«Deposito radioattivo sulla Murgia tra allarmismi e sottovalutazioni»
Sinistra Italiana Bitonto critica sugli interventi di politici e ambientalisti
sabato 9 gennaio 2021
11.21
Sulla questione della possibile realizzazione di un deposito di materiali radioattivi sull'altopiano della Murgia associazioni ambientaliste e politici locali stanno strumentalizzando l'argomento.
Ne sono certi da Sinistra Italiana Bitonto secondo cui, «destare allarmismo nell'opinione pubblica non è certamente il modo migliore per approcciarsi alle problematiche ambientali, viceversa, sottovalutarle comporta il rischio di non essere in grado per tempo di evitarle o di limitarne gli effetti negativi sulla sicurezza della salute umana e sull'ambiente».
«Associazioni ambientaliste (sigh!), partiti politici – si legge nel comunicato - hanno voluto, non sappiamo se per superficialità o ignoranza dell'argomento, rimarcare che nell'impianto di stoccaggio verranno conferiti solo rifiuti radioattivi da molto bassa a bassa attività, ignorando che è proprio SOGIN che ha dichiarato che nell'unico Deposito Nazionale verranno conferiti 17.000 m3 di rifiuti radioattivi da media a alta attività, è vero, in modalità provvisoria ma senza precisare l'effettivo periodo di deposito temporaneo».
Da SI Bitonto rimarcano come «i rifiuti radioattivi di media e alta attività richiedano un grado di isolamento e confinamento dell'ordine di migliaia di anni – decisamente superiori agli ipotizzati 300 anni per i rifiuti di molto bassa e bassa radioattività – e per alcuni di essi si generano significative quantità di calore e/o elevate concentrazioni di radionuclidi con tempi di decadimento di lunga vita per i quali lo smaltimento deve avvenire necessariamente in profondità e non in superficie, in compatibili formazioni geologiche. Per tali rifiuti, in conformità alla legge nazionale, SOGIN ha previsto lo stoccaggio temporaneo nel Deposito Nazionale fin quando non si provvederà ad individuare una idonea formazione geologica in uno Stato europeo in cui verranno conferiti i rifiuti di tutti gli Stati europei».
Diversi gli interrogativi che nascono da questa analisi: «Il nostro territorio regionale, già antropizzato dalla più grande industria metallurgica di Europa e non solo, fortemente sollecitato dalle pressioni sulle matrici ambientali che in alcune parti del territorio compromettono la salute pubblica può permettersi di ospitare un Deposito Nazionale in cui saranno stoccati anche rifiuti radioattivi a media e alta attività? Siamo sicuri che le aree individuate come potenzialmente idonee siano in grado di sostenere l'impatto ambientale e il rischio sanitario che ne deriverebbe? È sufficiente aver classificato il nostro territorio in "Buono" e non come per altre parti d'Italia in "Molto buono" per scongiurare l'ipotesi di localizzare l'impianto nella nostra provincia?».
«Tra allarmismi e sottovalutazioni – conclude la nota - noi di Sinistra Italiana Bitonto preferiamo il confronto, la discussione e la determinazione delle scelte».
Ne sono certi da Sinistra Italiana Bitonto secondo cui, «destare allarmismo nell'opinione pubblica non è certamente il modo migliore per approcciarsi alle problematiche ambientali, viceversa, sottovalutarle comporta il rischio di non essere in grado per tempo di evitarle o di limitarne gli effetti negativi sulla sicurezza della salute umana e sull'ambiente».
«Associazioni ambientaliste (sigh!), partiti politici – si legge nel comunicato - hanno voluto, non sappiamo se per superficialità o ignoranza dell'argomento, rimarcare che nell'impianto di stoccaggio verranno conferiti solo rifiuti radioattivi da molto bassa a bassa attività, ignorando che è proprio SOGIN che ha dichiarato che nell'unico Deposito Nazionale verranno conferiti 17.000 m3 di rifiuti radioattivi da media a alta attività, è vero, in modalità provvisoria ma senza precisare l'effettivo periodo di deposito temporaneo».
Da SI Bitonto rimarcano come «i rifiuti radioattivi di media e alta attività richiedano un grado di isolamento e confinamento dell'ordine di migliaia di anni – decisamente superiori agli ipotizzati 300 anni per i rifiuti di molto bassa e bassa radioattività – e per alcuni di essi si generano significative quantità di calore e/o elevate concentrazioni di radionuclidi con tempi di decadimento di lunga vita per i quali lo smaltimento deve avvenire necessariamente in profondità e non in superficie, in compatibili formazioni geologiche. Per tali rifiuti, in conformità alla legge nazionale, SOGIN ha previsto lo stoccaggio temporaneo nel Deposito Nazionale fin quando non si provvederà ad individuare una idonea formazione geologica in uno Stato europeo in cui verranno conferiti i rifiuti di tutti gli Stati europei».
Diversi gli interrogativi che nascono da questa analisi: «Il nostro territorio regionale, già antropizzato dalla più grande industria metallurgica di Europa e non solo, fortemente sollecitato dalle pressioni sulle matrici ambientali che in alcune parti del territorio compromettono la salute pubblica può permettersi di ospitare un Deposito Nazionale in cui saranno stoccati anche rifiuti radioattivi a media e alta attività? Siamo sicuri che le aree individuate come potenzialmente idonee siano in grado di sostenere l'impatto ambientale e il rischio sanitario che ne deriverebbe? È sufficiente aver classificato il nostro territorio in "Buono" e non come per altre parti d'Italia in "Molto buono" per scongiurare l'ipotesi di localizzare l'impianto nella nostra provincia?».
«Tra allarmismi e sottovalutazioni – conclude la nota - noi di Sinistra Italiana Bitonto preferiamo il confronto, la discussione e la determinazione delle scelte».