Domani manifestazione in difesa del sito neolitico di Palese in procinto di essere distrutto
A organizzarlo il Comitato promotore dell’Arcipelago Neolitico Metropolitano che tutela anche i siti bitontini
venerdì 24 agosto 2018
9.03
Potrebbero essere le ultime ore, dopo quasi 8500 anni, per i resti del sito neolitico scoperto a Palese che le ruspe hanno in programma di distruggere completamente a partire da lunedì, per far posto ad alcuni villini di pregio. A denunciarlo è il costituendo Comitato promotore dell'Arcipelago Neolitico Metropolitano, che tutela anche i siti preistorici di Bitonto, che invita i cittadini a partecipare alla manifestazione di protesta in programma domani alle 18 davanti al cantiere in procinto di partire in via Vittorio Veneto a Palese.
«Le notizie giunte – scrivono i promotori del comitato - lasciano sgomenti i tanti cittadini che in questi anni si sono adoperati con crescente ansia ed impegno per la salvaguardia e la valorizzazione di una gigantesca area storica che, partendo dalla costa di Palese, interessa a ovest i territori di Giovinazzo, Modugno, Bitonto, Bisceglie, Molfetta, Terlizzi e si estende a est abbracciando le aree intorno allo stadio San Nicola, Carbonara, Ceglie e Torre a mare. Un tesoro storico-identitario immenso, come immense avrebbero potuto essere le ricadute sulla Cultura, l'Educazione, la Didattica, il Turismo, se per decenni non fosse ininterrottamente proseguita la cancellazione della Storia d'Europa partita dalla nostra terra».
«Le recenti scoperte nell'area di ampliamento della pista aeroportuale – si legge ancora nella nota - avevano fatto rinascere la speranza di una riconsiderazione di quanto emerso cinque anni fa nell'area costiera di Palese, un pezzo integro di un villaggio neolitico i cui reperti tombali, rarissimi, furono portati via dalla Soprintendenza prima dell'autorizzazione alla cancellazione di una straordinaria testimonianza della nostra Storia e di cui, da allora, non si è saputo più niente. La visione di un sistema territoriale storico-identitario stava, nei nostri cuori puliti e onesti, decollando. Ma non è servito a nulla, anzi forse, nella più ottusa delle ipotesi, così come ottusa fu la corsa a distruggere quanto emerso con le ruspe il giorno dopo il rilascio del nulla osta della Soprintendenza, ha suggerito di accelerare l'inizio della colata di cemento: quel cemento che, come stabilito per altri recenti tragici accadimenti, coprirà millenni di Storia per resistere non oltre cinquant'anni».
«Il Comitato Civico – concludono i promotori del comitato - come già discusso tra i tanti esperti che hanno dato la loro convinta disponibilità alla collaborazione, attuerà tutte le forme civilmente previste di protesta e si appellerà all'UNESCO, affinchè venga salvato da una vera foga talebana quanto ad oggi ha resistito e venga restituito alla disponibilità e fruizione di una comunità stanca dell'assenza di futuro».
«Le notizie giunte – scrivono i promotori del comitato - lasciano sgomenti i tanti cittadini che in questi anni si sono adoperati con crescente ansia ed impegno per la salvaguardia e la valorizzazione di una gigantesca area storica che, partendo dalla costa di Palese, interessa a ovest i territori di Giovinazzo, Modugno, Bitonto, Bisceglie, Molfetta, Terlizzi e si estende a est abbracciando le aree intorno allo stadio San Nicola, Carbonara, Ceglie e Torre a mare. Un tesoro storico-identitario immenso, come immense avrebbero potuto essere le ricadute sulla Cultura, l'Educazione, la Didattica, il Turismo, se per decenni non fosse ininterrottamente proseguita la cancellazione della Storia d'Europa partita dalla nostra terra».
«Le recenti scoperte nell'area di ampliamento della pista aeroportuale – si legge ancora nella nota - avevano fatto rinascere la speranza di una riconsiderazione di quanto emerso cinque anni fa nell'area costiera di Palese, un pezzo integro di un villaggio neolitico i cui reperti tombali, rarissimi, furono portati via dalla Soprintendenza prima dell'autorizzazione alla cancellazione di una straordinaria testimonianza della nostra Storia e di cui, da allora, non si è saputo più niente. La visione di un sistema territoriale storico-identitario stava, nei nostri cuori puliti e onesti, decollando. Ma non è servito a nulla, anzi forse, nella più ottusa delle ipotesi, così come ottusa fu la corsa a distruggere quanto emerso con le ruspe il giorno dopo il rilascio del nulla osta della Soprintendenza, ha suggerito di accelerare l'inizio della colata di cemento: quel cemento che, come stabilito per altri recenti tragici accadimenti, coprirà millenni di Storia per resistere non oltre cinquant'anni».
«Il Comitato Civico – concludono i promotori del comitato - come già discusso tra i tanti esperti che hanno dato la loro convinta disponibilità alla collaborazione, attuerà tutte le forme civilmente previste di protesta e si appellerà all'UNESCO, affinchè venga salvato da una vera foga talebana quanto ad oggi ha resistito e venga restituito alla disponibilità e fruizione di una comunità stanca dell'assenza di futuro».