a delinquere, adesso facciamolo diventare uno strumento per le forze dell'ordine. Accanto a questo, chiaramente, c'è da mettere in campo una serie di interventi di recupero dei nostri giovani: dare loro spazi per la socialità a 360 gradi per praticare attività sportive, studiare, coltivare hobby, ma anche pensare a lavori socialmente utili, per stimolarli ad amare la propria città».