Degrado in via Amm. Vacca: «A due anni dalle segnalazioni ancora silenzio dal comune di Bitonto»
Sotto accusa un terreno privato lasciato alla mercé di topi, rettili e immondizia
venerdì 19 luglio 2019
8.36
Passano gli anni, si moltiplicano le segnalazioni, ma una soluzione per il terreno privato in via Ammiraglio Vacca lasciato in preda alle popolazioni di topi, rettili e sporcizia ancora non si trova. Arriva dal gruppo di volontari dei Servizi Ausiliari Security & Safety l'ennesima denuncia per lo stato di degrado in cui versa un terreno privato di Bitonto posto esattamente all'altezza del residence La Rosa dei Venti, al civico 189 della strada che conduce sulla Sp 231. Una denuncia tutt'altro che recente visto che la situazione era stata descritta e comunicata agli enti preposti, corredata da un corposo reportage fotografico, anche attraverso posta certificata, più di due anni fa insieme al comitato di Quartiere Nova Via.
«Più volte – scrivono dal Sass - ci domandiamo se sia possibile far scattare controlli serrati sugli immobili abbandonati e sui terreni privati fatiscenti (come nel nostro caso) in condizioni igienico-sanitarie insostenibili. Stiamo parlando di un terreno, forse più di un centinaio di metri quadrati, in piena zona residenziale, divenuto covo di ratti e serpenti. Se il proprietario, purtroppo, non ha alcun interesse a bonificare il proprio agro, il Comune dovrebbe effettuare a proprie spese l'intervento, salvo poi rivalersi sul privato, inoltrando regolare denuncia alla Procura della Repubblica di Bari per violazione della normativa in materia igienico-ambientale. Questo è quanto viene fatto in molti Comuni. Confidiamo che possa accadere anche nel nostro».
Una situazione di degrado amplificata anche dalla presenza di un pericoloso pozzo aperto, profondo circa 8 metri e in alcun modo segnalato né protetto. Un pericolo costante per animali domestici e randagi, ma anche per bambini e adulti, visto che la zona si trova all'interno di un complesso periferico ma intensamente urbanizzato.
«Più volte – scrivono dal Sass - ci domandiamo se sia possibile far scattare controlli serrati sugli immobili abbandonati e sui terreni privati fatiscenti (come nel nostro caso) in condizioni igienico-sanitarie insostenibili. Stiamo parlando di un terreno, forse più di un centinaio di metri quadrati, in piena zona residenziale, divenuto covo di ratti e serpenti. Se il proprietario, purtroppo, non ha alcun interesse a bonificare il proprio agro, il Comune dovrebbe effettuare a proprie spese l'intervento, salvo poi rivalersi sul privato, inoltrando regolare denuncia alla Procura della Repubblica di Bari per violazione della normativa in materia igienico-ambientale. Questo è quanto viene fatto in molti Comuni. Confidiamo che possa accadere anche nel nostro».
Una situazione di degrado amplificata anche dalla presenza di un pericoloso pozzo aperto, profondo circa 8 metri e in alcun modo segnalato né protetto. Un pericolo costante per animali domestici e randagi, ma anche per bambini e adulti, visto che la zona si trova all'interno di un complesso periferico ma intensamente urbanizzato.