Don Vito Piccinonna confermato alla guida della Caritas diocesana Bari-Bitonto

Il parroco della Basilica dei Santi Medici guiderà l’ente per altri 5 anni: «Sono sorpreso e felice»

sabato 13 ottobre 2018 9.08
Sarà il parrocco bitontino don Vito Piccinonna il direttore della Caritas Diocesana per i prossimi 5 anni. Per il rettore della Basilica dei Santi Medici si tratta di una riconferma, visto che ha guidato le sorti del pio ente di soccorso anche nel precedente quinquennio.
«La Caritas diocesana – è l'annuncio diffuso alle testate giornalistiche - con gioia comunica che, l'arcivescovo di Bari - Bitonto, mons. Francesco Cacucci, ha confermato don Vito Piccinonna alla direzione della Caritas diocesana».
«Ti ringraziamo don Vito per il tuo sì – aggiungono dalla Caritas - il Signore possa benedire il tuo servizio! Buon lavoro!».
«Ringrazio sentitatemente quanti mi hanno fatto pervenire in diversi modi il loro augurio/incoraggiamento per la conferma a Direttore della Caritas diocesana - ha detto invece di Vito - in primis l'Arcivescovo, sr. Mariarosaria, vice direttrice, e tutta l'equipe e i collaboratori. Non era scontata la conferma. Confesso che mi ha sorpreso. Tra l'altro avevo presentato settimane fa all'Arcivescovo lettera con cui rimettevo il mio mandato, visto che si avvicinava la scadenza dei cinque anni e la compresenza di diversi impegni rendeva difficile continuare. Non sono un accumulatore di nomine e di compiti. Grazie a Dio vengo dalla terra e la sapienza dei contadini è piú affidabile di tante altre sapienze che circolano in giro. Non ho miei desideri personali. Ció che mi verrà chiesto lo faró. "Tutti utili, nessuno indispensabile"».
«Vivo tutto questo con grande libertà interiore - ha aggiunto il parroco dei Santi Medici - di questo ringrazio il buon Dio e coloro che mi hanno educato, quei preti che sento fratelli maggiori e testimoni credibili. A don Vito Diana e a don Cosimo Stellacci, come feci 5 anni fa, affido questo prosieguo di servizio, disponibilissimo a ció che mi sarà richiesto dal Vescovo. Poi sento che Dio si serve di queste "nostre cose" per allargarci il cuore, per farci amare di piú, per farci lavorare insieme, per sentire i poveri come veri nostri Maestri perchè ci aiutano a reimpostare la vita, i significati, le scelte. Vera conversione! In seminario come tanti miei amici, sulla scrivania era poggiato davanti alla lampada un ritaglio di rivista con la famosa espressione del caro don Tonino Bello: "Ama la gente, i poveri soprattutto. E Gesú Cristo. Il resto non conta nulla". Sapendo di essere realmente ancora molto lontano dal realizzare questo, cammmimo con fiducia sperando nella vostra preghiera».