Disabili e ippoterapia: l'affetto dei cavalli sulla strada verso l'indipendenza

I ragazzi della ROAD in un percorso di avvicinamento al mondo degli equidi

martedì 12 febbraio 2019 8.46
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Cavalcare trasforma i "vorrei" in "posso". Non aveva dubbi il celebre attore americano Peter Brown che lo aveva imparato durante le decine di film western cui aveva preso parte nel corso della sua lunga carriera. Non avranno forse la possibilità di eguagliare la prestigiosa carriera di Brown, ma di certo hanno subito afferrato il concetto i ragazzi della ROAD, la Rete delle Organizzazioni dell'Area della Disabilità che nelle scorse settimane, a Bitonto, hanno iniziato un percorso di avvicinamento al mondo dei cavalli che sta dando ottimi risultati.

L'idea è nata nell'ambito del progetto "P.R.O.V.A. … on the ROAD – Il percorso comune", studiato dalle associazioni del terzo settore per la sensibilizzazione al volontariato, la rigenerazione urbana e sociale e per ridurre il rischio di emarginazione delle persone in situazione di disabilità, garantendo loro una forma di autonomia e di indipendenza in grado di renderli capaci di affrontare il mondo esterno senza pericoli. Per questo lo staff della ROAD, insieme ai volontari del Servizio Civile Nazionale, ha guidato i suoi ragazzi "speciali" in un affascinante viaggio alla scoperta degli equidi, organizzato presso il Centro Ippico Napoletano, nella contrada Cagnano di Bitonto, dove hanno potuto conoscere da vicino i meravigliosi esemplari che vivono nella struttura e la vita dei moderni cowboy.
Dopo aver conosciuto i fantini, gli equidi e la scuderia, i ragazzi hanno assistito a una dimostrazione di trotto e minitrotto, sport che attirano ogni anno un numero sempre maggiore di appassionati. Anche se il momento più emozionante è stato certamente il giro in calesse che ha messo i partecipanti a stretto contatto con i cavalli e la loro innata capacità di vivere in simbiosi con l'uomo.

«Abbiamo fortemente voluto inserire i ragazzi in questo percorso di avvicinamento al mondo degli sport equestri – spiegano i responsabili della ROAD – perchè siamo convinti dell'importanza di insegnare loro i valori dello sport che in questo caso viaggiano all'unisono con i precetti di rispetto nei confronti del mondo animale, per accrescere la loro considerazione di sé stessi, delle proprie autonomie, della propria vita e della vita degli altri esseri viventi con cui vengono a contatto. Continueremo in questo percorso con altre esperienze per completare la loro personalità, favorire il loro viaggio verso un'indispensabile forma di indipendenza, verso l'autonomia possibile e l'autosufficienza».