Domani il Centro Ricerche di Bitonto compie 50 anni
Appuntamento a Palazzo Gentile per festeggiare il mezzo secolo di uno dei pilastri della memoria storica della città
lunedì 17 settembre 2018
8.25
Mezzo secolo e non sentirlo. Il Centro Ricerche di Storia e Arte bitontine compie 50 anni e per festeggiare questa ricorrenza ha deciso di raccogliere a Palazzo Gentile tutti gli studiosi e appassionati di storia e arte locale per ripercorrere tutte le attività svolte in questi 5 decenni. L'appuntamento è per domani alle ore 18 nella Sala degli Specchi di Palazzo di Città. Interverranno gli ex presidenti del Centro e le istituzioni, presenti e passate, di Bitonto.
«Tra un anno – ricordano dal Centro Ricerche - a festeggiare mezzo secolo di esistenza sarà invece la rivista Studi Bitontini, espressione del Centro Ricerche e largamente diffusa tra studiosi e appassionati».
«Sono trascorsi dunque cinquant'anni, si era nel 1968 – racconta il presidente, Stefano Milillo - anno della contestazione, ma anche anno delle grandi sfide in cui protagonista era l'audacia e la certezza che il mondo poteva cambiare. Il 2 settembre di quell'anno un gruppo di giovani, ragazzi alcuni, ha pensato di mettersi insieme condividendo un sogno, un progetto: costituire un Sodalizio che realizzasse desideri condivisi, quali la ricerca e dunque la conoscenza dell'inestimabile patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico che Bitonto possedeva, per custodirlo e renderlo fruibile ai concittadini. Un programma ambizioso che si poggiava sulle forze di pochi volenterosi ma animati da un grande spirito di dedizione, da un entusiasmo che ha permesso loro di superare molte difficoltà, ma che ha trovato subito molti consensi nella parte migliore della città e in ambienti autorevoli dell'allora Provincia di Bari e delle Sovrintendenze, diventando modello per numerosi altri Centri di Ricerche che si costituirono in Puglia in quel frangente».
Milillo ripercorre nelle sue parole «un cammino lungo cinquant'anni con migliaia di persone che si sono affacciate al centro Ricerche, migliaia di soggetti che vi hanno aderito, tantissime scoperte effettuate, molti progetti realizzati, molte conoscenze diffuse. E nello spirito di passione civica che ha animato alcune generazioni di bitontini, festeggiamo questa ricorrenza perché con lo stesso animo, anche se in tempi diversi, rimanga ancora a lungo immutata la partecipazione attiva alle sorti di questa nostra Città».
«Tra un anno – ricordano dal Centro Ricerche - a festeggiare mezzo secolo di esistenza sarà invece la rivista Studi Bitontini, espressione del Centro Ricerche e largamente diffusa tra studiosi e appassionati».
«Sono trascorsi dunque cinquant'anni, si era nel 1968 – racconta il presidente, Stefano Milillo - anno della contestazione, ma anche anno delle grandi sfide in cui protagonista era l'audacia e la certezza che il mondo poteva cambiare. Il 2 settembre di quell'anno un gruppo di giovani, ragazzi alcuni, ha pensato di mettersi insieme condividendo un sogno, un progetto: costituire un Sodalizio che realizzasse desideri condivisi, quali la ricerca e dunque la conoscenza dell'inestimabile patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico che Bitonto possedeva, per custodirlo e renderlo fruibile ai concittadini. Un programma ambizioso che si poggiava sulle forze di pochi volenterosi ma animati da un grande spirito di dedizione, da un entusiasmo che ha permesso loro di superare molte difficoltà, ma che ha trovato subito molti consensi nella parte migliore della città e in ambienti autorevoli dell'allora Provincia di Bari e delle Sovrintendenze, diventando modello per numerosi altri Centri di Ricerche che si costituirono in Puglia in quel frangente».
Milillo ripercorre nelle sue parole «un cammino lungo cinquant'anni con migliaia di persone che si sono affacciate al centro Ricerche, migliaia di soggetti che vi hanno aderito, tantissime scoperte effettuate, molti progetti realizzati, molte conoscenze diffuse. E nello spirito di passione civica che ha animato alcune generazioni di bitontini, festeggiamo questa ricorrenza perché con lo stesso animo, anche se in tempi diversi, rimanga ancora a lungo immutata la partecipazione attiva alle sorti di questa nostra Città».